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Intervista a Michela Palestra che fa un bilancio e le sue considerazioni

ARESE – Quando nel 2013 il Patto Civico ha vinto le elezioni con candidato sindaco Michela Palestra, Arese usciva da quattro anni difficili con una giunta Fornaro caduta per vicende giudiziarie, il sindaco Pietro Ravelli dimessosi a sorpresa dopo poco più di due mesi dalla sua elezione e due commissariamenti. In quelle elezioni, molti esponenti di centrodestra in crisi, piuttosto che votare il candidato sindaco del Pdl Luigi Muratori,  o appoggiarono apertamente Palestra entrando nella sua coalizione con la lista civica Arese Rinasce (Unione Italiana) o la votarono con il voto disgiunto.

 

Il Patto Civico –ricorda oggi il sindaco Michela Palestra – è stata un’esperienza che  metteva insieme delle persone con a cuore il territorio.  Sicuramente rimangono degli schemi che riconducono alla tradizione di un partito come il Pd, ma accanto a questo sono nate realtà con cui si condivide un progetto che ha originato un vero e proprio programma elettorale”.

 

A meno di due mesi dalle elezioni il Pdl non ha ancora annunciato una candidatura e nemmeno la Lega Nord ha ancora reso noto se correrà da sola o in coalizione. Intanto il m5s è in crescita anche ad Arese, come hanno dimostrato le recenti elezioni politiche. 

 

Ingegnere meccanico, politicamente Palestra è figlia di un impegno associativo esterno ai partiti tant’è che si presenta per il secondo mandato ancora con la lista civica Forum per la Città.  A livello nazionale si definisce di centrosinistra, ma non è mai stata iscritta al Pd.

“La nostra lista civica non percepisce il partito come antagonista ma si colloca a fianco – spiega – riconoscendone il valore storico e la capacità organizzativa. Noi siamo un valore aggiunto e non una contrapposizione. Lavoriamo su basi comuni altrimenti non avremmo retto cinque anni. Dopo quanto era successo, su di noi vi erano aspettative altissime e all’inizio è stato difficile. Inoltre non avevamo alcuna esperienza pregressa di governo. Abbiamo dovuto imparare velocemente ed essere coerenti al patto condiviso con la maggioranza”.

 

Fra i primi problemi, imparare a rapportarsi con la struttura. “Noi siamo l’indirizzo strategico e la struttura è il braccio operativo – racconta Palestra  – ma noi ci siamo approcciati con umiltà. Il fatto di essere arrivati come degli ufo, ci ha proiettati dall’altra parte senza pregiudizio, ma con la voglia di capire, di avere le informazioni.  Con gli uffici vi è stato uno scambio e un rilancio su alcuni argomenti. C’è da dire che dal 1986 a oggi il personale è sceso del 22 per cento e questo vuol dire un carico forte di lavoro. A causa del tetto di spesa imposto a livello nazionale, su quattro persone che vanno in pensione ne possiamo assumere una sola. Qualche innesto siamo riusciti a farlo solo ora: nel 2017 tre persone; nel 2018 otto.  

 

Nei primi anni hanno pesato notevolmente sulla giunta Palestra le critiche sul rifacimento della viabilità in vista dell’apertura del centro commerciale da parte soprattutto del comitato Passaparola rappresentato dall’avvocato Massimiliano Seregni.  “Di fronte a una resistenza fortissima su quel progetto, oggi  ci misuriamo invece su una gradibilità dell’intervento fatto. Del resto qualsiasi cambiamento genera resistenza culturalmente e trasversalmente. Noi abbiamo  lavorato sempre per mantenere la qualità di vita di Arese, ma questo è sembrato invece quasi messo in second’ordine. Forse c’è stato un problema di comunicazione e Seregni ha fatto il suo sicuramente. Però è stato uno stimolo. A distanza di tempo,  per me le sue critiche sono state una chiave di volta: abbiamo dovuto metterci attorno a un tavolo, capire, reagire   e darci anche supporto in un momento di sovraesposizione personale. Devo dire che per la nostra crescita è stato di grande importanza. Ora si sta ragionando sulle misure da adottare per far rispettare i limiti di velocità”.

 

Goie e dolori. Se la viabilità è stata soprattutto dolori. Le gioie sono arrivate con il centro civico. Il successo di Agorà ha stemperato le critiche sull’altro argomento e aiutato l’autostima di giunta e maggioranza. Grazie a un accordo con il personale e con il consorzio Csbno, ora apre anche la domenica e al lunedì mattina andando incontro alle esigenze degli universitari.

 

Le vicende del centro sportivo sono invece a un punto intermedio. Se la gestione sportiva di Sg Sport è soddisfacente con 2500 iscritti e venti discipline sportive, restano le pendenze giudiziarie e debitorie per le passate vicende, mentre sul fronte economico anche Sg Sport si è trovato in un momento di difficoltà per cui ha dovuto dilazionare l’importo del canone  per poter rientrare.

 

Ci sono dei contenziosi aperti con la fondazione per le eredità nefaste lasciateci. E’ inutile nasconderlo – ammette Palestra –  ma con Sg Sport siamo passati da una gestione che prevedeva l’intervento del comune a una gestione che addirittura oltre al canone si fa carico delle bollette. E’  giusto riconoscere che con Sg Sport è ripartito lo sport e che con la società non risultano criticità ”.

 

Fermo tecnico invece sull’ex Alfa. Il coordinatore dei tavoli in Regione Lombardia, Ugo Parolo, è stato eletto senatore e ora si attende il suo sostituto. La giunta Fontana, appena insediata, sta dando  corso a una riorganizzazione degli uffici e forse cambieranno ai tavoli tecnici i referenti. Su questo fronte, un po’ di respiro per la candidata sindaco Michela Palestra.

Ombretta T. Rinieri

pezzo pubblicato sul “Il Notiziario del 13 aprile 2018 a pag. 71