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Rho – La città che cambia. Partiti i lavori per l’asilo nido di via san Martino

RHO – Si è aperto il 29 agosto scorso in via san Martino  il cantiere per il nuovo asilo nido per l’accoglienza di sessanta bambini. Gli operai sono partiti con lo sgombero di piante e arbusti e con la demolizione delle piastre in cemento armato, mentre dall’11 settembre prenderà avvio la bonifica.

 

L’area é stata di proprietà della Eigenmann & Veronelli specializzata nella produzione di prodotti chimici industriali.   Il comune l’ha in seguito rilevata dalla società industriale in cambio di una porzione di strada pubblica  di cui la Eigenman &V, necessitava per ampliarsi.

 

L’area è vicina alle scuole di via Tevere e in prossimità del centro di aggregazione giovanile ‘Mast’ per cui l’asilo si aggiunge al resto del comprensorio scolastico completando il progetto di rigenerazione urbana, denominato ‘Campus Zero3  ed è la prima costruzione dei lavori previsti nel programma amministrativo della giunta Orlandi:  “Rho – La città che cambia”.

 

Il costo dell’opera  è di 3,8 milioni di euro, tre dei quali ottenuti grazie ai finanziamenti del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza). Il progetto dell’asilo risale in realtà al 2021, quando all’epoca della giunta Romano gli assessori Valentina Giro (scuola) e Maria Rita Vergani (lavori pubblici) avevano fatto partecipare Rho  a un primo bando di finanziamento. Che però venne ritenuto insamissibile.

 

A distanza di poco più di un anno, con il testimone passato al sindaco Andrea Orlandi,  hanno avuto più fortuna gli assessori Paolo Bianchi ed Emiliana Brognoli riuscendo a far rientrare il progetto dell’asilo nido studiato dagli architetti dello studio Sbg negli stanziamenti del Pnrr.

 

Il cantiere è stato affidato ora all’impresa  TecnoService di Casoria (direttore lavori Fabrizio Imbastari) e, in subappalto per la rimozione dei materiali e la bonifica all’azienda Sereca (geometra Matteo Patron).

 

A detta dei tecnici, i materiali rimossi, stoccati in un primo tempo a Milano e poi portati al centro destino di Broni della TecnoSerice, saranno completamente riutilizzati: il legno dei tronchi per la realizzazione di mobili e le macerie, sminuzzate, come sottoprodotto di inerti utili per impianti di riempimento.

Ombretta T. Rinieri