Pubblicato oggi il rapporto di Reporters sans frontières sulla libertà di stampa nel mondo nel 2014, che cala nei due terzi dei 180 paesi monitorati. L’Italia è crollata dalla 49esima posizione alla 73esima. La situazione dei giornalisti è peggiorata drammaticamente con una grande ondata di attacchi ai loro beni. Aumentati anche i casi di accuse ingiustificate di diffamazione, saliti dagli 84 del 2013 ai 129 dei primi dieci mesi del 2014. La maggior parte di queste cause è stata intentata da personaggi pubblici eletti nel Paese e ciò costituisce una forma di censura.
In coda alla classifica si trovano la Siria, al 177° posto, dopo la Cina (176), prima del Turkmenistan (178), della Corea del Nord (179) e dell’Eritrea che è all’ultimo posto nel mondo per la libertà di stampa.
Libertà di stampa, l’Italia crolla dal 49 al 73esimo posto nella classifica di Reporters sans Frontières
18 Febbraio 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Allarmi, Associazioni, Cronaca, Informazione, Sociale |
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Oggi alla Libreria “Dietro l’Angolo”, all’ora del té, si esplorano i sentimenti con “L’arte del presente”
14 Febbraio 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, Cultura, Eventi, Letteratura |
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ARESE – Quale giorno migliore per disquisire d’amore se non a San Valentino? L’appuntamento è oggi alle 17 con la giornalista, scrittrice e poetessa Claudia Cangemi, che alla libreria aresina ‘Dietro l’Angolo’, in piazza XI settembre, presenterà “L’arte del presente”.
Voluto da Gerardo Mastrullo, lo scopritore di Alda Merini, che lo ha editato con il suo marchio ‘La Vita Felice’, “L’Arte del presente” è, dopo “Linea Interrotta”(con cui Claudia ha vinto nel 2011 il Premio Salvatore Quasimodo) e “Di sole e d’ombra “” del 2013, la terza raccolta di poesie di Cangemi. “L’arte del presente”, affronta il mondo dei sentimenti attraverso un lavoro retrospettivo, che parte dagli affetti primari del capitolo “Il senso del mondo”, a quello quotidiano delle piccole e grandi conquiste in “Vivere è un rischio”, al momento della prova, quando la perdita di un amore ti mette di fronte al dolore e alla stanchezza in “La tentazione del nulla” per arrivare infine alla scoperta di potercela fare, di poterne venire fuori, addirittura come persone migliori e ricche di umanità in Resilienza”.
Di Claudia ha detto Alberto Figliolia, giornalista, poeta e scrittore, nella prefazione al libro: “(…) è della poetessa che dobbiamo dire, della sua cifra di dolore e meditazione e forza, del suo bagaglio sentimentale nel duro viaggio quotidiano, delle sue accensioni, cadute e nuove ascese, dei suoi abissi e paradisi, e dell’interpretazione esistenziale che ci offre tramite la piana, e pur piena, potenza del suo versificare”.
Eleonora Castellano, docente, scrittrice e psicologa ne dà invece un’immagine intimistica : “Non riesco a trovare immagine migliore se non quella di una scultrice della poesia per esprimere quello che penso a proposito dell’autrice, che senza inutili orpelli, senza giri autocompiaciuti di parole, senza desiderio di sorprendere con effetti speciali, punta dritto verso le pieghe più intime dell’anima. Perché la vita, con le sue gioie, ma anche con le prove dolorose che le ha propinato, le ha insegnato che la verità si cela nell’essenziale. (…). Nonostante l’apparente semplicità del linguaggio, la Cangemi ci porge versi che inducono alla riflessione, che chiedono di essere riletti, che aprono spiragli di sensibilità a chi li legge. (…) Ma soprattutto, attraverso queste brevi, fulminanti poesie, ci indica che una via per ciascuno esiste, è praticabile; non bisogna arrendersi, ma cercarla. Perché nella ricerca sta il vero senso della vita.
Claudia Cangemi vive a Milano. Dal 1986 lavora al quotidiano “Il Giorno“, prima come redattore e da 10 anni come capo-servizio. Dopo una lunga esperienza in cronaca, è ora vice-responsabile della redazione Cultura e Spettacoli. Oltre al “Premio Quasimodo” del 2011, nel 2013 ha vinto un concorso indetto da Baldini Castoldi Dalai con il racconto “La migliore amica che abbia mai avuto”.O.T.R.
Contributi a fondo perduto per i negozi, ma non devono avere slot
14 Febbraio 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Annunci in evidenza, Bandi, centro commerciale Arese, Commercio, Cronaca, Inchieste, Locale, Politica, Sociale |
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MILANO – Nel quadro degli impegni assunti con l’ Accordo di programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo (asse 2 – attrattività e competitività dei territori), Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia hanno deciso di stanziare 622mila euro di contributi a fondo perduto per finanziare le spese sostenute da parte degli esercizi pubblici e commerciali lombardi volti a realizzare vetrine e spazi espositivi creativi nel proprio negozio.
Il bando ammette le seguenti spese:
1) l’acquisto e/o noleggio di prodotti per allestimento delle vetrine e degli spazi espositivi (sistemi di arredo, scaffali, stender, espositori, elementi di arredo e illuminazione, supporti espositivi, vetrinette, oggetti, ecc…);
2) spese di adeguamento delle vetrine e/o dei luoghi in cui saranno realizzati gli spazi espositivi (es. impiantistica, illuminazione, ecc…);
3) spese per l’acquisto di servizi e consulenze finalizzate alla realizzazione delle vetrine e/o degli spazi espositivi (es. visual merchandising, ecc…);
4) spese per la promozione, comunicazione e pubblicità dell’iniziativa e dei prodotti esposti (materiale di comunicazione cartacei e digitali quali cataloghi, depliant, volantini, bigliettini, cartoline; eventi di inaugurazione o altre occasioni di animazione nel punto vendita; acquisto spazi pubblicitari);
5) acquisto e/o noleggio di hardware e software esclusivamente funzionale alla realizzazione del progetto (es. schermi, vetrine interattive, ecc…).
Il contributo verrà concesso a fronte di un cofinanziamento da parte dell’impresa beneficiaria pari al 25% dell’investimento ammissibile. Seguendo questa indicazione, il singolo negoziante potrà investire da un minimo di 5mila euro a un massimo di 10mila e avere un contributo a fondo perduto del 75 per cento della spesa sostenuta. I n caso di catena, due o più punti vendita potranno investire da un minimo di 7500 euro a un massimo di 15mila e poter contare su un contributo a fondo perduto del 75 per cento.
Ogni azienda può richiedere un solo contributo scegliendo tra la prima o la seconda tipologia. L’importo del contributo è al lordo della ritenuta d’acconto di legge del 4 per cento e verrà erogato a saldo in un’unica soluzione. L’importo dell’investimento minimo da effettuare è da intendersi Iva esclusa.
Le imprese che detengono, a qualsiasi titolo, apparecchi per il gioco d’azzardo lecito, per accedere al contributo, devono impegnarsi formalmente a rimuovere, alla scadenza del contratto di installazione stipulato con il concessionario, gli apparecchi per il gioco d’azzardo lecito eventualmente detenuti – a qualsiasi titolo – e non possono procedere con nuove installazione dalla data di presentazione della domanda di finanziamento e per i successivi tre anni dall’erogazione del contributo.
Saranno escluse le domande relative a progetti di investimento che abbiano già ricevuto contributi pubblici per le stesse spese esposte a valere sul presente bando
Le domande devono essere presentate dalle ore 12.00 del 4 marzo 2015 fino al momento in cui risulteranno esaurite le risorse stanziate (comprensive di quelle previste per la lista d’attesa) e, comunque, entro e non oltre le ore 12.00 del 24 marzo 2015. Qui il bando
Informazioni possono essere richieste a: Regione Lombardia (pianomodadesign@regione. lombardia.it) contattando i numeri 02 6765 6804 e 02 6765 5269 dalle ore 9,00 alle ore 12,30 dal lunedì al venerdì oppure Unioncamere (bandomodadesign@lom.cam com.it).
Ombretta T. Rinieri
Col nuovo regolamento il Consiglio comunale “censura” i giornalisti?
13 Febbraio 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, Informazione, Locale, Politica |
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Protesta pubblica di Franco Abruzzo contro Arese
ARESE – Censura ad Arese? Il consiglio comunale cittadino ha approvato il 29 gennaio scorso un “Regolamento per la disciplina delle attività di ripresa audiovisiva e di diffusione delle sedute del consiglio comunale” che obbliga cittadini e giornalisti a chiedere specificatamente l’autorizzazione al presidente del consiglio per fare le riprese, specificando che alla stampa “sono in generale consentite”.
Il documento privilegia il rispetto della privacy (perché nelle sedute consiliari possono venire trattati dati sensibili da tutelare) rispetto al diritto di cronaca.
L’articolo 6, fissando limitazioni alle riprese audiovisive delle sedute”, autorizza il presidente a disporne “il divieto ogni qualvolta le discussioni consiliari riguardino dati personali, qualificati come sensibili e giudiziari la cui indebita divulgazione lederebbe la riservatezza dei soggetti ai quali si riferiscono, fermo restando i casi nei quali la seduta del Consiglio è segreta ai sensi del vigente Regolamento del Consiglio Comunale”.
Con i poteri ormai di un podestà “Il Presidente del Consiglio comunale ha il potere di intervenire per far sospendere le riprese ove lo ritenga opportuno per ragioni di tutela della privacy e nei casi in cui ritenga che le modalità dello svolgimento dell’attività autorizzata arrechino pregiudizio al normale svolgimento della seduta consiliare”. Alla nuova disciplina censoria (articolo 7) non sfuggono nemmeno “le commissioni consiliari in seduta pubblica”. Segue l’alleato con il quale i giornalisti devono chiedere l’autorizzazione a svolgere il proprio lavoro.
Dopo la tragedia del fascismo, i cui primi atti furono proprio quelli di perseguire i giornalisti indipendenti riducendo l’informazione a propaganda di regime, i padri costituenti stesero l’articolo 21 che specificatamente afferma che “la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” .
Contro il regolamento ha già preso posizione sul suo sito Franco Abruzzo, già presidente del Consiglio regionale dell’Ordine della Lombardia, storico del giornalismo e docente del diritto dell’informazione il quale dopo aver richiamato la Costituzione, ha altresì ricordato “che i giornalisti, come ha scritto la Cassazione, possono trattare dati personali anche prescindendo dal consenso dell’interessato e, con riferimento ai dati sensibili e giudiziari, senza una preventiva autorizzazione di legge o del Garante. Questi assunti sono scritti negli articoli 136 e seguenti del dlgs 196/2003 sulla privacy che ha un allegato A dedicato al Codice di deontologia dei giornalisti”.
“La legge 196/2003 – continua Abruzzo – prevede uno statuto particolare per l’attività giornalistica, che rifugge dalla previsione di regole rigide e minuziose e che affida in prima battuta il bilanciamento tra i diritti e le libertà allo stesso giornalista il quale, in base ad una propria valutazione, acquisisce, seleziona e pubblica i dati utili ad informare la collettività su fatti di rilevanza generale ed interesse pubblico, esprimendosi nella cornice della normativa vigente e nel rispetto del proprio codice di deontologia….”. Proprio una brutta pagina per il comune di Arese.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 13 febbraio 2015 – pag. 73)
Leggi anche:
Sindaco e presidente: “Sono consentite le riprese video dei giornalisti in Consiglio”
Ponte di Passirana, si avvicina la chiusura del 20 febbraio
13 Febbraio 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Cronaca, Expo, Infrastrutture, Locale, Politica, Viabillità |
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ARESE – RHO – LAINATE – I sindaci Michela Palestra, Pietro Romano e Alberto Landonio hanno chiesto un incontro con il Prefetto in quanto la chiusura del Ponte di Passirana, punto nevralgico dei pendolari del territorio per accedere al Sempione e di lì a Milano e alle altre direzioni, non era nei patti programmatici. Stando infatti alle tempistiche, prima si sarebbe dovuto costruire il nuovo ponte e solo dopo procedere con la demolizione di quello esistente. Nell’attesa che i primi cittadini riferiscano sull’incontro in prefettura, Mauro Moretti, responsabile del cantiere di Autostrade per l’Italia, contattato dal ‘Notiziario? rende noto che per il momento non sono previsti cambiamenti rispetto alla chiusura del 20 febbraio.
(abstract dell’articolo pubblicato su Il Notiziario del 13 febbraio a pag. 73)
Centro Giada/3 Le sorelle di Girani Viaggi: “Al centro commerciale sarebbe stato lavorare come impiegate…”
13 Febbraio 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Associazioni, centro commerciale Arese, Commercio, Cronaca, Economia, ex Alfa Romeo, Inchieste |
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E lanciano la loro idea su come riqualificare il Giada
ARESE – Al Centro Giada la Girani Viaggi è da oltre trent’anni l’agenzia delle vacanze della città. Le sorelle Samanta e Vanessa sono la garanzia di viaggio sicuro per centinaia di persone. Vanessa è stata fondatrice e presidente di Assogiada e presidente dell’Unione commercianti di Arese. Poi gli impegni di lavoro e quelli della famiglia l’hanno indotta a passare il testimone. Il turismo è anche un termometro sociale. A loro chiediamo come va e cosa pensano del futuro impatto del centro commerciale sulla loro attività.
“Il nostro settore – racconta Samanta – è diverso rispetto a quello del commerciante che vende vis a vis. Il turismo sta risentendo di tutto quello che succede nel mondo. La crisi economica c’è e Internet non ha aiutato. Il nostro lavoro non si ferma all’estate o all’inverno. Deve andare tutto l’anno. Arrivano le persone e ci chiedono: “Ah, non c’è posto per Natale e Capodanno?”, e devi cominciare a documentarti ed è tutto complicato. Hanno tolti i voli, i posti sono dimezzati e molte compagnie non ci sono più. Poi Arese è particolare”.
Perché?
“Perché lavorano a Milano o comunque quelle persone che avendo le possibilità facevano tanti viaggi sono diventate di una certa età e si muovono meno. I giovani e le persone di mezza età fanno per lo più volo e albergo. Spesso eliminano gli itinerari”.
Si arrangiano da soli?
“Esatto. Ci sono meno soldi e fare così costa meno. Poi purtroppo ogni giorno ce n’è una. Adesso anche Parigi, la Francia”.
Quali sono gli operatori falliti?
“Ventaglio, che era molto grossa. Alpitour si è divisa. Ha chiuso degli uffici a Milano ed è rimasta su Torino. Si è divisa anche la Franco Rosso e poi i piccoli si sono uniti. La Valtour è stata comprata. Molti hanno messo gli impiegati in cassa integrazione”.
E’ internet che ha falcidiato il settore?
“Sì, internet in gran parte. Ma è proprio cambiato il tipo di viaggio. Questi operatori erano soprattutto tour itineranti e villaggistica, quindi abbastanza costosi. Oggi i villaggi non sono più di proprietà. Vengono presi dei vuoti per pieno con determinate camere. Li gestisce in Italia l’operatore che sia Grandi viaggi piuttosto che Eden Viaggi e Villagistica. Ma anche loro, per differenziarsi, propongono una parte itinerante o una parte volo e albergo. Vanno molto le crociere. Hanno offertissime mega. I ragazzi sono gratis fino ai 18 anni e le famiglie optano per questa soluzione”.
Vita grama per le agenzie… quindi i dipendenti mandati a casa si sono messi per conto loro in internet?
“Alcuni sì. Altri si sono improvvisati. Delle realtà nate, alcune sono valide, altre danno grandi fregature. Molti sono a casa e sono andati a fare un altro lavoro o sono andati in altri paesi, tipo Svizzera”.
La Svizzera si sta sviluppando molto…
“Guadagni tre volte di più e hai molte agevolazioni. Ma ora i prezzi delle case in Svizzera sono lievitati e non è più facile andarci a lavorare come prima. Devi comunque sapere almeno tre lingue. Inglese, tedesco e poi spagnolo o francese. Ma chiedono pure il cinese e l’arabo”.
Voi vi ci potreste trasferire. Le lingue le conoscete, il lavoro lo sapete fare…
“Certo, ma quando hai famiglia ci ragioni su”.
Cosa pensate dell’arrivo del centro commerciale sull’ex Alfa Romeo?
“Potevamo partecipare al bando, ma questi centri aprono alle 8 e chiudono alle 22. Sono catene in franchising. Si diventa impiegate e la tua esperienza non conta. Noi siamo mamme e siamo abituate a lavorare da sole. Di solito prendono ragazze giovani. Viene il cliente. ti prenoto questo. Stop”.
Come pensate possa essere riqualificato il Giada?
“Facendo per esempio un parcheggio sotterraneo con uscita sulla piazza. L’entrata del Conad potrebbe essere messa obbligatoriamente da questa parte così le persone prima di raggiungere il supermercato passerebbero davanti alle nostre vetrine. Rifacendo la pavimentazione i carrelli potrebbero girare, come nei reali centri commerciali”.
Questa è un’idea!
“Il parcheggio andrebbe bene per noi, per il mercato, per la chiesa e l’oratorio. Invece no. Tutti si lamentano ma nessuno fa niente”.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 13 febbraio 2015 – pag.73)
Ricettività alberghiera, accordo in vista di Expo
12 Febbraio 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Commercio, Economia, Expo, Turismo |
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MILANO – In occasione di Expo, l’Eurisko ha stimato la presenza in Italia di venti milioni di visitatori da cui si attende un incremento di 3,4 milioni di pernottamenti negli hotel. Il 38 per cento dei 3,4 milioni dovrebbe fermarsi in media per 1,8 notti. In particolare su Milano sono è previsto il pernottamento di 1,9 milioni di persone.
In vista dell’evento, le associazioni Apam (Associazione albergatori Confcommercio Milano), Assolombarda ed Explora hanno siglato un protocollo d’intesa per promuovere e commercializzare in Italia e all’estero l’offerta turistica milanese e lombarda durante e dopo Expo 2015 in termini di prezzi e accoglienza.
Expo Progetto Scuola, i volontari per dentro e fuori il sito
12 Febbraio 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Cronaca, Eventi, Expo, Scuola, Spazio giovani, Volontariato |
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MILANO – Parte il ‘Progetto Scuola Volontariato per Expo Milano 2015’ destinato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado pubbliche e paritarie della Lombardia, che frequentano il terzo e il quarto anno durante l’anno scolastico 2014-2015. Punto di riferimento è lo sportello regionale della Lombardia, l’unica regione che in qualità di territorio ospitante dell’Esposizione Universale ha la facoltà di coinvolgere volontari dal mondo della scuola. Due le tipologie di attività previste per i ragazzi:
1) studenti volontari per un giorno internamento al sito, con il compito di presidiare le aree di maggiore interesse per le scuole, dando agli studenti in visita le informazioni sui contenuti e i servizi dei vari padiglioni espositivi;
2) studenti volontari per uno o più giorni per eventi fuori dal sito nell’ambito del calendario delle manifestazioni correlate all’esposizione.
La domanda di partecipazione va presentata entro il 27 febbraio 2015. Qui il bando
Audizione in Parlamento dell’Accademia Italiana Codice Internet
11 Febbraio 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Commercio, Informazione, Nazionale, Politica, Tecnologia |
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Accesso all’informazione e diritto alla concorrenza in Internet
Censura ad Arese? Registrazioni audio, video e foto dei consigli comunali solo dopo aver chiesto l’ok alla presidente
7 Febbraio 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Allarmi, Cronaca, Informazione, Locale, Politica |
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ARESE – In sfregio alla Costituzione, alla libertà di stampa e al diritto di cronaca, il consiglio comunale di Arese ha approvato nella seduta del 29 gennaio 2015 un regolamento in base al quale per registrare, fotografare e riprendere la seduta cittadina si obbligano giornalisti e cittadini a chiedere un’autorizzazione scritta alla presidente del consiglio comunale, che a suo giudizio potrebbe anche negarla. Il documento approvato sarebbe una seconda stesura ‘più morbida’, frutto di una mediazione con la minoranza consiliare, perché a dire dei consiglieri di Arese al Centro la prima conteneva maglie ancora più strette.
L’approvazione del “regolamento per la disciplina delle attività di ripresa audiovisiva e di diffusione delle sedute del consiglio comunale“ è stata fra gli ultimi atti deliberativi della seduta, avvenuto a notte inoltrata e con poche battute fra i consiglieri. I cronisti, sorpresi, da tanta mancanza di trasparenza hanno dovuto attendere qualche giorno per venire in possesso di un documento che dietro una travisata interpretazione della legge sulla privacy, appalesa intenti censori.
“Attentato alla Costituzione?” , domanda infatti appena conosciuta la notizia sul suo sito Franco Abruzzo, storico presidente dell’Ordine dei giornalisti di Milano, attuale consigliere dell’Odg della Lombardia e dell’Associazione della Stampa e, fra le altre molte cariche, docente di diritto dell’informazione alla Iulm di Milano e di storia del giornalismo all’Università degli studi di Milano Bicocca.
Scrive Franco Abruzzo sul sito:
ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE? – Il Consiglio comunale di Arese ha approvato – in violazione dell’articolo 21, I e II comma, della Costituzione e del dlgs 196/2003 sulla privacy – un “regolamento per la disciplina delle attività di ripresa audiovisiva e diffusione delle sedute del consiglio comunale”. I cronisti costretti a chiedere l’autorizzazione per le registrazioni audiovisive alla presidente del consiglio comunale, che può anche negarle. Franco Abruzzo: “Il prefetto di Milano spieghi a sindaco e consiglieri del Comune di Arese che ‘la stampa non può essere soggetta ad autorizzazione o censure’ e che i giornalisti, come ha scritto la Cassazione, possono trattare dati personali anche prescindendo dal consenso dell’interessato e, con riferimento ai dati sensibili e giudiziari, senza una preventiva autorizzazione di legge o del Garante. Questi assunti sono scritti negli articoli 136 e seguenti del dlgs 196/2003 sulla privacy che ha un allegato A dedicato al Codice di deontologia dei giornalisti”.
7.2.2015. Il prefetto di Milano dovrebbe spiegare al sindaco e ai consiglieri del Comune di Arese che ‘la stampa non può essere soggetta ad autorizzazione o censure’ e che i giornalisti, come ha scritto la Cassazione, possono trattare dati personali anche prescindendo dal consenso dell’interessato e, con riferimento ai dati sensibili e giudiziari, senza una preventiva autorizzazione di legge o del Garante. Questi assunti sono scritti negli articoli 136 e seguenti del dlgs 196/2003 sulla privacy che ha un allegato A dedicato al Codice di deontologia dei giornalisti” (in http://www.garanteprivacy.it/home/provvedimenti-normativa/normativa/normativa-italiana).
Non si possono non evocare questi giudizi all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio comunale di Arese – in violazione dell’articolo 21, I e II comma, della Costituzione e del dlgs 196/2003 sulla privacy – di un “regolamento per la disciplina delle attività di ripresa audiovisiva e diffusione delle sedute del consiglio comunale”. Una vicenda segnalataci dalla giornalista Ombretta Tiziana Rinieri: “I cronisti sono costretti a chiedere l’autorizzazione per le registrazioni audiovisive alla presidente del consiglio comunale, che può anche negarle”. La legge 196/2003 prevede uno statuto particolare per l’attività giornalistica, che rifugge dalla previsione di regole rigide e minuziose e che affida in prima battuta il bilanciamento tra i diritti e le libertà allo stesso giornalista il quale, in base ad una propria valutazione, acquisisce, seleziona e pubblica i dati utili ad informare la collettività su fatti di rilevanza generale ed interesse pubblico, esprimendosi nella cornice della normativa vigente e nel rispetto del proprio codice di deontologia. Esso stabilisce che chi esercita l’attività giornalistica o altra attività comunque riconducibile alla libera manifestazione del pensiero possa trattare dati personali anche prescindendo dal consenso dell’interessato e, con riferimento ai dati sensibili e giudiziari, senza una preventiva autorizzazione di legge o del Garante. In caso di diffusione o di comunicazione di dati, il giornalista è peraltro tenuto comunque a rispettare alcune condizioni (art. 137, comma 3): i limiti del diritto di cronaca e, in particolare, quello dell’essenzialità dell’informazione riguardo a fatti di interesse pubblico, e i principi previsti dal codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica. In ordine ai dati giudiziari, il codice deontologico (art. 12), a sua volta, rinvia al principio di essenzialità dell’informazione (art. 5), in modo da evitare riferimenti a congiunti o ad altri soggetti non interessati ai fatti.
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