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Referendum costituzionale: domenica si vota

referendum costituzionaleDomenica 4 dicembre 2016 cinquantuno milioni di italiani (3,5 milioni dei quali residenti all’estero) si recheranno alle urne per votare il referendum sulla “Riforma Boschi”, che ha messo mano al Titolo V della Costituzione. Di seguito il testo del quesito: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.88 del 15 aprile 2016?”

Sull’esito i sondaggisti  ipotizzano una vittoria di  misura del No. Un risultato che sarebbe sorprendente considerato lo scarso spazio che è stato lasciato al dibattito sul merito della riforma,  sbilanciato come lo è stato sulle ragioni del Sì che in nome della governabilità ha trasformato la campagna referendaria in una propaganda politica. E infatti il premier Matteo Renzi ha agganciato l’esito del referendum al gradimento degli italiani al proprio governo .   

Ma, non bisogna dimenticare, la nostra Costituzione è uscita dal pensiero e dalle penne di uomini che hanno sofferto degli errori di un uomo solo al comando e dei disastri di due guerre. Uomini di appartenenze diverse che nel sedere tutti insieme a un tavolo hanno raggiunto nella nostra Carta una mediazione che ha onorato il sangue di migliaia di caduti e pensato alle generazioni future (cioè noi) affinché mai più si patissero in Italia  gli stessi drammi. Tutti i santi giorni sono “Giorno della memoria”, “Giorno  del ricordo”.

La riforma va quindi votata nel merito. Non bisogna cadere nell’inganno di scambiarla per una supposta governabilità, che non è un valore a prescindere. Governabilità in sé non dice nulla. Importante è chi governa, come governa, se è coerente e quindi credibile.   Il contrario è solo presa di potere. Quel potere odioso che piega le ragioni di un Paese agli interessi di pochi e che nulla ha a  che vedere con la mediazione degli interessi. L’aspetto nobile della politica.

Domenica le urne resteranno aperte dalle 7 alle 23. Chiuse le urne inizierà lo scrutinio.

Ombretta T. Rinieri