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Una retrospettiva all’Agorà ricorda Alfredo Papa, illustre concittadino aresino

Alfredo Papa è stato un artista a tutto tondo: attore, imitatore, cantante, scrittore, compositore e conduttore

ARESE – Di Alfredo Papa, illustre cittadino aresino, geniale imitatore degli anni 70 e 80, cantante, scrittore, compositore, attore e conduttore televisivo di fama nazionale e internazionale, venuto a mancare prematuramente a 51 anni nel 2005, se n’erano perse le tracce. A ritrovarle in una retrospettiva, ci hanno pensato la sua famiglia e l’amministrazione comunale che si sono fatti promotori della mostra biografica “I mille volti e le mille voci di Alfredo Papa”, attualmente  in corso al centro civico “Agorà”.

Inaugurata domenica 10 giugno dall’assessore alla cultura Giuseppe Augurusa, la mostra è stata organizzata da Laura Sangiorgio del Laboratorio d’Arte Arese in collaborazione con Sorrisi e Canzoni TV, il consorzio interbibliotecario Csbno, il Teatro dell’Armadillo, Fabio Donadoni, Lionello Turrini, Antonella Falchi e la libreria Dietro l’Angolo. A completare foto e costumi di scena, la compagnia dell’Armadillo ha riproposto le canzoni scritte Papa “I bambini del quartiere” (insieme a Don Backy)  e “Ci vuole di più” nonché diversi filmati: la favola “C’era due volte” di Papa e Paolo Limiti, “Alfredik” con suoi spezzoni televisivi e teatrali e un montaggio del fratello minore di Papa, Johnny, che ha intervistato noti personaggio dello spettacolo che hanno lavorato con l’artista.

 

L’iniziativa, che segue quella analoga dedicata allo scomparso  fotografo della moda Franco Turillazzi, rientra nel progetto d’identità culturale dell’amministrazione Palestra volto a riportare alla memoria i concittadini che si sono distinti per meriti, valori e professioni.

 

“Alfredo era un grande genio – racconta Rosario Fiorello, il primo degli artisti intervistati nel filmato proiettato per un ricordo da parte dei colleghi – era perfetto nelle imitazioni di Adriano Celentano e Al Pacino. E’ un peccato che non sia più tra noi. Sarebbe stato un grande esempio per tutti i giovani che vogliono intraprendere questo mestiere. Aveva un carattere un po’ fumantino , un po’ come me. E’ per questo che gli voglio bene. Bene che si ricordi questa figura così importante nel panorama dello spettacolo italiano, mentre oggi si tende a dimenticare facilmente chi ne ha fatto la storia”.

 

“Caro Alfredo – si rivolge a Papa in prima persona Michele Foresta, il Mago Forest – mi piaceva molto quel tuo modo di stratificare le imitazioni. Tu riuscivi a imitare per sottrazione. Imitavi Reagan, toglievi un pezzettino e diventavi Corrado. Toglievi un pezzettino e diventavi Vespa. Toglievi un pezzo di parrucca e diventavi Banfi. Banfi diventava Craxi. Craxi diventava Ferrini. Da solo riuscivi a imitare l’intera band di “Quelli della notte”. Quanto ti penso caro Alfredo mi viene anche un po’ di malinconia perché ti ho conosciuto troppo poco, perché avresti potuto farci fare ancora molte risate e perché avresti potuto insegnarci un sacco di cose”.

 

Massimo Boldi dedica ad Alfredo Papa un ricordo speciale: “Un grandissimo artista, un mio grande amico. Abbiamo fatto tanti show. Ti voglio bene e voglio ricordarti com’eri quando eravamo sempre insieme”. Così come Orietta Berti: “Volevo ricordare un carissimo amico, Alfredo Papa. Un bravo imitatore, ma soprattutto un ragazzo molto gentile. Lo incontravo negli studi di Mediaset, l’ho incontravo in Rai e tante volte in aeroporto. Mi salutava e per dirmi arrivederci mi faceva sempre l’imitazione. E ricordo il suo bellissimo sorriso”. “Conservo dei bellissimi ricordi di Alfredo – dice serio Umberto Tozzi – È sempre strato un grande. Io l’ho conosciuto quando lavoravamo insieme a Mike Buongiorno e abbiamo passato diversi momenti assieme. Era una persona veramente speciale. Un ragazzo fantastico. Pieno di vita. Pieno di allegria al di là del mestiere che faceva. Mando un abbraccio grande alla famiglia di Alfredo e un bacio a lui”.

 

Io distinguo gli imitatori in veri e falsi, – afferma Raoul Cremonaquelli falsi hanno la tecnica, ma alla fine non riescono mai a emergere. Quelli veri, come Alfredo Papa, sono quelli che hanno delle doti istantanee. Duttilità, voce, plasticità, il volto che si muove. Che riesce a generare con la voce immediatamente sonorità completamente diverse l’una dall’altra. Questa è una caratteristica che ce l’hai. Come il prestigiatore. Non c’è niente da fare. Si nasce prestigiatore. Si nasce imitatore. E Alfredo Papa è nato imitatore”.

 

“Per me è un’emozione poter parlare di Alfredo Papa – dice Dario Ballantini –  perché è stato veramente uno dei miei punti di riferimento dell’infanzia e dell’adolescenza. Insieme a Noschese, che però apparteneva più all’infanzia, è stato il modello. Io mi sono proprio riferito a questo stile. Le imitazioni fra le più belle,  io direi Pertini, Craxi, il guizzo a volte di Eduardo de Filippo. È sempre stato un gran perfezionati sta e professionista. Andrebbe ricordato più spesso”.

 

Nino Formicola (Gaspare): “Io di Alfredo Papa mi ricordo benissimo la capacità vocale. Era proprio bravissimo a imitare le voci. Una roba che ti faceva spavento. Se tu non lo guardavi avevi proprio la sensazione che stesse parlando l’imitato. A differenza di altri, che invece puntavano più sul trucco, come Noschese o come Sabani che invece puntava sui tic, sugli atteggiamenti. La sua scomparsa ha lasciato il posto a Sabani che ne ha riconosciuto la sua bravura in un Maurizio Costanzo show. Sabani era più allineato, piaceva di più all’establishment come si dice in America. Invece Alfredo era più genuino, più spontaneo. E io me lo ricordo così: talentato. Un grande talento e un grande carattere”.  “Alfredo Papa era un bravissimo imitatore – ricorda Alessandro Besentini (Ale & Franz)  – lui improvvisava che era una meraviglia.  Bisogna semplicemente fare bene il proprio lavoro e sperare di piacere a più gente possibile. Alfredo ci ha provato e per parecchio tempo ci è riuscito”.

Ombretta T. Rinieri