ARESE. Festa del papà alla gelateria Sottozero
19 Marzo 2022 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Commercio, Eventi |
Commenti disabilitati
|
Il 2022 proclamato Anno europeo dei giovani
21 Gennaio 2022 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, Estera, Lavoro, Nazionale, Politica, Sociale, Spazio giovani |
Commenti disabilitati
|
BRUXELLES – Ha preso concretezza la proposta della Commissione europea e l’Unione europea ha proclamato a tutti gli effeti il 2022 Anno europeo dei giovani. Fortemente svantaggiati dal Covid-19 per tutti i riflessi che la pandemia ha avuto su di loro in termini di opportunità di lavoro, programmi di studi, viaggi e vita sociale, l’iniziativa dell’Unione va a integrare il piano NextGenerationEU che mira a renderli protagonisti del loro futuro.
Per celebrare l’Anno europeo dei Giovani, la Commissione è attualmente impegnata nella stesura di un programma di eventi e iniziative mirate in stretto contatto con il Parlamento europeo, i Paesi membri, le autorità regionali e locali.
Il programma, denominato “EYY2022” e con una dotazione di 8 milioni di euro messi a disposizione da Erasmus+ e dal corpo europeo di solidarietà, si è avvalso anche della collaborazione di migliaia di giovani europei che hanno risposto con idee e suggerimenti su una piattaforma ad hoc a un sondaggio proposto loro dall’Unione.
Qui il portale Eures dove trovare il programma con tutte le iniziative previste. Per i giovani interessati a lavorare in Europa, sul portale Eures sono altresì pubblicati gli annunci dei posti vacanti. Basta registrarsi per ricevere assistenza nella ricerca.
Ombretta T. Rinieri
In Gallazzi Vismara un corso di Pet Terapy
14 Gennaio 2022 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Animali, Associazioni, Benessere, Bianca, Cronaca, Sanitaria, Sociale |
Commenti disabilitati
|
ARESE – L’associazione Aps (Animaltouch pet therapy) sta tenendo un corso in rsa Gallazzi Vismara volto a formare operatori in grado di gestire momenti d’incontro tra gli anziani e animali da compagnia nella consapevolezza che la cosiddetta pet therapy migliori la salute e il benessere delle persone.
Ormai da anni l’esperienza acquisita dimostra come gli stimoli visivi, tattili e sensoriali propri della relazione con gli animali sia in grado di riaccendere l’interesse verso gli altri. In particolare sugli anziani si registra un effetto positivo sul piano fisico, oltre che psichico, in quanto i pazienti ricoverati nelle residenze assistenziali vengono stimolati a compiere attività motorie quali l’accudimento dell’animale e le passeggiate con esso.
E’ consolidato il fatto che l’impiego degli animali in vari ambiti terapeutici determini non solo una migliore risposta del paziente, ma che spesso concorra a ridurre l’uso dei farmaci, con ulteriori vantaggi sia per la qualità della vita che in termini di costi per la famiglia e la collettività.
Il riferimento alle “Linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali” (IAA), emanate dal Ministero della salute, garantisce i criteri scientifici e la regolamentazione del corso, con l’obiettivo di tutelare sia i beneficiari dell’intervento (spesso soggetti più deboli, malati, bambini, anziani, persone con disabilità), che gli animali coinvolti.
Responsabile del progetto è Valentina Chiarelli, secondo cui il corso offre anche uno sbocco professionale in vari contesti sociosanitari. La sua associazione, oltre all’attenzione riservata ai coadiutori, s’impegna nella preparazione di cani affidabili nell’interazione con l’uomo.
Dopo i primi quattro incontri propedeutici, da marzo inizierà il corso base. Chi fosse interessato può rivolgersi a Valentina Chiarelli (valechiarelli.pt@libero.it) o alla rsa casa_riposo@gallazzivismara.it
O.T.R.
Varese celebra l’Epifania con il cammello dolce di pasta sfoglia
3 Gennaio 2022 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cultura Locale, Religione, Territorio |
Commenti disabilitati
|
VARESE – Il cammello di pasta sfoglia è il dolce che a ogni Epifania si consuma a Varese. Secondo una leggenda, la tradizione troverebbe radici nella sosta che Federico Barbarossa fece in città, prima di raggiungere la Germania per donare all’arcivescovo di Colonia le relique dei Re Magi che aveva rubato a Milano nella chiesa di Sant’Eustorgio.
La forma fa riferimento alla cavalcatura tipica dei Magi, anche se, le tre maestà in realtà si spostassero nei loro viaggi anche con cavalli ed elefanti, simboli dei continenti Europa, Africa e Asia.
“I cammelli vengono cotti e venduti esclusivamente per la festa dell’Epifania e nascono di pasta sfoglia semplice – racconta Gabriela Ghezzi, terza generazione della Pasticceria Ghezzi che con i suoi 102 anni di storia è la più antica di Varese – poi sono arrivati quelli farciti con creme o panna, di pasta frolla con marmellata o crema e la frutta. Mio nonno mi ha raccontato più volte che, quando insieme ai suoi due fratelli decise nel 1919 di trasferirsi da Milano a Varese e aprire una pasticceria in corso Matteotti, fu proprio il pasticcere vicino dell’allora pasticceria Garibaldi, a prestargli lo stampo per fare i cammelli, il dolce tipico dell’Epifania di cui lui non sapeva nulla”.
Negli ultimi anni l’usanza cucinare nei soli giorni del 5 e del 6 gennaio cammelli in pasta sfoglia si è estesa anche alla provincia. “Tradizione vuole – continua Ghezzi – che gli ultimi tre cammelli che vengono cotti siano mangiati dalla famiglia e le zampe di questi cammelli siano incise a metà, simulando la corsa dell’animale in segno di buon auspicio per l’anno appena iniziato».
La tradizione varesina offre anche altre specialità, dal Dolce Varese, realizzato dalla pasticceria Zamberletti intorno agli anni Trenta con zucchero, burro, uova, nocciole, mandorle e tre farine diverse (fra cui quella di mais) all’ l’Elixir al Borducan del Sacro Monte, un amaro creato nella seconda metà dell’Ottocento dall’erborista Davide Bregonzio che, dopo la sua partecipazione alla spedizione dei Mille, unì al profumo delle arance agli aromi delle erbe naturali del Campo dei Fiori. La ricetta è a tutt’oggi segreta.
O.T.R.
L’Italia recepisce la Direttiva sul Codice europeo delle comunicazioni elettroniche
26 Dicembre 2021 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, Estera, Nazionale, Politica, Scuola, Tecnologia |
Commenti disabilitati
|
ROMA – Il 24 dicembre scorso è entrato in vigore il decreto legislativo n.207 dell’8 novembre 2021 con cui l’Italia ha recepito la direttiva 2018/1972 che istituisce il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche.
In particolare il Codice promuove: la connettivita’ e l’accesso alle reti ad altissima capacita‘, comprese le reti fisse, mobili e senza fili, e il loro utilizzo da parte di tutti i cittadini e le imprese e la concorrenza nella fornitura di reti e servizi di comunicazione.
Fra le altre cose, oltre a consentire chiamate telefoniche internazionali all’interno dei Paesi dell’Unione europea a costi calmierati, con l’adeguamento al Codice europeo delle comunicazioni l’Italia nasce il servizio d’emergenza “IT-Alert”, per l’assistenza immediata e rapida in situazioni in cui si verifichi un rischio immediato per la vita o l’incolumità fisica, la salute o la sicurezza individuale o pubblica o per la proprietà privata o pubblica o per l’ambiente.
Si tratta di un sistema di diffusione di allarmi pubblici agli utenti finali interessati da gravi emergenze e catastrofi imminenti o in corso. La nuova normativa stabilisce anche la mappatura geografica entro il 21 dicembre 2023 delle reti di comunicazione elettronica in grado di fornire la banda larga e successivamente l’aggiornamento periodico dei dati, comunque almeno ogni tre anni. Ombretta T. Rinieri
2022 Anno Europeo dei giovani
6 Dicembre 2021 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, Estera, Nazionale, Politica, Sanitaria, Sociale, Spazio giovani |
Commenti disabilitati
|
BRUXELLES – Su proposta della Commissione, oggi il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio per la proclamazione del 2022 quale Anno europeo dei giovani. L’iniziativa parte dalla considerazione di come la pandemia da Covid-19 abbia reso particolarmente difficile in Europa la vita dei ragazzi.
Rinchiusi in casa per mesi, sono loro, in realtà insieme con gli anziani, che hanno sofferto della mancanza dei contatti umani diretti, l’immobilità forzata, l’impossibilità di incontrare coetani e compagni di scuola, di praticare sport e dedicarsi agli hobby.
“Meritano un Anno europeo che li metta al centro dell’attenzione, – ha considerato Simona Kustec, ministra slovena dell’Istruzione, della scienza e dello sport – e meritano di essere ascoltati quando le istituzioni europee si apprestano a definirne le politiche”.
Nell’iporesi di massima, l’Anno europeo dei giovani prevederà conferenze, eventi e campagne promozionali e di informazione e la nascita di un coordinatore nazionale per l’organizzazione a livello di ogni singolo Paese. In particolare il Consiglio europeo ha deciso che l’Anno europeo contribuisca a garantire che tutte le politiche dell’Unione, da quella ambientale a quella culturale e dell’istruzione e formazione, tengano conto dei bisogni dei giovani.
O.T.R.
Allarme. Falla nel sistema del Green Pass? Il Garante della Privacy avvia indagine
22 Novembre 2021 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Allarmi, Cronaca, Giudiziaria, Inchieste, Sanitaria, sars-cov-2, sars-cov-2, Sociale |
Commenti disabilitati
|
Dal 18 novembre su yotube gira un video con cui si dimostra come sarebbe facile scaricare i green pass con i dati sanitari di milioni d’italiani utilizzando un programma di scambio dati. Il 20 novembre il Grante della Privacy ha avviato un’indagine dando mandato alla Guardia di Finanza di acquisire gli archivi on line
Di seguito l’annuncio del Garante della Privacy pubblicata il 20 novembre 2021:
Green Pass sul web: Garante Privacy avvia indagine
Dato mandato alla Guardia di Finanza di acquisire gli archivi on line
Migliaia di green pass, apparentemente autentici, disponibili on line all’interno di una nota piattaforma di file sharing e scaricabili da chiunque, con il serio rischio che possano essere manipolati o commercializzati.
Considerata la gravità e la pericolosità di questa illecita diffusione di dati personali particolarmente delicati, il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato d’urgenza un’indagine per accertare le modalità con le quali questi dati siano finiti in rete e ha dato mandato al Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi tecnologiche della Guardia di Finanza di acquisire gli archivi on line e accertarne la provenienza.
Padre Egidio è in cielo. La ricompensa per aver speso bene i suoi talenti
5 Novembre 2021 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, Religione |
Commenti disabilitati
|
CASTELLAZZO di BOLLATE – Padre Egidio Zoia si è spento nella notte tra il 30 e il 31 ottobre all’ospedale di Saronno, dove due giorni prima era stato ricoverato d’urgenza per un ictus che gli aveva tolto l’uso della parte destra del corpo e la parola. Per tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato il tempo si è improvvisamente sospeso in attesa di notizie, in bilico tra trepidazione e sconforto, e infine dolore.
Un dolore grande per una moltitudine di persone perché padre Egidio era una calamita. Ti affascinava con la sua cultura, con il suo modo di fare affabile, con la sua ironia, con il suo essere sacerdote del Sacro Cuore pronto a essere sempre lì ad accogliere chiunque incarnando quel: “Eccomi, io sono qui per te, ti ascolto”. Così come aveva deciso che dovevano essere i suoi padri Betharramiti, San Michele Garicois, il fondatore della congregazione. Padre Egidio ti accoglieva sempre, a braccia aperte e con il sorriso, anche se era tardi, anche se era stanco morto.
Io che ho collaborato con lui per qualche tempo posso testimoniare che se qualcuno suonava alla porta o telefonava, interrompeva qualsiasi cosa stesse facendo e si dedicava a quella persona. Quante lacrime ha asciugato, quante tribolazioni ha ascoltato, quanti consigli ha dato, quante persone ha consolato, quanto aiuto ha fornito. Ma, sapeva anche a sua volta farsi ascoltare, riprendere e correggere. E quando capiva che non poteva nulla, taceva. E il suo silenzio valeva più di mille parole.
In un cassetto aveva sempre del cioccolato,dei confetti al cioccolato o dei biscotti al cioccolato. Già perché il cioccolato mette di buon umore e lui sapeva offrirlo al momento giusto. E strappava il sorriso.
Padre Egidio cercava il confronto e sapeva accettare le opinioni diverse dalle sue. Sapeva anche come attirare nuove persone nella sua comunità parrocchiale, che non era chiusa e ristretta ai soli abitanti del borgo, ma aperta al mondo intero. Si rapportava allo stesso modo con i poveri che con i benestanti . Da lui arrivavano da tutti i comuni del territorio, da Milano e perfino da fuori regione. Tant’è che ‘san Guglielmo’ è nella zona chiesa penitenziale, ossia aperta alla riconciliazione proprio grazie a quel parroco che non ti respingeva mai, da ovunque tu venissi.
E’ così che si è formato il gruppo di volontari, che dopo la scomparsa dell’amata Gisella del borgo, tiene ora in ordine la chiesa. E così che tanti giovani si preparavano nei corsi di padre Egidio per sposarsi o battezzare i propri figli a Castellazzo o che tante coppie andavano e rinnovavano i loro voti in ‘san Guglielmo’. Poi c’erano le messe, oltre a quelle del sabato sera e della domenica mattina, quelle del lunedì pomeriggio, l’adorazione del mercoledì sera, la messa solenne del primo venerdì del mese.
Padre Egidio aveva una patologia agli occhi. Per leggere la liturgia si serviva di una lente d’ingrandimento e pervicacemente stava lì, stava lì, finché riusciva a completare il paragrafo. A guardarlo ispirava tenerezza e trasmetteva forza insieme. Tenerezza per il suo disagio fisico e forza per l’esempio di resilienza.
Ogni compleanno, ogni ricorrenza era una festa. Ognuno portava qualcosa e si festeggiava in oratorio con lunghe tavolate. Si stava insomma in famiglia.
Ci sono stati anche i dispiaceri per le persone amate, proprio come quando una decina di giorni prima di padre Egidio è venuta a mancare Daniela Barbera, da oltre dieci anni maestra del coro San Guglielmo, organista, jazzista, spentasi per un male incurabile. Quanto ha sofferto padre Egidio per Daniela!
Padre Egidio trovava sempre qualche impresa in cui coinvolgersi e come coinvolgere tutti coloro che gli ruotavano intorno. Una volta era la ricerca storica, un’altra la stesura di un libro, poi c’era il calendario del ‘Maggio Castellazzese’ con l’associazione Vivere Castellazzo di Roberto Pirola e di sua moglie Adriana, ma anche la creazione di un Museo di oggetti sacri, conferenze e convegni sui più disparati argomenti, eventi, idee per rivitalizzare il Borgo e Villa Arconati insieme con la fondazione Far, passando per la ristrutturazione del santuario della ‘Fametta’ e l’ultimo impegno in ordine di tempo riguardante la raccolta fondi per il restauro della facciate della chiesa, la cui conferenza stampa si era tenuta appena il 22 ottobre scorso. Stava bene padre Egidio, lucido come sempre, nulla faceva presagire cosa sarebbe successo pochi giorni dopo.
Il 31 pomeriggio è tornato nella sua amata parrocchia ‘san Guglielmo’, a Castellazzo di Bollate, dove per tre giorni decine e decine di persone si sono recate a dargli l’ultimo saluto. La sera del 2 novembre il vescovo ausiliare di Milano Giovanni Luca Raimondi, il decano don Maurizio Pessina e il Superiore Betharramita padre Piero Trameri hanno presieduto una commovente veglia di preghiera. Le esequie si sono invece tenute il giorno seguente a Cabiate, suo comune d’origine, nella chiesa Santa Maria Nascente.
Padre Egidio aveva compiuto novant’anni il 16 settembre scorso. Per questo suo traguardo ha donato ai suoi parrocchiani un libretto-testamento dal titolo: «Pregare. Sto in silenzio davanti a Te e prego!», un insieme di riflessioni su come, quando, perché pregare.
E’ stato un tempo di grazia quello passato con te, padre Egidio. E’ stato un privilegio conoscerti.
Ombretta T. Rinieri
Appello di Vivere Castellazzo per il restauro della parrocchia ‘san Gugliemo’
5 Novembre 2021 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Associazioni, Bianca, Cronaca, Cultura, Patrimonio artistico, Religione, Sociale, Volontariato |
Commenti disabilitati
|
Sono necessari 600mila euro, ma al momento in cassa ce ne sono solo 120. Si confida nella Provvidenza che come diceva padre Egidio Zoia, cammina sulle gambe degli uomini. Nel Borgo si sono già attivati Fondazione Far e l’associazione Vivere Castellazzo e un sostegno è stato dato anche dall’amministraizone comunale di Bollate. Ma non basta perché la cifra da raccogliere è cospicua e i lavori alla chiesa ammalorata non si possono più rimandare. L’appello dell’associazione è rivolto a tutti coloro che hanno a cuore ‘san Guglielmo’. Si può dare una mano anche donando 3 euro nei punti vendita Coop di Bollate e Novate
CASTELLAZZO DI BOLLATE – La chiesa ‘san Guglielmo’ di Castellazzo, fondata nell’anno 1100 e retta oggi dai padri Betharramiti, accusa da molti anni i segni del tempo. Facciate, canonica, gronda, pareti perimetrali esterne, campanile e parte del tetto hanno bisogno di interventi di restauro. Il costo preventivato per i lavori più urgenti supera i 600mila euro, ma in cassa al momento nonostante tutti gli sforzi finora fatti dalla comunità religiosa e dall’associazione Vivere Castellazzo, ce ne sono poco più di cento.
In soccorso sono giunti la Fondazione Augusto Rancilio che peraltro sta portando avanti il restauro di Villa Arconati e Coop Lombardia con i punti vendita di Bollate e Novate. La fondazione Far ha dato una mano nel progetto di recupero e nella presentazione alla Soprintendenza delle Belle Arti per ottenere le autorizzazioni necessarie, mentre la Coop ha lanciato una raccolta fondi presso i suoi esercizi commerciali che durerà fino alla fine di febbraio. Il controllo e la supervisione saranno poi della Diocesi di Milano e delle autorità civili. Il tutto, come ha spiegato alla stampa il 22 ottobre scorso il parroco padre Egidio Zoia, cuore pulsante di Castellazzo, con l’aiuto della Provvidenza.

da sinistra verso destra: Enrico Missaglia di Coop Lombardia, Roberto Pirola di Vivere Castellazzo, padre Egidio Zoia, Francesco Vassallo, Alberto Proietti e Sonia Corain
“E’ già da qualche anno – ha detto Roberto Pirola, presidente di Vivere Castellazzo – che con don Egidio ci siamo detti che non si poteva continuare così e che la chiesa andava ripristinata. Ma con un po’ di preoccupazione perché la nostra è una parrocchia piccola. Le capacità non possono essere quelle di una grande e anche le competenze che riusciamo a mettere in campo non sono quelle che ci sono a Bollate. Però alla fine ci siamo buttati. I progetti sono stati presentati e quando avremo i permessi, si pensa nel giro di quattro mesi, non potremo più tornare indietro e dovremo dar corso a questi lavori”.
“Comunque – ha aggiunto padre Egidio – io ripeto quello che ho detto quando si è trattato del restauro del santuario della ‘Fametta’. La gente mi chiedeva: “Ma hai i soldi per finire?”. No. Se avessimo i soldi per finire sarebbe un non fidarsi della Provvidenza. I soldi per iniziare ci sono, anche perché se si inizia con niente non si finisce niente. Non sono le cifre della Fametta, ch’era piccola, però siamo nelle stesse condizioni. Noi sappiamo che la Provvidenza si trasmette dal cielo mediante gli uomini. Il proverbio dice: ‘Aiutati che il Ciel t’aiuta’. Ringrazio naturalmente tutti, a cominciare dal sindaco di Bollate”.
“Son passati un paio d’anni – ha detto il sindaco Francesco Vassallo – quando una delegazione capitanata da don Egidio, Roberto Pirola e Gabriele Schiavini vennero in comune e chiesero se l’amministrazione poteva condividere questo progetto. Noi ci siamo subito detti disponibili, sia stanziando ventimila euro per partire che dando il nostro patrocinio. Come diceva padre Egidio, l’importante è iniziare perché ci si arriva con la Provvidenza, con i rapporti e con le reti. E soprattutto con chi oggi ha voluto mettere a disposizione la propria struttura commerciale e con Far che ha messo a disposizione la sua disponibilità economica e le sue competenze per cercare di trovare quei fondi necessari per la ristrutturazione. La parrocchia è piccola però ha tantissimi estimatori anche grazie ai riti taumaturgici di don Egidio. E’ anche un po’ il simbolo insieme a Villa Arconati di Castellazzo e noi siamo ben felici di continuare a mantenere questi simboli a memoria peritura”.
“Per quanto riguarda la copertura finanziaria – ha ripreso Pirola – è vero, al momento siamo ancora un po’ indietro. Nel senso che ora come ora possiamo contare sui 20mila euro del comune e con le iniziative che abbiamo messo in campo come associazione siamo arrivati appunto ai 120mila euro. Dopodiché abbiamo partecipato a un bando della Fondazione Cariplo denominato ‘Sos Patrimonio’ che scadeva il 6 ottobre. Sono fondi destinati a beni pubblici e privati vincolati e noi appunto abbiamo il vincolo della Soprintendenza. Il massimo erogabile per ogni domanda ricevuta è di 150mila euro a fondo perduto. Noi abbiamo presentato tutta la documentazione richiesta e adesso speriamo che ci possa portare dei frutti. Poi abbiamo fatto richiesta all’amministrazione comunale dell’otto per cento degli introiti derivanti dalla riscossione degli oneri di urbanizzazione secondaria che ogni anno i comuni distribuiscono ai sensi della legge 12 del 2005 per la realizzazione, la ristrutturazione, il restauro e l’ampliamento di strutture e servizi religiosi. In genere le parrocchie si mettono d’accordo su chi ne ha più bisogno e partecipano quelle. Sarebbe il nostro caso e si tratterebbe di circa 35mila euro”.
“Il bonus facciate messo a disposizione del governo – aggiunge l’architetto Alberto Proietti della fondazione Far – sarebbe stato perfetto per il restauro di ‘san Guglielmo’, ma la parrocchia, essendo un ente religioso, non può accedere a questo tipo di detrazioni. Comunque quando ci sono interventi di restauro lo stato mette a disposizione finanziamenti a fondo perduto che volendo possono arrivare anche fino a un terzo dei lavori ammessi. Bisognerà seguire questi bandi che non sono sempre facili da interpretare e capire quale capacità avrà questa voce di capitolo”.
Considerata la cifra sostanziosa da recuperare, il gruppo di lavoro capitanato da Pirola e formato oltre che da Gabriele Schiavini anche da Rita Castiglioni e Pasqua Benedetti sta naturalmente pensando a nuove iniziative volte ad ampliare la raccolta dei fondi. L’obiettivo è importante e ogni sforzo è mirato.
Ombretta T. Rinieri
Castellazzo. Appello per il restauro della chiesetta ‘san Gugliemo’, in campo Fondazione Augusto Rancilio
5 Novembre 2021 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Appelli, Associazioni, Bianca, Cronaca, Cultura, Patrimonio artistico, Religione, Sociale, Volontariato |
Commenti disabilitati
|
Il Progetto del restauro di ‘san Guglielmo’, predisposto dai professionisti della fondazione Far, è già stato approvato dalla Curia e ora si attendono le autorizzazioni dalla Soprintendenza delle Belle Arti. I lavori potrebbero partire a giugno 2022 e terminare entro il 2023
CASTELLAZZO DI BOLLATE – “Sulla parte di degrado è stato fatto un lavoro molto approfondito con una serie di stratografie, fotografie, piattaforme e rilievi – ha spiegato Alberto Proietti, l’architetto della fondazione Far che ha lavorato al progetto di restauro della chiesa ‘san Guglielmo’, avvalendosi nella prima fase della collaborazione delle restauratrici Gabriella Puricelli e Daniela Colombo per la parte tecnica e di Sonia Corain per la parte storica per la parte – per poter essere il più precisi possibile e capire bene le condizioni delle parti dove si dovrà intervenire. L’intervento riguarderà soprattutto e quasi unicamente le facciate che come vedete anche dalle transenne posizionate a loro ridosso stanno perdendo pezzi di cornicione. L’interno della chiesa è invece in buone condizioni e non ha bisogno di restauri”.
Con gli intonaci esterni di Villa Arconati riportati agli antichi splendori grazie ai recenti restauri, il degrado architettonico della chiesetta, che a livello paesaggistico è in simbiosi con la villa seicentesca, è ancora più evidente. Negli ultimi anni la Fondazione Augusto Rancilio sta infatti investendo e restaurando la facciata sul viale dei leoni e ora sta mettendo mano alla corte nobile e al rifacimento dell’antica legnaia che prima della pandemia è andata distrutta a causa di un incendio.
“Oltre agli esterni – ha continuato Proietti – bisognerà intervenire in parte sulle coperture e sulla cupola del campanile, che a causa di infiltrazioni è necessario sostituire quasi completamente. Saranno ripristinati tutti gli intonaci, parte delle gronde e le parti in legno. Verranno sostituiti i serramenti perché datati e fatiscenti, mentre si manterrà tutto ciò che è storico quali le persiane in legno della chiesa e tutti gli elementi come le finestre in ferro e vetro. Al momento rimangono indietro, perché non hanno copertura economica, le parti un po’ più nascoste sul retro della chiesa il cui cortile interno confina con quello di Villa Arconati”.
Nei mesi scorsi padre Egidio Zoia ha presentato alla Curia il progetto predisposto dall’architetto del Far e la Curia a sua volta lo ha già approvato. Ora da diverse settimane è al vaglio della Soprintendenza delle Belle Arti e stante le previsioni dell’architetto Proietti ci vorranno altri tre o quattro mesi per le avere le autorizzazioni definitive. Successivamente la Curia dovrà indire una gara d’appalto per affidare i lavori a un’impresa edile.
“Avendo già l’autorizzazione e individuato l’impresa – ha spiegato Proietti – noi ipotizziamo d’iniziare i lavori già finanziabili verso giugno 2022 e di portarli a termine entro 14-16 mesi. Se poi riuscissimo ad raggiungere l’intera cifra per le altre facciate al momento non contemplate, prevediamo ulteriori quattro mesi per ultimare il tutto. A ogni modo, l’autorizzazione richiesta sarà su tutti i lavori così se le risorse per il completamento arriveranno in un secondo momento, si potrà intervenire sulle parti della chiesa rimaste indietro”.
Ombretta T. Rinieri