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Conti in ordine dalla verifica di metà anno

BILANCIO. Gli utili della Gallazzi concorrono all’avanzo, lo storno degli affitti dei capannoni ex Alfa lo riducono.Aumenta la spesa per  tutela minori, disabili e asili nido

 

Il 1° consiglio comunale al completo nel momento del giuramento del secondo mandato del sindaco Michela Palestra

ARESE – Approvata in consiglio comunale la verifica del  bilancio di previsione 2019/21. Stando alla relazione tecnica di metà anno,  non risultano debiti fuori bilancio da ripianare e ci si aspetta per quest’anno un avanzo di circa 359mila euro.

In dettaglio, sono previste entrate per circa 14.640mila euro al netto di un’entrata una tantum per 458mila euro destinata a finanziare degli investimenti.

 

Le uscite si dovrebbero attestare a non oltre 15 milioni,  cui si devono però aggiungere 257mila euro  iscritti nel fondo svalutazione crediti quale posta correttiva delle entrate prevista dal dlgs 118/2011. Cifra che come tale non verrà impegnata nell’esercizio e che quindi va a costituire parte dell’avanzo di amministrazione. Per effetto della stessa legge,  i 257mila euro si aggiungono ai 567mila accantonati in avanzo di amministrazione  negli anni 2014 al 2018.

 

Fra le  variazioni apportate nelle entrate correnti,  rispetto alle previsioni 2019, vi sono 385.400 euro di oneri d’urbanizzazione derivanti da Arese Sud  (girati a finanziare le spese correnti),  cui si aggiungono 32.100 di utili e avanzi derivanti dalle società partecipate (in particolar modo dalla rsa Gallazzi Vismara), 20mila dalla locazione di fabbricati e 20mila dai rimborsi delle spese condominiali degli inquilini delle case comunali.

 

Gli storni alle  spese correnti  sono stati in totale 378.088 euro cui concorre la diminuzione per il canone di locazione degli 11mila metri quadri del prefabbricato nell’ex Alfa Romeo che dovrebbe dar vita al polo dei servizi per l’impresa cui seguono i capitoli tutela minori (100mila), disabilità (50mila) e i contratti di servizio degli asili nido (50mila).  Vi sono poi quasi  49mila per la quota capitale mutui.

 

Da sottolineare che i 385.400 euro di concessioni edilizie girati alle spese correnti,   portano la quota per le manutenzioni ordinarie finanziata con gli oneri di urbanizzazione a 767.515 euro.

 

Passando all’analisi degli investimenti (gestione in conto capitale), il 2019 riporta opere pubbliche già finanziante negli anni precedenti per 8.945.762,40 euro iscritti nel fondo pluriennale vincolato. La variazione in entrata ammonta a quasi 595mila euro le cui principali voci riguardano l’utilizzo di avanzi degli esercizi precedenti (141.500) e un contributo da imprese per l’acquisizione a patrimonio di nuda proprietà di un negozio e di opere di viabilità e infrastrutture stradali (452.759).

 

Le principali spese hanno appunto riguardato l’acquisto del negozio in  nuda proprietà della Nazareth (325.149), la manutenzione straordinaria delle scuole (110mila), progettazioni varie (45mila), verde pubblico (50mila), viabilità e infrastrutture stradali (127.610 di cui 90mila per il parcheggio di via Allende).

 

Nel 2018, Arese ha registrato un avanzo di amministrazione pari a 10.492.274,53 euro. Di questa cifra, nel 2019  sono stati impiegati per finanziare spese in conto capitale  1.603.615, per il fondo svalutazione crediti 567.152,84, per il fondo contenziosi 1.282.240 e vincolati per la normativa vigente 287.051. Detratte tutte queste somme, la giunta Palestra può ancora contare su un avanzo di 6.752.215,44 euro.

 

Il fondo contenziosi è stato costituito  il 30 aprile scorso dal consiglio comunale per far fronte alle spese per danni e rifusione spese di liti e altri oneri nel qual caso il comune perda delle cause legali.  

 

I residui attivi più significativi riguardano le entrate tributarie ancora da incassare. Ovvero: 33.824 euro di addizionale Irpef; 528.606 tassa Tia; 48.970 di contributi regionali connessi alla gestione degli asili comunali; 235.858 da imprese per attività comunali; 266.400 di entrate extratributarie  per la gestione degli immobili comunali dati in locazione; 250mila per investimenti in titoli bancari e postali; 114.487 da mutui contratti negli anni precedenti i cui lavori sono conclusi e devono essere devoluti per opere diverse.

 

Fra i residui passivi al 1° luglio 2019 spese correnti per  1.970.661 euro (già pagate per la metà), spese in conto capitale per 454.327   (pagate per il 60%) , spese per conto terzi e partite di giro pari a 345.497 (pagate per il 40%).

Ombretta T. Rinieri

articolo pubblicato su “Il Notiziario” del 13 settembre 2019 a pag. 64