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Arese e Lainate avviano il Polo di servizi all’impresa, ma non hanno ancora firmato il rogito con Aglar e Tea

Giuseppe Augurusa

ARESE –  Tutto è pronto per far partire nell’ex Alfa Romeo l’incubatore d’impresa, ora ribattezzato “Polo di servizi all’impresa”, senonché Aglar e Tea continuano  a procrastinare la firma del rogito per il passaggio ai comuni di Arese e Lainate del capannone industriale  dove il polo dovrebbe prendere corpo. 

 

L’ultima doccia fredda è di questi giorni. Dando per imminente la cessione, il 24 aprile scorso l’assessore alle attività produttive Giuseppe Augurusa ha portato in consiglio comunale una variante al dup (documento unico di programmazione) 2018-20 volta a stabilire le risorse da mettere a gara per individuare un soggetto gestore  che progetta, promuova e gestisca il nascente polo.

 

In alternativa alla concessione, le amministrazione hanno infatti deciso di procedere con un contratto di servizio per evitare una sorta di commistione tra la proprietà pubblica del bene e quella privatistica derivante dalla stipula diretta dei contratti con il locatario. Ma, a tutt’oggi,  non sono ancora diventate proprietarie del capannone e, se nei prossimi 60-70 giorni non dovesse partire la gara, la delibera consiliare di Arese appena approvata decadrà.

 

In mezzo le elezioni amministrative. Il che fa dubitare che quella di Aglar e Tea sia una tecnica dilatatoria dei tempi in attesa di conoscere il nuovo sindaco che si siederà con loro ai tavoli regionali per trattare i nuovi interventi nell’ex Alfa. Per parare il colpo ed evitare nel frattempo  la decadenza della modifica al dup, la giunta Palestra ancora in carica, potrebbe approvare il capitolato di gara. E chissà che non ci stia anche pensando al fine di limitare i danni del logorio cui sono sottoposte le società che vorrebbero insediarsi nel polo.  

 

Era il 22 settembre 2015 quando Aglar eTea inviavano ai comune  di Arese e Lainate una lettera con cui informavano di aver sottoscritto nel giugno precedente con Abp un contratto preliminare per l’acquisto di un capannone industriale del valore di 12 milioni di euro sito dietro il centro commerciale.

Una struttura costruita nel 2007collaudata nel 2011 e mai utilizzata, che Aglar e Tea intendevano  trasferire ai due comuni onorando l’impegno sottoscritto nell’adp di cedere o asservire alle amministrazioni una struttura nuova o da ristrutturare per una superficie lorda pari a 11mila metri quadrati.

 

Nel settembre stesso i due comuni portavano la proposta nei rispettivi consigli comunali che approvavano la proposta dei privati. Successivamente, tra febbraio e marzo 2017,  i comuni approvavano di acquisire undici capannoni a indirizzo industriale e artigianale  per una superficie totale di 11.321 mq (oltre 12 milioni di euro), di cui per il 54,9% nella disponibilità di Arese con un’entrata nel patrimonio pubblico di 6.480mila euro.  Entrambi i comuni intendevano assegnare gli spazi entro l’autunno dell’anno scorso, ma ciò non è stato possibile per il mancato perfezionamento del rogito.

 

Intanto i comuni sono andati avanti con la procedura. Ora, nella delibera approvata ad aprile per la gara d’appalto del gestore, le linee guida per l’individuazione del polo d’imprese  prevedono un primo contratto di locazione tre anni più tre  per un valore  complessivo nei sei anni di 816.893 euro (di cui 450mila a carico di Arese) al netto di Iva e annuo di 136mila euro. 

 

Sulla base di una stima dei costi del gestore, di una valutazione sulla prestazione,  e di una valorizzazione progressiva, raggiunta la saturazione della metà degli spazi, i comuni hanno deciso di riconoscere al gestore  oltre  il punto di pareggio un premio incentivante del 5% aggiuntivo per ogni struttura affittata in più.

 

Il costo del lavoro  immaginato  è tra i 40 e i 43mila euro in quanto il gestore dovrà mettere a disposizione una persona che si occupi delle relazioni con le società come una sorta di amministratore condominiale.

 

L’atto di cessione della struttura – ha detto  Giuseppe Augurusa in consiglio comunale –  è stato condiviso con  l’attuale proprietà e con il comune di Lainate in quanto si tratta di una struttura in proprietà indivisa di cui noi abbiamo il 54 per cento. Circa tre anni fa abbiamo iniziato con le prime delibere di giunta che indicavano cosa avremmo fatto di quel comparto, poi abbiamo approvato le delibere sulle modalità di cessione e successivamente i protocolli d’intesa tra Arese e Lainate che stabilivano le competenze. Anche perché questo progetto si è  a un certo punto intersecato con un bando regionale sull’attrattività  dei territori che ci garantirà 100mila  euro aggiuntivi da investirviL’operazione sugli 11mila mq è consegnata ad Arese, mentre capofila sul bando dell’attrattività è Lainate. Ciò anche per dividere le funzioni degli sportelli d’impresa cui comporterà un lavoro importante”. Ora si aspetta solo il rogito.

Ombretta T. Rinieri

pezzo pubblicato su “Il Notiziario” il 18 maggio 2018 a pag. 74