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Ex Alfa, salta la pubblicazione delle varianti

ADP – M5s chiede concretezza su viabilità, trasporti, ambiente…Ma i suoi emendamenti non passano in consiglio

 

ARESE –  Il 27 novembre il consiglio comunale di Arese ha approvato a maggioranza un ordine del giorno che impegna il sindaco Michela Palestra e la sua giunta a rispettare una serie di linee guida dettate dall’assemblea cittadina in merito alla trattativa in Regione Lombardia sull’atto integrativo all’accordo di programma sull’ex Alfa Romeo. Quello, per intenderci, che dovrebbe completare la riqualificazione dell’area con l’arrivo di Ikea, dello Ski Dome, di un ulteriore allargamento del centro commerciale e di attività terziarie.

 

L’odg partiva dal presupposto che Regione Lombardia aveva presentato ai sindaci un crono programma, che partendo a ritroso dalla scadenza del mandato del sindaco di Lainate Alberto Landonio,  portava come primo atto la pubblicazione entro il 30 novembre delle varianti urbanistiche. Il 30 novembre è passato e la pubblicazione sui siti  dei comuni interessati, Arese, Lainate e Garbagnate non c’è stata (del resto come ampiamente detto dal sindaco Palestra in più occasioni) né c’è stata sul sito di Regione Lombardia.

 

partendo da sinistra: i sindaci di Rho Pietro Romano, di Lainate Alberto Landonio e di Arese Michela Palestra

Cosa succederà ora? Secondo  il sindaco di Lainate Landonio, la pubblicazione sui siti dei comuni slitterà alla fine del suo mandato, perché comunque tutti i comuni sono concordi nel ritenere che non ci siano al momento le garanzie su infrastrutture, mobilità, occupazione e ambiente per approvare le varianti da produttive al mix funzionale commerciale-terziario necessarie al progetto della proprietà dell’area per completare la riqualificazione dell’ex Alfa Romeo, o più correttamente la sua rigenerazione urbana.

 

Tutti uniti sui contenuti dell’odg di Arese, ma Lainate non ne approverà tuttavia uno analogo. “Non riteniamo in questa fase che sia necessario coinvolgere il consiglio comunale su un atto d’indirizzo che è un atto politico – ci spiega il sindaco Landonio – avendo già io il mandato dalla mia maggioranza di operare secondo le linee di quell’atto e comunque finché non ci saranno le garanzie che ha chiesto Arese tramite l’odg e che noi abbiamo chiesto già nei verbali  di tutte le riunioni, non si approverà l’atto integrativo prima della fine del mio mandato. Il crono programma era un obiettivo regionale. Siccome non si è raggiunto, si andrà più in là”.

 

Le varianti – insiste il sindaco Michela Palestrasono documenti di pianificazione comunale e anche se Regione Lombardia dovesse per ipotesi pubblicare in autonomia un documento analogo in un’area del suo  Pgt non basterebbe e comunque che interesse avrebbe Regione Lombardia a prevaricare i comuni che hanno l’ultima parola? Faccio notare che l’adp si chiama accordo di programma, quindi in Regione Lombardia non possono agire unilateralmente perché uno smacco istituzionale comporterebbe come conseguenza non far passare le varianti. Inoltre senza Arese non si va da nessuna parte. Il progetto Ikea riguarda Arese e Lainate. Il progetto Skidome riguarda Arese e Garbagnate”.

 

Il sindaco è sicura del fatto suo. Tuttavia in consiglio comunale l’odg è stato emendato dal m5s per ben dodici volte e non sono mancati momenti di tensione tra la maggioranza e la consigliera grillina Michaela Piva. Alcuni suoi passaggi sono stati letti come una mancanza di fiducia nell’operato di Michela Palestra e lo schieramento composto da Pd, Forum e Arese Rinasce si è sollevato in sua difesa.

 

“Abbiamo proposto la mozione come assunzione di responsabilità anche dalla minoranza – ha detto Barbara Scifo del Forum per la Città – ma invece di avere uno spirito costruttivo riceviamo una dichiarazione di guerra piena di illazioni. Ci rifiutiamo di entrare a patti e respingiamo con fermezza la provocazione e la dietrologia”.

 

Nei suoi emendamenti, Michaela Piva, chiedeva una chiara assunzione di responsabilità nel modificare il crono programma “perché l’approvazione dell’atto integrativo non può essere vincolato a una corsa contro il tempo” al mandato in scadenza di Lainate dando atto che il 30 aprile 2019 non possa rappresentare alcun termine. E poi: impegnare Regione Lombardia a definire modi e tempi di realizzazione di un trasporto pubblico tra l’ex Alfa Romeo e i comuni con MM e l’area ex Expo; impegnare i soggetti privati a realizzare le infrastrutture necessarie alle nuove opere previste dalle varianti; considerare il ribaltamento del casello di Lainate, la connessione con il Sempione e la variante Varesina opere già appaltate e finanziate e quindi non date in contropartita all’atto integrativo; condizionare la pubblicazione delle varianti a una precedente  analisi delle nuove previsioni di traffico e con il traffico già in essere; proibire l’avvio di attività e funzioni all’interno delle aree in trasformazione finché ribaltamento del casello di Lainate e variante Varesina non fossero state portate a termine; prevedere studi aggiornati del traffico sugli assi cittadini di via Sempione, Nuvolari, Gran Paradiso e Resegone; sottolineare che i 53 milioni perenti non sono certi; avere un trasporto pubblico effettivamente attivato e finanziato prima dell’apertura di qualsiasi attività all’interno dell’ex Alfa oggetto di nuove varianti; la condivisione con il consiglio comunale di Arese delle ipotesi viabilistiche a tutela del centro abitato di Arese; l’assunzione di 293 persone a tempo indeterminato  rimaste escluse dai precedenti impegni dell’adp 2012; la richiesta di una valutazione d’impatto sanitario della popolazione residente e solo a valle valutare la compatibilità delle opere in programma con la salute dei cittadini; ai fini del calcolo dei veicoli  introdotti considerare i nuovi interventi come nuova apertura di tre grandi strutture di vendita e non come ampliamenti dell’attuale centro commerciale; non approvare la realizzazione della tangenzialina Mazzo-Terrazzano.

Ombretta T. Rinieri

pezzo pubblicato su “Il Notiziario” del 6 dicembre 2018 a pag. 73