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UE. procedura d’infrazione nei confronti dell’Ungheria sul diritto di asilo

BRUXELLES – La Commissione europea ha inviato all’Ungheria una lettera di messa in mora in tema di asilo per le criticità emerse dopo che il paese ha modificato la legge nazionale in materia in quanto incompatibili con la normativa dell’Unione. Le incompatibilità riguardano principalmente  le procedure di asilo, le norme in materia di rimpatrio e le condizioni di accoglienza.

 

La Commissione ritiene che la normativa ungherese violi in particolare la direttiva 32 del 2013 sulle procedure di asilo, la 115 del 2008 sul rimpatrio e la 33 del 2013 sulle condizioni di accoglienza oltre a numerose disposizioni della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

Per quanto riguarda le procedure di asilo, il diritto ungherese non prevede la possibilità di introdurre le domande al di fuori di speciali zone di transito alle frontiere, e l’accesso a tali zone è limitato. Non è pertanto garantito un effettivo accesso alle procedure di asilo in tutto il territorio dello Stato.

 

Le procedure di frontiera non sono conformi alle condizioni del diritto dell’UE, e le garanzie speciali per le persone vulnerabili non vengono rispettate. I termini per l’impugnazione delle decisioni sono ridotti, in violazione del diritto fondamentale a un ricorso effettivo.  Il diritto di asilo ungherese non è inoltre conforme alle norme europee sul rimpatrio di cittadini di paesi terzi soggiornanti illegalmente.

 

La Commissione teme che l’Ungheria stia attualmente rimpatriando in Serbia i migranti (compresi i richiedenti asilo) che attraversano clandestinamente la frontiera senza applicare le procedure e le condizioni del diritto dell’Unione in materia di rimpatrio e di asilo. L’Ungheria non rilascia singole decisioni di rimpatrio come invece è prescritto.

 

La Commissione ritiene che il confinamento sistematico e a tempo indeterminato dei richiedenti asilo, anche dei minori di età inferiore ai 14 anni, in strutture chiuse nella zona di transito senza che siano rispettate le necessarie garanzie procedurali, come il diritto di impugnazione, abbia come conseguenza il trattenimento sistematico, una pratica che viola il diritto dell’Ue in materia di condizioni di accoglienza e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

 

La Commissione continuerà nel frattempo a mantenere contatti bilaterali, a livello politico e tecnico, per sostenere e assistere le autorità ungheresi nella gestione delle questioni in sospeso.

O.T.R. 

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