MILANO – Oggi è venuto a mancare all’età di 85 anni dopo una lunga malattia Franco Abruzzo, storico presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, ma soprattutto maestro di etica e deontologia della professione, guida nella formazione e nell’aggiornamento di tanti colleghi: sui suoi testi si sono formate generazioni di praticanti e sul suo sito, in tanti si ricorreva per tenersi sempre ‘in pista’.
Franco, all’anagrafe Francesco, era calabrese di nascita (Cosenza, 3 agosto 1939), milanese d’adozione (1962) ed era, come si suol dire, un ‘osso duro’. Perciò, nel bene e nel male, quando era convinto d’essere dalla parte della ragione, non mollava. Combatteva con l’arma del diritto. Ti tirava fuori gli articoli del codice civile e di quello penale, le sentenze della cassazione, denunciava le decisioni giuridicamente sbagliate, prendeva cappello in difesa di tutti deboli.
Condannava lo sfruttamento dell’immagine dei minori e dei morti sui giornali, chi si inventava le notizie o chi le andava scopiazzando senza controllare le fonti eccetera, eccetera.
Come non ricordare, fra le tante battaglie, il suo richiamo a non farsi manovrare dalle fonti sull’esempio di Walter Tobagi? Come non ricordare gli scontri furibondi con editori e ‘garantiti’ sul praticantato d’ufficio, che ha dato dignità a decine di giornalisti?
Aveva il suo carattere Franco Abruzzo, e sicuramente avrà pestato i piedi a destra e manca. Come del resto deve fare un buon giornalista. Per questo so anche, io che ho avuto la fortuna di conoscerlo per qualche anno da vicino, che apprezzava la critica costruttiva. Chi ci metteva la faccia. Verso costoro non teneva rancore, apprezzando il sano confronto che ti fa crescere e magari accorgerti che stai sbagliando. Alla fine, chi non sbaglia? L’importante, se succede, è averlo fatto in buona fede.
Caro Franco, oggi il tuo spirito è sia altrove che qui. Perché qui, la tua eredità, immateriale ma di incommisurabile valore, continua in tutti i colleghi che del giornalismo fanno uno strumento di verità e non un mezzo di arricchimento personale e o un mezzo di propaganda politica.
Ombretta T. Rinieri