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Virus Dengue in Lombardia. Bertolaso ha disposto screening gratuiti

MILANO – I tre casi accertati uno dopo l’altro a Castigliane d’Adda di virus Dengue,   hanno indotto il 24 agosto scorso l’assessore regionale al welfare, Guido Bertolaso,  a emettere una nota stampa con cui si invitava gli abitanti del comune a sottoporsi, in maniera volontaria e gratuita, a un prelievo del sangue presso la Casa di Comunità di Codogno per capire attraverso l’analisi degli anticorpi se si è in presenza di un focolaio.

 

L’infezione  non è contagiosa. E’ contratta dall’uomo e dagli animali attraverso la puntura della zanzara tigre. Nella maggior parte dei casi è asintomatica e la guarigione avviene spontaneamente. In altri casi, dopo cinque giorni di incubazione, compaiono febbre alta e sintomi simili all’influenza (nausea, vomito, irritazioni della pelle, e dolori articolari e muscolari) che durano circa un quindicina di giorni. Nei casi estremi, purtroppo, la malattia può essere più virulente, causare emorragie interne ed evolvere fino a un esito nefasto.

 

 

Ats Metropolitana, in collaborazione con l’Asst di Lodi e l’Ircc San Matteo di Pavia, ha già avviato lo screening venerdì 25 agosto, sabato 26 agosto e oggi, lunedì 28 agosto. L’accesso è stato libero: ai pazienti che risulteranno con esito d’infezione recente, sarà proposta una visita infettivologia ed eventuali approfondimenti diagnostici. Contemporaneamente i dipartimenti d’igiene e prevenzione sanitaria di Ats Città Metropolitana di Milano e Ats Valpadana hanno dato indicazioni ai Comuni per le attività di disinfestazione delle zone  individuate dall’indagine epidemiologica. Disinfestazione che è già in corso.

 

Intanto il Centro Nazionale Sangue e il Centro Nazionale Trapianti hanno attivato il protocollo per la prevenzione della trasmissione da donazione di sangue ed emocomponenti da donatori potenzialmente viremici asintomatici e le Regioni (oltre alla Lombardia anche il Lazio dove si è verificato, sempre in agosto, un altro caso) hanno avviato il monitoraggio e il  controllo dei vettori nei luoghi frequentati dai casi,  seguendo le indicazioni stabilite dal Piano Nazionale per la Sorveglianza Prevenzione e Risposta alle Arbovirosi (Pna) 2020-2025, attivo su tutto il territorio italiano.

A loro volta,  il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno avviato il monitoraggio su tutto il territorio nazionale segnalando altresì i casi all’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control)  per il monitoraggio anche negli altri Paesi europei dato che altri casi autoctoni, ossia infezioni contratte non durante viaggi in Paesi a rischio, sono stati recentemente identificati anche in Francia.

 

 

“Considerato che ormai la diffusione delle zanzare tigre è molto ampia nel nostro Paese – ha spiegato Guido Bertolaso –  occorre adottare misure di prevenzione per tutte le malattie di cui possono essere portatrici le zanzare tigri, non solo per il virus Dengue. Dobbiamo inoltre abituarci a utilizzare precauzioni per evitare le punture, proteggendoci con i repellenti anche di giorno perché non si tratta di insetti solo notturni”.

 

 

 

 

Dall’inizio del 2023, in Italia sono stati confermati 81 casi di dengue di cui tre autoctoni e 79 legati a viaggi all’estero in luoghi dove la malattia è endemica.  In Lombardia finora ne erano stati riscontrati 18. L’età media dei pazienti è di 35 anni: il 55,56 per cento maschi e il 44,44% femmine (di cui una bambina). Nessun caso con esito nefasto. Risultano invece 51 i casi accertati di infezioni da virus West Nile.

Ombretta T. Rinieri

Fonti: Regione LombardiaEpicentro-Iss, e   Ministero della Salute