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Aumentate le aliquote di Imu e Tari

Imposte – Il gettito garantirà i servizi su scuola e sociale ma appesantirà le casse dei negozianti – In arrivo una mozione del m5s per correggere il tiro

 

ARESE –  In sede di preparazione al Bilancio il consiglio comunale ha approvato per quest’anno l’aumento delle tariffe Imu sugli immobili  e Tari sui rifiuti. L’aliquota ordinaria della prima,  che grava sulle seconde case, sui negozi, gli uffici, i capannoni, i terreni eccetera passerà da 8,1 per mille a 8,5.

 

La tassa rifiuti, che ha una parte fissa e una variabile, aumenterà in proporzione soprattutto per i negozi di abbigliamento, calzature, libri, cartolerie, ferramenta, edicole, farmacie, tabacchi, antiquari, ristoranti, trattorie, pizzerie, pub, mense, birrerie, amburgherie, supermercati, pane e pasta, macelleria, generi alimentari, plurilicenze alimentari e miste, ortofrutta, pescherie, piante, pizzerie al taglio. E in misura minore per musei, chiese, associazioni, cinema, teatri, magazzini, distributori di carburante,impianti sportivi, esposizioni, autosaloni, uffici, agenzie e studi professionali. 

 

L’assessore al bilancio e vice sindaco Luca Nuvoli ha motivato la decisione della giunta Palestra con la necessità di tutelare i servizi per l’istruzione e il sociale in quanto l’amministrazione li ritiene strategici.

“Abbiamo deciso di intervenire sulle seconde case e sugli investimenti immobiliari – ha detto Nuvoli – e l’incremento di  gettito sarà di circa 250mila euro . Un terzo arriveranno dalle seconde case, il resto soprattutto dall’ex Alfa Romeo. Per chi non ce la farà a sostenere l’onere dell’Imu è stato istituito un fondo di 10mila euro. Saranno i servizi sociali a decidere sui beneficiari esentati dalla misura”.

 

Ma gli aumenti appena varati, che indubbiamente incideranno sui negozi di prossimitàforse saranno rivisti a loro favore.

Michaela Piva ha infatti preparato per il prossimo consiglio comunale una mozione per impegnare la giunta del sindaco Michela Palestra a ridurre a tali commercianti  le tasse Imu, Tari, Icp e le tariffe per l’utilizzo del suolo pubblico prospiciente ai negozi nonché l’adozione di misure volte a ridurre i canoni d’affitto e la promozione dell’utilizzo di negozi sfitti per mostre ed eventi in modo da differenziare i distretti commerciali dalla pura offerta commerciale tipica delle grandi strutture.

 

La mozione fa forza su una misura presa dall’amministrazione nel 2016 a favore del grande centro commerciale di Arese che ridusse ai proprietari l’Imu 2015 del 50 per centro per i capannoni sfitti e inagibili. 

Ombretta T. Rinieri

articolo pubblicato su “Il Notiziario” del 22 marzo 2019 a pag. 66