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Alzheimer. Ritrovarsi prendendo un cafè

ARESEChiuso sabato 17 marzo il primo ciclo di incontri dell’Alzheimer Cafè  Arese. Una quindicina gli anziani “smemorati e disorientati” che hanno preso parte insieme ai propri familiari agli incontri organizzati in Gallazzi Vismara.

L’Alzheimer, che non è una malattia psichiatrica ma è la perdita progressiva della  memoria, a cominciare da quella a breve fino a quella più ancestrale, disorienta le persone che ne sono colpite e di riflesso i loro cari. Non se ne conoscono le cause e non ci sono farmaci che ne impediscano o ne rallentino il progredire. Lo stress è però un grande fattore di rischio e di accelerazione della malattia. Stress per non essere capiti, stress per non essere rispettati, stress per non abitare in un ambiente adeguato, stress per non ricordare più i giorni, stress per non ricordare più i volti, stress per non riuscire più a esprimersi bene, stress per non ricordare più dove ci si trova, stress, stress, stress. Al fondo un grande bisogno di affetto e di contatto fisico, perché a un certo punto quando il linguaggio verbale si interrompe è quello dei gesti e delle espressioni che continua fino alla fine.

 

Quando una persona si ammala di Alzheimer il riflesso è su tutti i familiari, i quali devono capire come assistere i loro anziani per star meglio tutti. Il gruppo degli Alzheimer cafè rompe la solitudine e la condivisione dei problemi aiuta a mettere in campo strategie.

 

Si parte dalla consapevolezza che gli anziani colpiti da demenza non ricordano ma capiscono. Non bisogna sgridarli e fino a quando è possibile  “lasciarli fare” per prolungarne il più possibile l’autonomia, accettarne le lentezze,  i movimenti maldestri, le incapacità.  Si dovrà capire l’importanza delle routine quotidiane, degli orari fissi dei pasti e del sonno, della passeggiata all’aria aperta, dell’intrattenimento, della compagnia. Mettere in campo strategie di sicurezza come si fa con i bambini piccoli come per esempio chiudere i detersivi negli armadietti , parare gli spigoli, non lasciare fili elettrici volanti, togliere tappeti e tappetini per impedirne l’inciampo.  

 

Gli Alzheimer café, con la presenza di specialisti,  tolgono le famiglie dall’isolamento in cui spesso si trovano e aiutano a capire tutto questo. Oltre che ad Arese, questi momenti di incontro sono possibili a Pero, Cornaredo e a Settimo Milanese, ma gli assessori del Rhodense stanno pensando di svilupparne anche in altri comuni grazie ai soldi del Fondo Nazionale delle politiche sociali. Almeno è quanto ha annunciato l’assessore ai servizi sociali Barbara Scifo. 

Ad Arese, il secondo ciclo di incontri ripartirà già il 14 aprile prossimo, sempre il sabato pomeriggio  e sempre in Gallazzi Vismara, e proseguiranno fino alla fine di dicembre.

Ombretta T. Rinieri