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Accordo ex Alfa, si sono riaperti i tavoli in Regione Lombardia

Perenti i 53,3 milioni di euro dell’adp/2004

 

 

ARESE – Si riaprono in Regione Lombardia, in piena estate, i tavoli sull’atto integrativo dell’accordo di programma per l’ex area Alfa Romeo. Oggi, 27 luglio 2018, è convocata la segreteria tecnica e sabato 30 il Collegio di Vigilanza. All’odg dell’odierno incontro  un aggiornamento  sui flussi di traffico, sull’inquinamento e  sul trasporto pubblico. Su quest’ultimo fronte, continua il pressing del sindaco Michela Palestra nei confronti del Ministero dello sviluppo economico per far rientrare Arese in possesso dei  53,3 milioni di euro destinati nel 2004 all’ex Alfa Romeo con l’adp sulla reindustrializzazione dell’area, che non essendo stati utilizzati sono ora perenti.

 

La situazione di tali risorse emerge da una risposta che il  direttore generale Carlo Sappino ha dato il 21 maggio scorso a Riccardo Olgiati del gruppo  parlamentare m5s il quale, fra le varie richieste sul merito, chiedeva anche se tali fondi potevano essere utilizzati dagli enti pubblici per la realizzazione di infrastrutture e/o opere di trasporto per interventi diretti alla creazione o al supporto di centri commerciali.

 

Sappino, citando il comma 266 dell’articolo 1 della legge 311/04, spiegava che “il programma di reindustrializzazione, proposto e attuato da Sviluppo Italia in accordo con le regioni, può prevedere anche interventi di acquisizione, bonifica e infrastrutture di aree industriali dismesse”.

 

Dalla lettura di tale disposizione normativa – risponde Sappino a Olgiati – sembra evincersi la possibilità di utilizzare le risorse stanziate anche per la realizzazione di opere infrastrutturali senza un’esplicita preclusione che gli stessi programmi d’investimento siano promossi da soggetti pubblici”.

 

I fondi perenti sono somme stanziate e impegnate nel bilancio dello Stato che non vengono spesi dalle amministrazioni entro un certo periodo di tempo e vengono iscritti fra le passività nel conto del patrimonio dello Stato. Si tratta di residui passivi che rappresentano dei debiti dell’azienda statale nei confronti di terzi e che possono riprodursi in bilancio con riassegnazione ai pertinenti capitoli degli esercizi successivi, qualora il creditore ne richieda il pagamento (purché non sia trascorso il periodo di prescrizione giuridica del suo diritto), con prelevamento dagli appositi “fondo speciale per la rassegnazione dei residui perenti delle spese di parte corrente” e “fondo speciale per la rassegnazione dei residui perenti delle spese in conto capitale”, entrambi istituiti nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

 

I fondi perenti non sono quindi prescritti. Vi è però un tempo entro il quale reclamarli. Sarà ancora in tempo Arese a farseli riassegnare  considerato che sono passati quattordici anni dal loro stanziamento? E’ questo il duro pressing del sindaco Michela Palestra in spola da mesi tra Arese, Regione e Ministero.

Ombretta T. Rinieri  

pezzo pubblicato su “Il Notiziario” del 2 agosto 2018 a pag. 54