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Con Delpini tutta la gioventù d’Arese

ARESE – Non è vero che Arese è una città di vecchi. Almeno così è parso sabato e domenica scorsi quando una gioventù viva, numerosa, palpitante e operosa ha accolto l’arcivescovo Mario Delpini mostrando grandi capacità e valori.  

 

 

 

 

 

Sabato al Cinema Teatro il recitalVero davvero!”  del gruppo Ado-Oratorio don Bosco Arese, diretto dal regista Stefano Arosio,  con la partecipazione della scuola di danza Just Dance sull’eterna lotta tra il bene e il male attualizzata ai giorni nostri, ha stupito il vicario episcopale don Luca Raimondi, che al termine di una non stop di due ore ha commentato:  “Complimenti a tutti perché avete dimostrato di non essere virtuali ma virtuosi. Ragazzi il vostro spettacolo ha dimostrato una cosa che oggi non è di moda, non fa auditel  in tv e non va sui social ed è che è difficile andare controcorrente. Io vi invito a vivere nella vita ciò che avete espresso qui stasera”.

 

 

 

 

 

Alle stelle l’entusiasmo dei giovani e di don Roberto Smeriglio.

 

E l’albero della vita è stato il protagonista del spettacolo. Un albero che  stava pian piano morendo intossicato dagli intrighi di “Mendaz”  finché i “Dreams”, tutti assieme, non son corsi in suo aiuto e lo hanno salvato. “Abbiamo vinto la battaglia. Non la guerra”, si sono detti alla fine il gruppo di amici,  ma “c’è sempre un Padre  cui rivolgersi e che ti tende sempre la mano anche quando si è disperati e si crede di non poter più gioire. E’ sempre lì ad aiutare e a mostrare la Verità che rende liberi. Si può avere paura di crescere, diventare grandi e invecchiare. Ma tutto si può affrontare quando si hanno tanti amici intorno”.

 

“In questo spettacolo – ha detto Delpiniognuno ha la sua parte. E’ una scuola di vita. Nessuno può dire: “Sono qui solo come una comparsa”, perché senza qualcuno di voi l’insieme non funziona”.

 

Domenica la festa dei giovani con l’arcivescovo è continuata al centro sportivo con i saggi delle varie associazioni: dal Gso alla Sg Sport, dalla Just dance all’Hana Wa (e scusare se dimentico qualcuno. Eravate veramente in tanti).

O.T.R

Articolo pubblicatosu “Il Notiziario” il 31 gennaio 2020 a pag. 66