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I sindaci del territorio incontrano i vertici di Human Technopole

L’Insediamento ospita già 250 dipendenti. Diventeranno mille entro il 2028. Sono giovani di 32 nazionalità diverse. Hanno bisogno di asili e scuole. Il territorio si deve attrezzare

 

RHO – Per fare il punto dello status quo sul polo che si sta realizzando nell’area ex Expo 2015, i sindaci  Andrea Orlandi di Rho, Maria Rosa Belotti di  Pero, Luca Mario Elia di Baranzate e la presidente del Municio 8 di Milano Giulia Pelucchi hanno incontrato il 1° dicembre scorso il presidente di  Human Technopole Gianmario Verona e l’amministratore delegato di Ht Alessandra Poggiani.

 

Al momento sono duecentocinquanta i dipendenti di laboratori e uffici attivi nel campo di genomica, crio-microscopia elettronica, microscopia ottica, impianti automatizzati per cellule staminali e organoidi, analisi delle immagini e data centre. Saranno mille quando entro il 2028 sarà pronto il South Building.

 

“Ht non è più una start up, le procedure sono state completate nell’arco di quattro anni – ha precisato il presidente  VeronaSiamo nella fase di consolidamento e crescita. Dovremo ripensare la cartellonistica di Expo, dando nuovi nomi ai cargo, e anche quella esterna, perché in Mind ormai il passato industriale non ha più voce”.

 

Maria Rosa Belotti ha esortato ad avere una visione d’insieme: “Pero è diventata all’improvviso attrattiva, il Rhodense è al centro dell’Europa. Come Comuni dobbiamo lavorare in sinergia”. Mentre Luca Elia ha chiesto che Ht non sia un’astronave che cali sul territorio senza dialogo con l’esterno: “Siamo pronti al dialogo con i lavoratori del centro di ricerca, che attrae talenti da tutto il mondo e con i proprietari di aree dismesse sui nostri territori. A Baranzate abbiamo anche stretto un’intesa con l’Università Statale per gli studentati”.

 

Giulia Pelucchi ha ricordato come quanto accade in Mind rappresenti “una forte accelerazione per la riqualificazione del territorio, già avviata con Expo 2015 e in vista delle Olimpiadi 2026”. E il sindaco Orlandi ha elencato tre parole chiave: distretto, capitale sociale, evoluzione. “Qui – ha ricordato – prima dei cantieri di Expo, c’erano dei campi e non un distretto storico. L’ambizioso Milano Innovation District parte da zero e si basa sulle eccellenze che vi si insediano: Ht è stata la prima ancòra pubblica a insediarsi. Qui si concentrano ingenti investimenti pubblici statali per competere a livello internazionale. Il distretto non può restare chiuso nel suo perimetro, è al centro di un territorio di 500mila abitanti: 300mila nei sedici comuni del Nord Ovest milanese  e 200mila nella stessa metropoli, senza particolari confini”.

La seconda parola è capitale sociale: “L’anima di un territorio si costruisce pian piano. Se  150milioni di euro bastano per avviare la ricerca e competere, il capitale sociale si costruisce con fatica, relazionandosi di continuo”. Quanto alla evoluzione del territorio, Orlandi ha chiarito: “E’ vero, i cartelli parlano di zona industriale. Quella che fu immaginata alle porte della città, vicino a raffineria e campi, ed è tuttora molto attiva. Oggi paradossalmente la periferia diventa centro e va valorizzata. Chiederemo di cambiare nome ai cargo, perché soprattutto all’Ospedale Galeazzi non entrano merci ma persone. Cerchiamo tutti insieme di collaborare per far evolvere il territorio e il distretto”.

 

Alessandra Poggiani ha illustrato il progetto del grande edificio che sorgerà entro il 2028 per accogliere i nuovi laboratori ed evidenziato le necessità dei ricercatori e degli impiegati del polo di ricerca: “Abbiamo persone di 32 nazionalità, sono giovani, hanno dei figli per i quali cercano asili e scuole e ci sono italiani che tornano dall’estero. Hanno bisogno di supporto nel cercare casa, nel capire come muoversi sul territorio. Servono servizi, punti di ristorazione, occasioni per il tempo libero”.

 

I consiglieri comunali presenti hanno offerto la loro collaborazione  per concorsi nelle scuole, per ideare nuova cartellonistica e nuova toponomastica. Ht dialogherà con i Comuni, con Arexpo e con Lendlease per far sentire a casa tutti i suoi dipendenti.

O.T.R.