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Augurusa: “Accertare le responsabilità personali”

IL CASO-2 – Soldi restituiti alla Regione: su Arese pende il danno erariale 

 

ARESE – Il bando di Regione Lombardia era stato concepito per rilanciare il commercio di vicinato. La parte qualificante erano i finanziamenti per gli interventi di riqualificazione urbana (parte pubblica) e dei negozi (privati). E’ finita che i primi, essendo stati ultimati oltre i termini del bando, non sono stati finanziati con il contributo aggiudicato nel 2010 ma con altre risorse,  e che i secondi scontano una carente rendicontazione da una parte e una scarsa partecipazione dall’altra,  tanto che le opere private risultano di gran lunga inferiori a quelle attese.  E Regione, ultimati i suoi controlli, ha chiesto i soldi indietro.

 

Arese va ora incontro a un danno erariale. Per evitarlo, la giunta che a giugno uscirà vincitrice dalle urne,  dovrà per prima cosa prendere in mano tutte le pratiche dei negozianti che hanno incamerato il contributo, vagliarle una a una, e verificare qual è stato il procedimento di liquidazione .

 

“Il problema di fondo – ci spiega l’assessore Giuseppe Augurusa  –  è verificare che alle fatture corrispondano i bonifici, ossia che vi sia la tracciabilità dei pagamenti, perché solo 21mila euro risultano rendicontati. Troppo poco su 96mila”.

 

Gli scenari che si aprono sono molteplici, perché vi è anche il problema di capire chi doveva controllare la correttezza della documentazione presentata dai negozianti. Al Suap (sportello unico attività produttive e ambiente) si sono negli anni  avvicendate delle figure apicali. Il controllo dovrà avvenire anche su di loro.  

 

Le responsabilità vanno accertate – asserisce Augurusa – perché verosimilmente più della metà di questi soldi sono andati ai privati però il comune si ritrova a doverli dare indietro. Se al Suap sono state presentate solo le fatture delle due l’una, o io mi sono dimenticato di chiederti il bonifico, oppure non pensavo di dovertelo chiedere perché non era richiesto espressamente dal bando. In questo caso vi sarebbero gli estremi per un ricorso amministrativo al Tar, da farsi però entro il 30 giugno. Vi è inoltre da sperare  che questi commercianti siano ancora in essere, visto che dal 2010 la crisi economica ha falcidiato le imprese. In questo caso i contributi non ci sarebbero più perché non ci sarebbero più le aziende. Per il comune sarebbe una perdita configurabile in un danno erariale”.

 

Oltre alla responsabilità contabile e a quella tecnica  vi è quella politica per la mancata vigilanza. “La giunta Fornaro – soppesa Augurusa – cade nel settembre del 2011,  quando viene arrestato il sindaco o quando si dimette. Fino a quella data, la giunta Fornaro aveva aderito al bando, aveva ottenuto il risultato. Evidentemente  in quel periodo la commissione nominata per la verifica non ha verificato nulla, perché una delle questioni che io ho posto quando sono arrivato nel 2013  è stata la convocazione della commissione commercio per capire come  stavano procedendo le cose su quel bando. Non si è presentato nessuno”.

 

Nella commissione partecipano i rappresentanti delle associazioni dei commercianti quali per esempio Confcommercio e quella degli ambulanti. E’ una commissione istituzionale diversa da quelle cui partecipano i consiglieri comunali.  Presidente è l’assessore.

 

“Quindi – continua Augurusa – l’allora presidente era Vincenzo Massari. La volta dopo, saltato Ravelli, l’ho presieduta io. Dopo che alla  convocazione non si è presentato nessuno siamo arrivati a una lunga fase di verifica dove il Suap ha scoperto che i rimborsi versati  non avevano i bonifici ma solo le fatture e alla fine   Regione Lombardia è arrivata a chiederci il risarcimento di 74mila euro entro il 10 giugno. La data è fantastica, in quanto votiamo”.

 

Il danno erariale, che si produce quando si devono restituire delle somme  di cui non se ne ha più la disponibilità,  è  anche un danno patrimoniale ed  è un tema di responsabilità individuale. E, in forza delle legge Bassanini che individua il responsabile del procedimento, la responsabilità  potrebbe ricadere sulla dirigente del Suap che ha gestito il bando e o politicamente sul firmatario della delibera che ha liquidato il contributo. Il comune di Arese potrebbe rivalersi su di essi.

 

Vista la proroga concessa ad Arese fino al maggio 2012 e visto le tempistiche a firmare la delibera di liquidazione dei contributi potrebbe essere stato anche uno dei due commissari prefettizi  che si sono avvicendati ad Arese. In questo caso cosa succederebbe? Chiediamo. “Onestamente non lo so – risponde perplesso Augurusa – anche  perché teoricamente il commissario ha in sé poteri pleniponteziali. Quello che dovremo fare noi, se ci saremo ancora il 15 luglio,  è rimetterci le mani dentro e guardare cosa è successo”.

O.T.R.

pezzo pubblicato su “Il Notiziario” del 1° giugno 2018 a pag. 71