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Ospedale di Rho. No dei sindaci al ridimensionamento della terapia intensiva neonatale

Lettera  a Regione Lombardia per chiedere di sospendere la  decisione

 

RHO – Il 9 dicembre scorso I sindaci Michela Palestra (Arese), Yuri Santagostino (Cornaredo), Andrea Tagliaferro (Lainate), Maria Rosa Belotti (Pero), Carmine Lavanga (Pogliano Milanese), Angelo Bosani (Pregnana Milanese), Pietro Romano (Rho), Sara Santagostino (Settimo Milanese) e Guido Sangiovanni (Vanzago) hanno sottoscritto una lettera al presidente di  Regione Lombardia Attilio  Fontana e all’assessore regionale Giulio Gallera  chiedendo la sospensione del ridimensionamento del reparto di terapia intensiva neonatale dell’Ospedale di Rho.

 

Alla base della decisione di Palazzo Lombardia vi sarebbe stato un inadeguato bacino d’utenza del reparto per cui la giunta Fontana ha approvato l’11 novembre scorso la delibera numero 2395 con la quale, rivedendo la rete regionale delle tin, ha trasformato la terapia Intensiva neonatale dell’ospedale di Rho in terapia sub-intensiva neonatale. Ma i sindaci, venendo anche incontro alle manifestazioni dei propri cittadini contrari al ridimensionamento, hanno chiesto a Regione la proroga di un anno in modo d’avere la possibilità di verificare i numeri dell’utenza e l’eventualità di un loro aumento.

 

Scrivono i primi cittadini del Nord Ovest milanese: “Riteniamo positivo che la dgr abbia stabilito un nuovo servizio per l’ospedale di Rho in ambito  pediatrico con l’assegnazione di due nuovi neuropsichiatri infantili, di quattro nuovi posti letto di neuropsichiatria infantile e lo stanziamento di 400mila euro per interventi strutturali in aggiunta ai precedenti stanziamenti, tuttavia non possiamo condividere il ridimensionamento della Tin di Rho in terapia Sub-intensiva, decisione che avrebbe notevole impatto anche sull’intero “punto nascita” che da sempre si occupa con successo di patologie neonatali.

La richiesta di sospensione risulta motivata anche per poter adeguatamente tenere conto della tin di Rho nel ridisegno della rete Materno-infantile milanese annunciata recentemente nella Commissione Sanità del Consiglio Regionale. Riteniamo infatti che un tale ridisegno non possa non tenere conto dei servizi presenti nell’intera area metropolitana milanese senza limitarsi al solo perimetro del Comune capoluogo. In tal senso peraltro la dgr non verifica gli impatti del ridimensionamento della tin sull’intero “punto nascita” di Rho che da sempre si occupa con successo anche delle patologie prenatali”.

Ombretta T. Rinieri