Augurusa sollecita l’ente pubblico a farsi parte attiva per Villa Ricotti-La Valera

L’ex assessore nelle giunte Palestra, Giuseppe Augurusa, presenta a Espansione Tv un convegno di Prospettiva 2023 sulla dimora settecentesca. La Villa è chiusa da quattro anni e la proprietà sarebbe carente nelle manutenzioni. Il bene sarebbe pubblico ancorché privato. Implicita critica alla giunta Nuvoli

ARESE – “Ad Arese,  dove vivo, abbiamo questa villa gentilizia del ‘700,  che ha avuto diverse proprietà. Oggi è conosciuta come Villa Ricotti della famiglia attualmente proprietaria, e conosciuta ai più come  Villa La Valera, che da quattro anni è chiusa senza manutenzione. In  quattro anni questa villa tendenzialmente siamo,  abbiamo il sospetto diciamo fondato,  che ci sia stata ovviamente poca manutenzione. Ci sono stati gli effetti di fenomeni atmosferici a luglio, dove un albero centenario è caduto sfondando una parte della recinzione”.

Così Giuseppe Augurusa, ex assessore nelle giunte Palestra e presidente di Prospettive 2023, annuncia a Espansione Tv il convegno dal titolo: Villa Lattuada-Settala-Marietti-Ricotti, un passato glorioso, un presente difficile, un futuro tra iniziativa privata e desistenza pubblica”, che si terrà l’11 novembre prossimo alla Casa delle associazioni di via Platani.

Richiamando il fatto che in passato la Villa è stata per molti anni aperta, svolgendo una serie di attività culturali nel rapporto col Comune e con il sistema delle imprese, però interrotesi poco prima del Covid e poi con il Covid e non più riprese,  Augurusa, pur sottolineando i costi molto alti che simili immobili  di pregio hanno in termini di Imu, di mantenimento e per la “modifica della Legge Tremonti sul fisco (“E’ giusto che sia così, per certi versi”), racconta di mancate manutenzioni che sarebbero derivate per carenza di introiti da dopo la chiusura.

Non stiamo parlando solo della manutenzione dell’immobile in quanto stabile, – ha detto – ma in questa villa c’è un bellissimo parco all’italiano e un bellissimo parco all’inglese di diversi migliaia di metri quadri,  che richiede una manutenzione molto forte,  una manutenzione specializzata, con costi molto significativi.  Ci si rende ben conto che se poi queste ville non sono aperte al pubblico, basta poco tempo per poi non avere fondi e non riuscire a mantenerle nel loro splendore”.

All’intervistatrice chegli chiedeva se condividesse il fatto che gli enti pubblici facessero un passo indietro essendo il bene privato, l’ex assessore del Pd ha così risposto:Non lo condivido affatto. Di recente,  con l’associazione che presiedo, abbiamo fatto una battaglia vincente rispetto per esempio a Palazzo Gardella,  gli ex uffici dello stabilimento Alfa Romeo di Arese. Anche lì si trattava di una proprietà privata Fiat. Prima Alfa Romeo-Fiat, e le successive modifiche delle imprese. Ma poi, alla fine, questa richiesta pubblica ha fatto sì che ottenessi la tutela da parte dei beni culturali. Intendo dire che il patrimonio pubblico o privato che sia,  è nella percezione, nella cultura generale un patrimonio sempre pubblico”.

Al convegno dell’11 novembre si parlerà quindi dell’azione del soggetto privato che decide a un certo punto di vendere e della parte pubblica che in qualche modo sta a guardare.

“E, forse – ha precisato Augurusa – ha bisogno come dire di muoversi. In questo caso di rendersi parte attiva. Essendo stato per otto anni amministratore di quella città, insomma assessore, tra le altre cose,  la cultura,  che il pubblico ha necessità di farsi comunque parte attiva, aprendo quantomeno un tavolo di confronto con la proprietà. Che questa lo desideri o meno, è un’altra questione. Ma tu come soggetto pubblico devi porlo. Poi se sei in grado, se ci sono le condizioni, puoi addirittura essere protagonista diretto.

Nel convegno vedremo tre casi di successo: Villa Litta di Lainate,  che era un rudere privato ed è stato acquisito negli anni 70,  ed è diventato una delle più belle ville Lombarde. Vedremo Cesano Maderno,  la Villa Fagnani Arese Borromeo,  recuperata con i finanziamenti dell’incidente della fabbrica chimica Icmesa di Seveso e le tre Ville di Cinisello Balsamo. Esempi precedenti che devono portare  a prendere consapevolezza tutti. Di fronte a un bene pubblico importante,  bisogna essere parte attiva. Poi saranno le condizioni possibili che ti diranno che cosa puoi fare. Se puoi acquistare una villa. Se puoi farti da tramite con un soggetto. Se puoi favorire dei processi”.

O.T.R.

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