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Alloggi comunali: residenti in attesa di rientrare nelle case, purtroppo si prevedono tempi lunghi

ARESE – Sono sei le famiglie del secondo piano della residenza “Don Bosco” le cui mansarde sono andate  distrutte nel rogo di venerdì scorso. Ma a rimanere coinvolte sono anche le famiglie del primo piano a causa dei danni correlati agli appartamenti soprastanti.  Comunque, delle quindici famiglie fatte ospitare subito  dal comune all’hotel Giada, al  momento in cui scriviamo, ne sono rimaste due. Le altre hanno trovato per ora accoglienza altrove. Ma tutte sono state contattate dai servizi sociali per entrare in possesso di un alloggio provvisorio. Per queste famiglie, infatti, le tempistiche per rientrare nelle loro case non sono attualmente definibili. Si presuppongono lunghe.

 

Così ci spiega l’assessore Roberta Tellini, che insieme al sindaco Michela Palestra è accorsa subito sul luogo durante l’incendio e che con la partenza sabato del sindaco per un impegno già programmato ha preso in mano la situazione in questi giorni.

 

L’immobile è stato messo sotto sequestro dai carabinieri – spiega –  in modo da cristallizzare la situazione e consentire i rilievi necessari a stabilire le cause del rogo da parte delle autorità competenti  e dei privati. In questo senso lunedì era già presente sul luogo un perito dell’assicurazione. Dal canto nostro, abbiamo provveduto a far presidiare l’immobile 24 ore su 24 in modo da evitare ingressi di persone non autorizzate. Altri provvedimenti presi sono stati l’azzeramento della Tari e di tutti i tempi di procedura dei progetti per la ricostruzione delle case: basta presentarlo, se è conforme, verrà autorizzato subito. Sui tempi necessari a riconsegnare le case alle famiglie però non so dire, perché sono legati anche ad aspetti privatistici che non dipendono da noi”.

Ombretta T. Rinieri

pezzo pubblicato su “Il Notiziario” del 29 giugno 2018