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E’ scontro sull’aumento delle rette alla Gallazzi

I parenti di 30 ospiti chiedono chiarimenti sull’incremento dei costi ma anche sul minor rimborso fiscale

gallazzi-vismara2ARESE – La battaglia delle rette. Si potrebbe riassumere così lo scambio epistolare tra le famiglie degli anziani ricoverati nella rsa Gallazzi Vismara e la direzione della struttura.  Tutto è partito con l’assemblea tenutasi in Gallazzi il 4 aprile 2016 con cui il cda ha annunciato ai parenti l’aumento del 5,95% delle tariffe a partire dal 1° maggio, spiegando loro che a causa dell’aggravamento della salute delle persone ricoverate i costi sanitari sono aumentati del 50 per cento. Poi è arrivato maggio e con esso  l’aumento di 3,6 euro, che ha portato la retta giornaliera dei residenti da 59,90 a 63,50 euro, e i parenti si sono resi conto che l’aumento percentuale per i residenti saliva al 6,56 per cento (i parenti degli aresini, per lo più genitori e zii, versano 67,38 euro).

All’aumento dei costi diminuiscono i rimborsi sanitari.  Aumento record della spesa per lavanderia. La ristrutturazione della cucina (struttura comunale) caricata, parrebbe,  sulle rette

Tuttavia,  la sorpresa più grande,  è arrivata dalla dichiarazione sulla detraibilità dei costi sanitari per la dichiarazione fiscale di quest’anno: a fronte dell’aumento dei costi, le famiglie si aspettavano un aumento della quota detraibile o perlomeno la stessa cifra. Invece la cifra è inferiore.  Anche di migliaia di euro. Così una trentina di loro il 12 maggio ha protocollata in Gallazzi Vismara una lettera firmata con cui chiede ragione delle discrepanze.

“Stante la delibera regionale 263/6 del 21 marzo 1997 – chiedono – quali sono le motivazioni che determinano la riduzione della quota dei rimborsi sanitari?”- Inoltre: “Si chiedono spiegazioni dettagliate sul fatto che la voce di spesa “lavanderia” sia aumentata  dal 2014 (24mila euro) al 2015 (95mila euro)…e sulla previsione di spesa di 90mila euro per la ristrutturazione della cucina, in quanto nella delibera n. 60 del 19 dicembre 2013 al punto C1 comma 3 viene specificato “riportare la gestione della manutenzione straordinaria nelle competenze delle strutture comunali attraverso modifiche al contratto di servizio, laddove la proprietà degli immobili sia del comune, così come attuato con tendenza a zero del contributo sociale”.

 Traducendo, se la rsa è di proprietà comunale i costi della sua ristrutturazione dovrebbero essere a carico del comune e non a bilancio dell’azienda speciale Gallazzi Vismara, perché così facendo tali costi – temono i parenti – finiscono per essere ricompresi nelle rette degli anziani.

“Facciamo inoltre rilevare – chiosano i parenti – che l’aumento della retta applicata, come da  delibera della G.M. del 31.3.2016, non corrisponde  al +5.95%, ma bensì al +6,56%”. Dalla rsa ancora nessuna risposta. Intanto incombe la scadenza fiscale.

O.T.R.

(Il Notiziario 10 giugno 2016 – pag. 74)