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Metrotranvie, Arese resta al palo

Sul territorio scorreranno le linee Comasina-Limbiate e Maciachini/Bovisa/Certosa

ARESE –   La metrotramvia Comasina-Limbiate ospedale è al progetto definitivo con interscambio M3 in Comasina. E’ invece in fase di progetto preliminare quella Maciachini/ Bovisa Fnm-Certosa Fs.  Quindici fermate fra cui Quarto Oggiaro Est e  Quarto Oggiaro Ovest, che avvicinano Bollate a Milano via metrò (l’interscambio con la M3 sarà in Maciachini).   

E Arese? Arese resta al palo nonostante di metro tranvia se ne parli da anni.

Il primo ad accennarne fu nella campagna elettorale del 2009 il candidato sindaco per il Pdl Gianluigi Fornaro, che a giugno  promise: “‘Vogliamo portare a casa la stazione di metrotranvia leggera nell’ex Ancifap da collegare con un servizio di car e byke shering e una navetta a impatto zero. E per questo lavoreremo”.  

Appena qualche giorno prima, il 28 maggio 2009, il comitato per l’accordo di programma sull’ex Alfa Romeo, formato da  Arese (sindaco Gino Perferi, udc), Rho (sindaco Roberto Zucchetti, pdl), Lainate (sindaco Mario Bussini, centrosinistra), Provincia di Milano (presidente Filippo Penati, pd), Regione Lombardia (presidente Roberto Formigoni, pdl) e da Abp, Aglar e Fiat Attività Immobiliari aveva approvato, all’insaputa della cittadinanza,  le linee guida della variante urbanistica che trasformavano parte dell’area da industriale a commerciale, residenziale e terziario, preludio per l’arrivo sul territorio del centro commerciale.

Garbagnate se ne era tirata fuori all’ultimo momento, seppure il 25 marzo e il 26 maggio 2009 avesse approvato il contenuto del  masterplan in sede di segreteria tecnica.

L’accordo, rimasto silente fino a dopo le elezioni, disegnava, fra l’altro,  nuove  strade sgradite alla cittadinanza, così in autunno, dopo la rivelazione da parte dell’aresina Sara Belluzzo,   nacque un comitato che si diede un gran da fare per impedirne la realizzazione. Intanto Fornaro, ormai sindaco e investito dal caos che si era nel frattempo ingenerato, mentre assicurava gli aresini di non aver saputo nulla dell’accordo fino alla sua elezione, passava gli inizi della sua investitura a sedare gli animi dei cittadini che gli si accalcavano alla porta.  

In vista di Expo, a sua volta firmava  con il neo eletto sindaco di Lainate Alberto Landonio (della lista civica Lainate nel cuore) e con il ricomparso sindaco di Garbagnate Marone (pdl) un protocollo d’intesa denominato “Piano Alfa 2015”, e in consiglio comunale tornava a citare una metro tranvia o una filovia che si sarebbero potute realizzare grazie ai finanziamenti derivanti dall’esposizione internazionale.

Nel patto Garbagnate accettava residenze, terziario  e mega centro commerciale, mettendo teoricamente fine a mesi di contenzioso nel quadro di una ritrovata unità dei comuni di procedere sull’area con un progetto organico. Marone, che sperava di veder passare il suo progetto Archtrade con alberghi, case e uffici, in conferenza stampa affermava di non essere sceso nei dettagli del “Patto”, soddisfatto che i sindaci di Arese, Lainate e Rho avessero riconosciuto come Garbagnate vivesse “uno stato di sofferenza a causa del carico sociale importante non proporzionale al ritorno avuto”.

Ma torniamo alla metro tranvia, della cui fattiva realizzazione aveva cominciato ad avere qualche dubbio nel novembre 2009 l’attuale vice sindaco Enrico Ioli, allora consigliere di minoranza che come Pd era entrato nel gruppo misto nato in comune sull’ex Alfa.  “Gli enti pubblici – disse nella prima assemblea pubblica del comitato Difendiamo Arese si limitano a fare un’azione di notariato. Abbiamo poi scoperto che la tangenzialina, voluta da Arese, è un troncone della circonvallazione legata alla variante della Varesina, per la quale però non vi sono più i finanziamenti. Probabilmente salterà anche la metro tranvia”.

Sulla stessa linea il compagno di partito e attuale assessore alle partecipate e al commercio Giuseppe Augurusa:  Con una minore entrata di oneri urbanizzazione – disse annunciando di aver firmato la petizione  del comitato – Arese sta correndo dietro agli interessi dei proprietari dei terreni e ciò significa fare dell’Alfa una gigantesca cassa. La metrotranvia, l’unica soluzione che poteva ridurre il traffico, è completamente scomparsa dal progetto. Inoltre il flusso aumenterà, perché il casello rimarrà e per evitare il pedaggio le macchine defluiranno sulla viabilità locale, quindi sulla tangenzialina” .

La vittoria di Rho

Nel 2010 il referente principale del Comitato Difendiamo Arese diventa il comune di Rho. Nella sua battaglia Sara Belluzzo è supportata da Luigi Forloni, esponente di Legambiente, divenuto nel 2011 assessore nelle giunte di centrosinistra del sindaco Pietro Romano. Ma nel 2010 c’è ancora il centrodestra. Belluzzo consegna al sindaco Zucchetti le 3700 firme raccolte fra gli aresini per lo stralcio dall’adp della tangenzialina disegnata sul territorio di Rho ma a ridosso delle case di Arese, lo spostamento del parcheggio d’appoggio Expo dal Parco delle Groane e con la richiesta della metrotranvia.

Per Rho è una vittoria. Andando incontro al comitato, ottiene di mantenere libero il suo territorio da infrastrutture richieste da altri comuni, quali la tangenzialina e il tracciato per la metro tranvia. E getta l’amo per la sua definitiva pietra tombale avanzando in alternativa l’ipotesi di un filobus in quanto la prima  soluzione di trasporto pubblico “troppo costosa”.

Febbraio diventa un mese cruciale : entro la prima decade la giunta regionale deve approvare l’adp per arrivare all’assenso dei sindaci di Arese, Lainate, Rho e Garbagnate e la conseguente sua approvazione nei rispettivi consigli comunali.

A documento approvato, è ancora Fornaro che ne illustra i dettagliun polo universitario al posto dell’incubatore di imprese e una linea di trasporto pubblico Rho-Fiera/Arese “tipo metrotranvia” per la quale Invitalia (ex Sviluppo Italia), collegata al ministero dei trasporti, stanziava 53,3 milioni di euro.

L’ipotesi filovia però,  perdeva consistenza e la viabilità, oggetto di una sfilza di osservazioni, viene stralciata dalla variante. Solo in caso l’Adp andasse in porto il sistema infrastrutturale e viabilistico potrà essere rivisto.

A Rho intanto il centrodestra si spezzava . A differenza del sindaco Zucchetti, l’assessore Marco Tizzoni, titolare di un grande negozio di elettrodomestici, è nettamente contrario all’arrivo di un centro commerciale su Arese e perciò da una parte appoggia la lotta del comitato Difendiamo Arese e dall’altra si mette di traverso sull’approvazione dell’adp nei consigli comunali. Arese, retta dal centrodestra,  non può rimanere indifferente a quanto capita ai suoi vicini di casa. Nasce quindi l’idea di una mozione congiunta di maggioranza e minoranza che fissi tre punti fermi: metro tranvia, barriere acustiche e parcheggio Expo fuori dai vincoli del Parco delle Groane.

Il 12 ottobre 2010 la variante urbanistica dell’adp arriva in contemporanea nei consigli comunale di Arese e Rho . Ad Arese passa  con la maggioranza. A Rho no. Tizzoni della Lega Nord e un consigliere di An votano contro insieme al centrosinistra.

Ad Arese, durante l’infuocata discussione Fornaro sottolinea alla minoranza come l’adp sia nato in Regione nel 2007 per volere trasversale con le firme di Formigoni e Penati. “Non per dire è colpa tua. E’ colpa sua. E’ colpa dell’uno o dell’altro – disse –  E’ per dire che per interventi di questa portata è necessario il coinvolgimento di tutti gli appartenenti della politica. A prescindere dalle barriere”.

Una trasversalità oltre che politica anche economica. “Quando io vedo nella compagine di Euromilano – continuò – la società che provvederà alla ristrutturazione di Cascina Merlata nell’ambito dell’Expo 2015,  Banca Intesa, Acli, Cooperative e compagnie d’assicurazione che fanno capo a Unipol mi sono già dato una spiegazione… E mi dà sempre più la convinzione che in un’area così vasta nel 2007 le due maggioranze di Provincia (sinistra) e Regione (destra) hanno portato avanti un progetto, che giustamente deve essere un progetto condiviso e che deve avere i suoi spazi per tutti”.
In quell’occasione Fornaro ricordò pure che il tutor dei progettisti era lo Studio Boeri  che lavorava al progetto da tempo. “Mesi fa era con me – disse – e rappresentava in Regione Lombardia il perché sì di un accordo di programma. Mentre io facevo la registrazione all’interno, lui era in studio dove c’era Salvini della Lega Nord e gli altri grossi esponenti dello staff di Stefano Boeri e quando c’era Zucchi,  altro grandissimo professionista con studio a Milano, collegato in qualche modo a Legambiente nel senso progettuale del discorso….”.

“E’ fuori di dubbio – concluse Fornaro – che il centro commerciale sia importante per riqualificare quell’opera, perché altrimenti gli operatori non ci verrebbero”, facendo intendere già allora che l’Iper non fosse altro che la pre condizione per sviluppi successivi in grado di soddisfare un business trasversale.

Peraltro, sul coinvolgimento trasversale all’adp,  si espresse pure l’ex sindaco e capogruppo Udc Gino Perferi , fra i grandi protagonisti dell’accordo stesso secondo cui l’approvazione della variante urbanistica non avrebbe inficiato la viabilità che, stralciata dall’adp, restava nelle indicazioni dei progetti, che sarebbero stati successivamente presentati, discussi, integrati e, migliorati.

Le infrastrutture viarie – disse convinto – sono strettamente connesse alla concessione dell’autorizzazione commerciale se è portata a compimento. A ciò si aggiunge l’impegno della Provincia per la Variante alla Statale Varesina, che in questo adp è condizionante a tutto il resto. La tangenziale è a carico dell’operatore ed è altrettanto indispensabile per poter modificare il traffico verso Milano. Mentre Invitalia ha assunto un impegno preciso sulla disponibilità dei 53,5 milioni di euro, che sono accantonati, necessari a per una mobilità eco compatibile”.

Ossia la metro tranvia, che però, nel consiglio comunale del 27 ottobre si scoprì in fase di approvazione delle controdeduzioni di Regione Lombardia alle osservazioni sull’adp che pur essendo stata presa come previsione non ne era mai stato sviluppato un progetto e che per una sua eventuale realizzazione era necessaria “l’attivazione di specifici accordi tra gli Enti competenti” per definirne tracciato e caratteristiche. Amen.

A togliere ogni speranza ci pensarono Fabio Altitonante e Alessandro Pasquarelli Il primo, assessore provinciale ai trasporti e candidato alle regionali per Pdl-Lega Nord nel 2013, disse  che da un punto di vista economico  i 40 milioni per la  metro tranvia erano andati persi nel 2010 con la bocciatura dell’adp da parte di Rho. Pasquarelli, di Euromilamo, in un’intervista rilasciatami asserì che la metrotranvia fosse una “soluzione inidonea per la città” in quanto necessitasse di “investimenti pubblici di grandi dimensioni” e di  “un’infrastruttura fissa che se poi non funziona pagano tutti i cittadini”.

L’alternativa? 

“Lavorare sul piano del traffico di Arese, realizzare delle corsie protette, allargare le rotonde e far circolare dei mezzi su gomma ecologici alfabetizzando infine le persone, ossia dicendo loro: da domani vai in metropolitana e fai questo percorso”. Pasquarelli scartava anche l’allacciamento della ferrovia interna all’Alfa Romeo alle Nord di Garbagnate per carenza di flussi del pendolarismo. 

“La maggior parte dei cittadini si dirige verso la metropolitana, perché ha più stazioni ed è più veloce. Quindi il tema è creare un sistema di trasporti vicino ad Arese che colleghi al metrò. Inoltre la metropolitana ha una dorsale che le consente in due stazioni di intercettare tutte le altre linee, mentre le Nord hanno solo Cadorna. Prendendo l’M1 a Rho si ha passante, Ferrovie dello Stato, linea gialla, verde e la 5. Il metrò ha inoltre una frequenza temporale molto più veloce dei treni della Ferrovia. Per i trasporti pubblici nei prossimi tre anni noi metteremo a disposizione tre milioni di euro. Arese potrebbe fare la messa a punto di non so quante rotonde di viabilità per sveltire i mezzi”.

Come prefigurava Pasquarelli, ad Arese si sono realizzate le corsie privilegiate, le rotonde e il collegamento su gomma a Rho Fiera.   

Ombretta T. Rinieri