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Gli 11mila mq dell’incubatore d’impresa compensati con i capannoni del 2011

EX ALFA – Ci andranno società dell’automotive

ARESE – I consigli comunali di Arese e Lainate hanno approvato sul filo di lana a fine gennaio l’acquisizione di dodici capannoni industriali dietro al centro commerciale che avvierà l’incubatore d’impresa previsto dall’accordo di programma sull’ex Alfa Romeo. In realtà l’articolo11.3 dell’adp prevedeva che la società Aglar cedesse ai comuni nell’ambito c1c una porzione di 11mila mq per attività di natura pubblica. Tale porzione è stata ora  individuata nei capannoni già costruiti da Aglar nel 2011 e mai piazzati (i caloriferi hanno ancora su il celophan). In base alla valorizzazione delle strutture, entrano nel patrimonio pubblico di Arese 6 milioni e 480mila euro.

Occupando i capannoni un’area complessiva di 11.321,50 mq i due comuni acquisiscono una porzione di area ex Alfa Romeo leggermente più ampia di quella inizialmente prevista. L’acquisizione è stata anticipata sui tempi inizialmente previsti grazie alle modifiche di giunta del luglio 2013 e di quelle dei consigli comunali del febbraio (Arese) e del marzo (Lainate) 2014 che hanno spostato l’interesse dal mero terreno ai capannoni a indirizzo industriale e artigianale già esistenti.

 

“Sono strutture – ha detto l’assessore Giuseppe  Augurusa – che hanno una natura industriale ma che possono avere un’articolazione e un indirizzo di tipo diverso perché da un lato sono capannoni e dall’altro hanno una vetrata che può far immaginare altri utilizzi”.

 

A seguito delle delibere,  nel settembre 2015 Aglar ha scritto ai due comuni dichiarandosi disponibile all’anticipo della cessione concordando con loro un piano operativo secondo il quale Aglar ha acquistato i capannoni da Aig Lincoln per successivamente venderli in proprietà indivisa ad Arese e Lainate. Conseguentemente a luglio 2016 il Collegio di vigilanza ha approvato la variazione concordata tra comuni e Aglar. A luglio  sono partiti i 90 giorni di tempo affinché il provvedimento venisse approvato dai consigli comunali, ossia entro ottobre. Così non è avvenuto e allora è scattata una proroga di altri 90 giorni che scadevano proprio a fine gennaio.

 

Con l’inizio di febbraio è partito ora il conto alla rovescia dei 90 giorni necessari all’acquisizione dei capannoni cui seguiranno altri 90 giorni per il bando pubblico ed altri 120 giorni dal bando per l’assegnazione delle strutture alle imprese vincitrici. La regolamentazione di tutte queste fasi  verrà disciplinata tra i comuni di Arese e Lainate secondo l’adp sottoscritto nel 2012 tenendo conto dei tempi attuali. Pertanto sia la data d’acquisto che quella dei bandi sarà regolata con un successivo atto. Gli obiettivi di Arese e Lainate sono comunque quelli di andare a bando entro giugno per assegnare gli spazi entro l’autunno 2017.

 

I 321,50 mq ceduti ai comuni in più oltre gli 11mila solleva Aglar dall’obbligazione iniziale di dover intervenire con manutenzioni straordinarie fino a 110mila euro. “Noi francamente – ha detto Augurusa – avevamo anche discusso dell’ipotesi di poterci accontentare degli 11mila mq e tenerci gli interventi fino a 110mila euro di manutenzioni . Dopodiché i capannoni non sono frazionabili per cui gli 11.321,50 mq sono il il totale della somma dei singoli blocchi”.

 

I capannoni pur essendo complessivamente una proprietà indivisa tra Arese e Lainate, sono stati in realtà divisi, tranne uno, tra i comuni di Arese e Lainate nella misura del 54,9% al primo e del 45,1 al secondo.

 

Il valore dei capannoni è stato raggiunto facendo una media tra quelli dell’Agenzia delle entrate (da 900 a 1100 al mq) e di quelli di Fima (da 900 a 1300 il mq), che ha fissato il valore di stima a 1100 al mq e tenendo conto di un indice di vetustà del 6%  corretto con il valore catastale e l’imposta di registro si arriva a circa 12 milioni 170mila. Quindi i famosi 11mila mq per un valore massimo di 12 milioni come recitava l’ adp si traducono in 11.321,50 mq per 12 milioni e 10mila di valore.

 

La porzione di area ex Alfa Romeo destinata ai comuni è stata sempre definita genericamente “incubatore d’impresa”, ma le manifestazioni d’interesse finora arrivate ad Arese e Lainate riguardano essenzialmente società fatte e finite operanti nel settore dell’automotive che hanno bisogno di una nuova collocazione.  Per salvarne almeno il concetto iniziale, in Collegio di vigilanza le due amministrazioni hanno chiesto e ottenuto a luglio  una diversa destinazione di mille degli 11mila e rotti mq da impegnare nel coworking.

Ombretta T. Rinieri 

(Notiziario – 3 febbraio 2017 – pag. 70)