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Peste Suina. Legambiente dice ‘No’ alla caccia al cinghiale. Rischia di far diffondere il contagio

MILANO – I provvedimenti di contrasto alla peste suina,   che ha colpito gli allevamenti del Pavese prese dal commissario straordinario dirette più  all’abbattimento dei cinghiali che indirizzate ai controlli degli allevamenti,  preoccupano Legambiente Lombardia che intravvede un rischio di una diffusione del contagio fuori dal cluster.

 

“E’ il momento di intensificare la prevenzione e i controlli sanitari negli allevamenti, – ha reso noto in un comunicato stampa la presidente dell’associazione verde Barbara Muggetto – mentre le misure nei confronti degli animali selvatici dovrebbero puntare ad evitarne la dispersione, più che ad attivare azioni di contenimento per le quali occorrono tempi, risorse e personale che non sono compatibili con la velocità di propagazione dell’epidemia. La diffusione del contagio alle aree degli allevamenti intensivi è solo una questione di tempo”.

 

Stando a Legambiente la caccia  ai cinghiali nell’Oltrepò Pavese ne determina la dispersione e il rischio è la  diffusione del contagio: “Le improbabili azioni di controllo dei suini selvatici rischiano di essere pezze peggiori del buco”.  Per Legambiente “nelle zone di maggior rischio di propagazione non è il momento di mobilitare eserciti di cacciatori, ma al contrario quello di vietare sia la caccia, specie quella in forma collettiva, e tutte quelle attività, come gli sport motoristici e la circolazione fuori strada, che possono spaventare la fauna selvatica e spingerla a spostarsi verso territori non ancora colpiti dall’epidemia”.

O.T.R.

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