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29 Marzo 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Ambiente, Area Metropolitana, Cronaca, Eventi, Parchi, Territorio |
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27 Marzo 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Cronaca, Cultura, Eventi, Expo |
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BOLLATE – (o.t.r.) – Carlo Sini apre domenica 29 marzo la ‘Festa della Filosofia 2015’. Il titolo del suo intervento “Il cibo Umano e la vita” si incardina nel tema dominante dell’Expo milanese che dal primo maggio prossimo si terrà per sei mesi sul decumano di Arexpo.
La sesta edizione della rassegna, incentrata sul tema della “Vita”, si terrà nei comuni di Arese, Bollate, Casorate Sempione, Cesate, Garbagnate, Milanese, Milano, Nerviano, Rho, Saronno, Senago e Solaro, e completerà la riflessione filosofica sul tema della nutrizione planetaria avviata con i concetti di “Cibo” (2012), “Pianeta” (2013) ed “Energia” (2014).
Moltissimi i filosofi e gli intellettuali coinvolti, di cui si richiamano: Paolo Bellini, Stefano Bonaga, Claudio Bonvecchio, Florinda Cambria, Flavio Caroli, Giorgio Cosmacini, Franca D’Agostini, Milo De Angelis, Massimo Donà, Felix Duque, Umberto Galimberti, Giuseppe Girgenti, Vito Mancuso, Massimo Marassi, Michela Marzano, Roberto Mordacci, Donatella Negri, Quirino Principe, Salvatore Natoli, Elena Pulcini, Carlo Sini, Erasmo Silvio Storace e Armando Torno.
27 Marzo 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Appelli, Area Metropolitana, Cittadini, Commercio, Cronaca, ex Alfa Romeo, Expo, Imprenditoria, Infrastrutture, Sociale, Territorio, Viabillità |
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Fanno un parcheggio da 10mila posti e lasciano i residenti senza parcheggio!
Chiuso il parcheggio davanti a “L’altro casello”, nei guai abitanti e attività commerciali
ARESE – GARBAGNATE – Lunedì 23 marzo sono partiti i lavori in via Bariana, a confine con Garbagnate Milanese (via Valera), per la realizzazione dei nuovi ingressi (con casello per pagare) e delle nuove uscite del parcheggio remotoda 10mila posti auto in funzione di Expo. Dall’oggi al domani la sessantina di famiglie e i gestori dei due esercizi commerciali delle palazzine di fronte alla portineria Est dell’ex Alfa Romeo, si sono visti proibire con un’ordinanza della polizia locale di Arese la possibilità di parcheggiare lungo l’ex fabbrica: tutto il grosso parcheggio sta per essere chiuso e già vige il divieto di sosta. La misura si è resa necessaria per dare avvio al cantiere, ma il disagio per i residenti è notevole, per non parlare del danno economico che si profila per le attività del ristorante “L’altro casello” e del bar “Valera”.
Chiudendo quell’area di sosta, infatti, il parcheggio più vicino si trova in via Monviso a circa 500 metri di distanza dal ristorante e dalle case, ma è un parcheggio piccolo e già oggi pieno di auto. A parte la lontananza, che di giorno costringerà a lunghe camminate bambini e anziani, la via si trova in una zona deserta che costeggia una grande area verde e non ha marciapiede. Perciò di sera è a rischio, soprattutto per le donne che hanno timore di percorrerla. Peraltro in via Per Bariana (trafficatissima di auto e tir), il lato opposto ai parcheggi dell’ex Alfa Romeo, è stretto, non in sicurezza e con scarse possibilità di posti auto.
“Questa situazione ci sta creando un grave disagio per noi del condominio (l’unico su quel tratto di via) – racconta Antonio Evangelista – perché non abbiamo alcuna alternativa. Pensano all’Expo, ma nessuno ha pensato a noi. Sì, hanno creato un cordolo di cemento con qualche posto, ma, a parte il fatto che non vi sono stalli sufficienti, vi è anche il cartello di divieto. Siamo 64 famiglie e non sappiamo cosa fare. Molti hanno anziani, bambini piccoli e vi sono anche dei disabili”.
La preoccupazione dei cittadini è aggravata dal fatto di non sapere con precisione se si tratti di un disagio momentaneo che terminerà con l’inizio di Expo o se l’interdizione al parcheggio continuerà per tutti i mesi dell’esposizione internazionale e oltre. “Siamo in tante famiglie a chiederci se il divieto è temporaneo o definitivo”, sottolinea infatti Evangelista. Ma, guardando le carte e i progetti, pare proprio che quell’area rimarrà preclusa per sempre.
Stessa preoccupazione anche per i gestori del ristorante “L’Altro Casello”. Tre famiglie che si alternano nell’attività dalle 8 del mattino fino alle 23 di sera con una loro clientela fissa. “Tecnicamente – raccontano le sorelle Chiara e Roberta una ventina di giorni fa sono passati i vigili di Garbagnate Milanese per dirci di avvertire i nostri clienti di non parcheggiare lungo l’ex Alfa Romeo perché davano fastidio. Poi lunedì scorso è stato posto il divieto di parcheggio con l’ordinanza della polizia locale di Arese. Ora è tutto bloccato e noi già registriamo i contraccolpi di questa misura. Per esempio abbiamo due docce per i camionisti: prima venivano, si ristoravano, mangiavano e andavano via. Ora non sanno dove posteggiare il tir e non si fermano più. Alcuni hanno parcheggiato lontano e ci hanno chiamato per farsi andare a prendere. Lo abbiamo fatto. Ma la maggior parte va via”.
Una delle sorelle ha perso il sonno. “Non vivo più dalla preoccupazione di perdere i clienti – racconta Roberta – è un problema anche per l’organizzazione del ristorante. Se per esempio conto su 40 coperti, acquisto rifornimenti per quel numero. Se ne vengono meno cosa faccio? Il tuo cliente arriva qui oggi e non trova posto. Arriva domani e non trova posto. Dopodimani dice: Va be’ vado a mangiare da un’altra parte! Noi viviamo di questo lavoro da 36 anni. Non ne abbiamo un altro”.
Una soluzione ci potrebbe anche essere. Proprio dietro la palazzina vi è un vecchio parcheggio, sempre dell’ex Alfa Romeo, chiuso con una cancellata, dove attualmente è stata depositata della terra di risulta dai lavori di scavo del tunnel dell’Esselunga. Si potrebbe pulire e aprirlo momentaneamente per i residenti e per i clienti dei due esercizi. Ma non è dato di sapere se la soluzione sia praticabile.
Cauto il gestore del bar Valera. “Lì – spiega il signor Giulio – so che vi del materiale di riporto. Non è una cosa semplice dire: Apro il cancello e vado dentro. Poi se si può fare tanto meglio. Certo un disagio i lavori comunque possono comportarlo, come sempre quando vi sono interventi dall’esterno su una situazione definita nel tempo. Vi è però una domanda: riqualificare l’area e sistemare tutto può essere un vantaggio o uno svantaggio? Sono tante le cose da tenere in considerazione”.
Ancora presto per il gestore del bar Valera, che apre alle 4 del mattino e chiude alle 7 di sera, contabilizzare le perdite derivanti dal cantiere. “I lavori sono partiti solo da meno di una settimana. Non sono ancora in grado di determinare quanto deficit di affluenza stiamo subendo per la difficoltà dell’avventore a parcheggiare, perché quello è il mio cliente tipo. La mancanza di spazio è lampante. Hanno chiuso tutta l’area. Anche un bambino lo capisce. Ci hanno lasciato solo uno spiraglio formato dai blocchi di cemento. Ma è veramente troppo poco. Certamente un tir non ci sta. A volte sono più convenienti due furgoni che hanno su sei persone. Un tir ne porta una sola. Se arrivano quattro furgoni, sono 24 persone. I numeri cambiano i n fretta…”.
Nell’ordinanza di Arese affissa nell’area chiusa ai veicoli, si precisa che l’intervento dovrà essere realizzato prevedendo idonei dispositivi di protezione dei pedoni. Ma per come è la situazione viabilistica, è la chiusura stessa dell’area a determinare un potenziale rischio per i pedoni stessi, costretti a percorrere proprio il lato della via Per Bariana-via Valera più stretto e pericoloso a causa del passaggio continuo degli autoveicoli. La legge consente un ricorso al Tar entro 60 giorni dalla notifica”. “Per fare che cosa? – riflette pragmaticamente Giulio – per quel tempo i lavori del parcheggio saranno finiti e l’Expo iniziato”.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 27 marzo 2015 – pag. 81)
24 Marzo 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Allarmi, Associazioni, Cronaca, Cultura, Giudiziaria, Informazione, Nazionale, Politica |
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MILANO – Una direttiva europea sulla libertà del cronista e sul diritto della Comunità di essere informata che funga da cornice per tutti i paesi dell’Unione e una manifestazione a Tunisi per sostenere i giornalisti del mondo islamico, che si stanno ponendo con durezza contro il terrorismo. Sono le proposte lanciate da Beppe Giulietti di Articolo 21 lunedì 23 marzo al convegno di Palazzo Marino sulla riforma della diffamazione, che hanno trovato la condivisione di Paolo Perucchini e Franco Siddi, rispettivamente presidente dell’Alg ed ex segretario della Fnsi.
Le proposte di Giulietti dopo l’allarme emerso nel corso dei lavori sui contenuti di una riforma, che sposta la il reato di diffamazione dal diritto penale a quello civile, eliminando sì il carcere per i giornalisti, ma caricandoli peraltro di costi tra sanzioni, risarcimenti e spese legale talmente elevati da arrivare a intimidirli. Inoltre, in caso di assoluzione, il giornalista è tenuto a pagarsi comunque le spese legali del processo. Un passaggio che giunge in un momento in cui le cause temerarie nei confronti dei giornalisti sono passate dalle 84 del 2013 alle 129 del 2014, con la discesa dell’Italia dal 49° al 73° posto nella classifica sulla libertà di stampa di Reportérs sans Frontieres.
Dalla prima stesura del luglio scorso, il progetto di legge, già passato in Senato e ora in discussione alla Camera, ha subito un peggioramento dietro l’altro. Le rettifiche, decise dal richiedente, dovranno essere pubblicate con il nome dell’autore dell’articolo e senza commento diventando un diritto di replica in bianco.
A causa del diritto all’oblio sarà cancellata dai siti web qualsiasi notizia ritenuta scomoda, seppur vera, da chiunque ne abbia interesse. Limitata ulteriormente la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche.
“Va introdotto il reato di molestia all’articolo 21 della Costituzione – ha detto Giulietti – il testo così com’è è lesivo della Costituzione e non va accettato dalla comunità. Questa battaglia la si deve fare tutti insieme, Ordine, Federazione della stampa, cdr, tutte le associazioni che si occupano d‘informazione. Questo è il momento per affermare che non si accetta alcuno scambio con la libertà del cronista e del diritto della pubblica opinione”. E guadando alla compagine politica, è stato altrettanto netto: “Non si può distinguere sulla base dell’appartenenza, ma sulla base del bene comune. E’ l’oggetto in discussione e l’oggetto è un bene non contrattabile”.
“Quasi tutte le cause temerarie – ha spiegato Gabriele Dossena, presidente dell’Odg Lombardia – finiscono in nulla. Di fatto è un’intimidazione che impedisce di lavorare con la giusta serenità. Bisognerebbe stilare una black list perché su cento cause cinquanta sono intentate dagli stessi nomi. Non si tratta di una difesa della corporazione, ma del dovere di mantenere alto il rapporto di fiducia tra noi e i lettori”.
Ombretta T. Rinieri
24 Marzo 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Allarmi, Cronaca, Informazione, Nazionale, Politica |
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Ocse, al momento non ci sono modi per evitare gli abusi della legge
MILANO – Il progetto di legge sulla diffamazione, già approvato in Senato e in discussione alla Camera, avviato l’estate scorsa sul nobile principio di eliminare il carcere ai giornalisti, si è trasformato strada facendo, emendamento dopo emendamento, in un provvedimento fortemente lesivo della libertà d’informazione. Il tutto in un periodo storico di grande corruzione.
L’allarme è stato lanciato lunedì 23 marzo a Milano nel corso di un convegno tenutosi a Palazzo Marino dedicato alla riforma della legge sulla diffamazione cui hanno partecipato autorevoli rappresentanti della stampa italiana e internazionale. Fra gli altri l’avvocato Caterina Malavenda, che specializzata nel diritto sui media ha illustrato il quadro normativo, e Ulrike Schmidt, esponente del segretariato Ocse per i diritti dell’informazione, il cui ufficio aveva dato sulla riforma italiana indicazioni precise di cui però Roma non ha tenuto conto.
“Nel 2014 le cause temerarie nei confronti dei giornalisti italiani sono passate da 84 a 129 – ha ricordato il presidente dell’Odg Lombardia Gabriele Dossena – quasi tutte finite in nulla. La maggior parte sono avanzate da politici. Cinquanta su cento sono intentate sempre dagli stessi nomi. Di fatto è un’intimidazione che impedisce di lavorare con la giusta serenità. Bisognerebbe stilare una black list da divulgare all’opinione pubblica per far comprendere come stia diventando pericoloso il nostro mestiere. Non si tratta di una difesa della corporazione, ma del dovere di mantenere alto il rapporto di fiducia tra noi e i lettori”.
“Mi preme sottolineare – ha detto Ulrike Schmidt dell’Ocse – l’effetto raggelante che le multe eccessive possono avere sulla libertà di stampa. L’accusa e i procedimenti sulla diffamazione sono una restrizione del diritto d’informazione e una maniera per limitare la libertà d’opinione, d’espressione dei giornalisti. La diffamazione è un reato concepito per estorcere loro denaro. Vi è infatti un crescente numero di casi in cui le accuse non chiedono la correzione della notizia, ma soprattutto denaro. L’Ocse combatte contro la criminalizzazione dell’informazione. Dal punto di vista degli standard internazionali, il fatto di poter scandagliare la vita dei politici o dei rappresentanti ufficiali dell’amministrazione del vivere civile è parte dei diritti umani. Ciò garantisce un alto livello di tolleranza da parte dei politici. La critica si applica ai rappresentanti politici, alle amministrazioni o anche a chi si occupa di organismi internazionali. I governi dovrebbero tollerare la vicinanza, il controllo, l’interesse profondo dei media nei loro confronti che indagano sulle loro azioni. Il nostro organismo ha fornito delle indicazioni all’Italia in merito alla riforma, ma non se ne è tenuto conto e al momento non ci sono modi per evitare gli abusi della legge”.
La questione dei conflitti d’interesse mai risolta, l’assenza di una legge anti trust in linea con quella degli atri paesi europei e l’interferenza della politica nell’informazione sono i temi affrontati da Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, che ha richiamato anche la riforma della televisione pubblica: “Se dovesse passare, ci ritroveremmo con l’Esecutivo nel cda della Rai, che è un servizio pubblico. Chiaramente sarebbe inaccettabile”.
Paco Auduije del sindacato dei giornalisti spagnoli e Olivier Da Lage di quello francese, hanno presentato uno spaccato della situazione nei loro paesi. In Spagna i reati tipici dei giornalisti sono per ingiuria e calunnia. La prima è punita con una multa. La seconda con il carcere fino a due anni. Ma in quarant’anni la magistratura spagnola ha fatto prevalere il diritto all’informazione e la libertà di stampa, rispetto alle pretese per diffamazione. In Francia vi è un tribunale specializzato sui media e i magistrati sono molto preparati in materia.
“Quando c’è un certo movimento dei politici per fermare la stampa – ha spiegato Franco Siddi, ex segretario della Fnsi oggi impegnato nella Federazione internazionale dei sindacati di settore – questo movimento tende ad ampliarsi e a uscire dai confini nazionali. In Francia come in Spagna come in Italia prevale il principio se i fatti sono veri non si può procedere contro i giornalisti. Prima di tutto i fatti veri e verificabili. Su questo non si transige. Inoltre devono essere rispettate le altre opinioni, anche se non condivise. Soli non ce la facciamo. Con gli altri paesi siamo più forti”.
Ombretta T. Rinieri
24 Marzo 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Bandi, centro commerciale Arese, Commercio, Cronaca, ex Alfa Romeo, Inchieste, Lavoro, Locale, Politica, Scuola, Spazio giovani |
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ARESE – Partito il bando per l’erogazione di finanziamenti a fondo perduto per l’apertura in Arese di nuove attività commerciali di vicinato e artigianali a favore di imprese a conduzione o prevalentemente giovanile e femminile. Il finanziamento, a fondo perduto, ammonta a complessivi 50mila euro e rientra fra gli incentivi per il commercio a compensazione per l’arrivo sul territorio dell’ex Alfa Romeo del centro commerciale decisi nell’ambito dell’accordo di programma sulla riqualificazione dell’area.
Il contributo è pari al 50% (al netto di Iva e altre imposte e tasse) sino a un massimo di 10mila euro delle spese sostenute ed è comunque riconosciuto per investimenti pari o superiori ai 10mila euro.
Nell’ipotesi di impresa giovanile si intende un’impresa di persone o di capitale o cooperativa gestita per il 60% da persone sotto i 35 anni, le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai 2/3 ai giovani e che gli organi di amministrazione siano anch’essi per i 2/3 formati da giovani. Le stesse condizioni riguardano l’impresa femminile, dove però la discriminante non è l’età ma il genere.
Le richieste devono pervenire al protocollo del comune di Arese entro il 25 maggio 2015. Qui tutte le indicazioni
O.T.R.
20 Marzo 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Arte, Cronaca, Cultura, Scuola, Spazio giovani |
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20 Marzo 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, centro commerciale Arese, Cronaca, ex Alfa Romeo, Expo, Inchieste, Infrastrutture, Viabillità |
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ARESE – La società Autostrade ha mantenuto la promessa fatta ai sindaci di Arese, Rho e Lainate davanti al prefetto di Milano e ha riaperto il Ponte di Passirana venerdì 13 marzo alle ore 17, in anticipo rispetto all’originario crono programma del 29 marzo. Il ponte è stato regolarmente collaudato, ma non completamente finito. Mancano le piste ciclabili e le sponde di sicurezza sono quelle in cemento per cui i lavori ai lati del ponte stanno continuando con la movimentazione terra.
Sopraelevato rispetto alla A8, il nuovo ponte si imbocca dal lato aresino arrivando in fondo a via privata Alfa Romeo svoltando a destra, prima di arrivare al distributore della Total. E’ un lungo serpentone che termina all’imbocco di Passirana di Rho. Sopra l’autostrada alte le sponde di ferro.
Sempre sulla via Alfa Romeo proseguono anche i lavori di demolizione dell’autosilos, mentre sul lato garbagnatese dell’ex Biscione non c’è più traccia dei capannoni industriali dove si costruivano le mitiche Alfa Romeo. Al loro posto la spianata per far posto ai diecimila parcheggi Expo. Mentre l’’Arese Shopping Center’ sta crescendo alla velocità della luce.
Ombretta T. Rinieri
(Il Notiziario – 20 marzo 2015 – pag. 73)
16 Marzo 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Aziende, centro commerciale Arese, Cronaca, Cultura, Cultura Locale, ex Alfa Romeo, Inchieste, Sociale, Territorio |
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15 Marzo 2015 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Area Metropolitana, Cronaca, Eventi, Expo, Scuola, Spazio giovani |
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MILANO – Le Università potranno acquistare i biglietti di ingresso a Expo Milano 2015 alla tariffa agevolata di 10 euro per studente. Si tratta di un’importante iniziativa che coinvolgerà tutti gli Atenei, le Accademie e gli Istituti di Alta Formazione italiani riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che decideranno di aderire alla convenzione “Le Università in Expo”. All’agevolazione potranno accedere anche gli Atenei stranieri riconosciuti dallo Stato di appartenenza.