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Feroce scontro tra la Lega e la maggioranza

Consiglio. Turconi coglie l’occasione di una mozione di m5s per accusare di illegalità la giunta. L’assessore Tellini lo invita ad andare insieme in Procura, alla Corte dei Conti e alla Guardia di Finanza

 

Vittorio Turconi

ARESE – Abbandonati  fioretti e sciabole, il colluttorio è divenuto nei consigli comunali aresini singolare strumento d’offesa tra Lega e maggioranza quale simbolico disinfettante delle maldicenze politiche. Il primo a farvi ricorso è stato il 25 febbraio il capogruppo della Lega Vittorio Turconi. E così,  chi di colluttorio ferisce, di colluttorio perisce allorquando nel consiglio successivo del 28 marzo se l’è visto tirar fuori dalla capogruppo del Pd Chiara Varri con il palese invito di farvi ricorso al termine di un feroce scontro sul commercio.

 

Ma andiamo per gradi. Tutto è iniziato in fase di discussione sulla mozione presentata dalla consigliera del m5s Michaela Piva con cui si proponevano una serie di misure a favore dei negozianti cittadini e dei mercatari. Con il suo documento, la consigliera penta stellata proponeva misure quali la riduzione delle tasse comunali Tari, Tasi, Icp, e Imu, l’introduzione del piano territoriale degli orari d’apertura e il coinvolgimento del Museo storico Alfa Romeo nell’organizzazione di eventi. La mozione alla fine è stata bocciata (voti a favore solo dall’opposizione  di Lega e m5s), ma in realtà, di fatto,  non è stata nemmeno discussa.

 

A inizio dibattito, infatti, dopo l’intervento del consigliere Edoardo Buroni che preludeva alla bocciatura da parte della maggioranza in quanto le difficoltà degli esercenti sono un problema di larga scala e un’amministrazione locale non può risolvere la questione riportando indietro le lancette dell’orologio a prima della grande distribuzione e dell’e-commerce, il focus è stato spostato dal successivo intervento di  Turconi.

Il leghista ha criticato la maggioranza di portare avanti con i commercianti un rapporto di ascolto senza il coinvolgimento della minoranza,   lamentato che non sia stato ancora organizzato un consiglio comunale aperto per sentirne le ragioni in seduta palese pur avendo, la Lega, fatto tale richiesta già da tempo, e accusato la giunta di mentire e di illegalità per quanto attiene il riconoscimento ai negozianti dei costi sostenuti per le luminarie natalizie. Toni, verve e affermazioni che hanno provocato una feroce reazione della maggioranza.

 

“Ancora una volta prendo nota con rammarico che è bello mentire in questo consiglio – ha detto tranchant  Turconi –  perché si va nella direzione opposta a quella che si è detta. Per le luminarie noi abbiamo presentato un’interrogazione, perché  i commercianti lamentano di dover anticipare di tasca loro i soldi. L’operazione che si porta avanti per quanto riguarda i rimborsi, diciamo a favore dei commercianti, è illegale,   però magari qua nell’illegalità ci si naviga perché abbiamo visto in altre occasioni che non si rispetta. E’ illegale, perché fiscalmente  un commerciante non può pagare per gli altri commercianti”. E rivolto all’assessore Roberta Tellini che era intervenuta, ha continuato: “Se non lo sa si interessi. Le porto la relazione della guardia di finanza. Abbiamo chiesto,  tra l’altro sottaciuto da tutto questo consiglio, di fare un incontro aperto con i commercianti perché  se i commercianti di Arese sono contenti  di quello che è il rapporto commercianti e amministrazione noi  siamo i primi a essere felici con loro e anche con voi. Ma  non lo voglio sentir dire qua dentro che si gira la frittata come meglio si vuole.  Il fatto di aver approvato il rifacimento del centro Giada il giorno prima della chiusura della campagna elettorale non vi fa vanto. Lo strumentalizzo come campagna elettorale.    State andando nella direzione opposta a quella che sono  le esigenze dei commercianti del centro storico. E’ inutile fare  la finta riunione dicendo: <Stanzieremo i soldi per il rifacimento del centro storico>.  Signori , presentate quello che volete fare, anche ai consiglieri. E’ inutile andare singolarmente dai commercianti cercando  di scavalcare sempre, perché nelle aule poi che si contano il contraddittorio lo possiamo portare avanti solo noi. Il commerciante, se è qua (in aula consiliare, ndr) siede, ma non può parlare”.

 

Roberta Tellini

Michela Palestra

Durissime le repliche a Vittorio Turconi  dell’assessore Roberta Tellini, del  sindaco Michela Palestra e di Chiara Varri.  “Aspettiamo i verbali della serata – gli ha risposto Tellini – poi lei ha il dovere, se è convinto che commettiamo un illecito, di denunciarlo. Non di dirlo qua a beneficio del pubblico. Lei ci deve denunciare alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza. La invito a recarsi in questi tre luoghi con me. Vedremo  se ci sarà un illecito compiuto dagli amministratori  e dall’ente oppure se ci sarà un qualcosa chiamata diffamazione, perché lei ha affermato ora che noi consapevolmente agiamo illegalmente. Mi chiedo come mai lei me lo stia dicendo in consiglio comunale dopo quattro anni che le luminarie vengono  corrisposte in questo  modo ai commercianti. Mi chiedo come mai non ha ancora fatto segnalazione alla corte dei conti, alla guardia di finanza e alla procura della Repubblica”.

Oggi si è superato il limite – ha rincarato il sindaco Palestra – si è detto che si mente, si è detto che si impedisce di parlare e di vedere, si è detto che si naviga nella illegalità, io credo di avere un tasso di pazienza piuttosto elevato, ma stasera veramente lo esaurito e sono furibonda.  E trovo che questo che restituiamo ai cittadini sia una spettacolo ignobile. Se  ci sono illeciti si procuri i documenti e vada dove  deve andare”.

 

Chiara Varri

Il suo tempo è finito consigliere Turconi –  è intervenuta Chiara  Varri – Siamo stufi. Le abbiamo dato tutte le possibilità. Di riparlare, di confrontarsi. Niente. Niente. Niente. E ci becchiamo che agiamo in modo illegale, che siamo degli stupidi,  che non facciamo le cose come dobbiamo”. Ed ecco saltar fuori il colluttorio: “A questo punto lei l’altra volta ci ha detto di lavarci la bocca con il colluttorio, glielo rileviamo. E’  qua. E’ per lei. Ha superato il limite consigliere Turconi. Fine della discussione. I consiglieri di maggioranza a questo punto si rifiutano di procedere a questo modo”. E Turconi, avendo in precedenza esaurito i suoi tre interventi, non ha potuto più dir nulla davvero.

Ombretta T. Rinieri   

articolo pubblicato su “Il Notiziario” del 19 aprile 2019 a pag. 64