Detto Schietto 1° Raduno “Donna Alfa”

ASSO-MAGREGLIO- BELLAGIO – “L’eleganza di una donna si adatta benissimo a quella della macchina: anzi, l’una e l’altra si completano”. Così rispondeva ai detrattori della donna al volante Maria Antonietta Avanzo, campionessa pilota degli anni Venti, spesso alla guida delle prime Alfa Romeo.

Nello stesso periodo la scrittrice e poetessa Ada Negri scriveva sul Secolo XIX: “Fra i piaceri moderni non ve n’è uno che sorpassi o uguagli quello di un viaggio in automobile. Nel veicolo nostro, obbediente a noi soltanto, che ci conduce soltanto dove il nostro capriccio vuole, il bisogno di libertà che è in noi diviene certezza di libertà, senso di plenitudine, d’evasione, di possesso dello spazio e del tempo, che trascende il limite umano”.

Si era in pieno futurismo e la donna italiana muoveva i suoi primi passi verso l’emancipazione per mostrare al mondo le sue abilità. Anelava alla libertà senza rinunciare alla sua femminilità.

Grazia e capacità, fascino e personalità, storia e progresso, cultura ed evasione, arte, tecnica e perfezione. Tutto ciò è oggi: “Passione Alfa al femminile”. Una passione che il 21 aprile scorso ha visto quattordici signore alla guida di una vettura Alfa Romeo sfilare fra i tornanti della Vallassina, da Asso fino a Bellagio, sul Lario, passando per la dimora storica del fondatore Nicola Romeo, a Magreglio.

L’occasione è stata offerta dal 1° Raduno “Donna Alfa”, che organizzato dal gruppo di ricerca culturale “Tra Lago e Monti”, ha ricevuto il saluto autorevole dei primi cittadini Giovanni Erba, Danilo Bianchi e Angelo Barindelli.

La meta è stata il parco di Villa Melzi d’Eril, vincitore nel 2016 del premio “Parco più bello d’Italia”. L’incanto da scoprire le nobiliari camelie in fiore, patrimonio botanico del giardino, i cui petali arrotondati e simmetrici sono nella cultura giapponese simbolo di raffinatezza, devozione eterna fra gli innamorati e portafortuna.

Ombretta T. Rinieri