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Aumento delle rette in Gallazzi Vismara: botta e risposta tra famiglie degli anziani e Amministrazione

gallazzi-vismara2ARESE –  Il 4 aprile 2016 un gruppo di parenti degli anziani ricoverati alla rsa cittadina “GallazziVismara”  ha scritto al cda della casa di riposo e agli assessori Giuseppe Augurusa e Barbara Scifo, rispettivamente con delega alle partecipate e ai servizi sociali, chiedendo delucidazioni su una serie di tematiche  quali aumento delle rette, lavanderia, trasporti sanitari, detrazione fiscale e applicazione del vendor rating. Intendendo, per quest’ultimo,  quello che dovrebbe essere il nuovo sistema di classificazione delle rsa previsto dalla riforma sanitaria di  Regione.

La risposta dell’Amministrazione e della presidente del cda, Orlandi,  è giunta ai parenti il 13 maggio scorso. Nel merito si spiega che l’aumento apportato dal 1° maggio è stato di 3,55 euro al giorno, pari a 108 euro al mese (con un incremento del 5,92%). La retta giornaliera è ora di 63,50 euro,  inferiore alla retta media di 64,30 applicata sul territorio dell’Ats metropolitana (ex Asl Milano 1)  pur in presenza di “uno standard gestionale ben superiore alla media”.

Improprio sarebbe il lamento delle famiglie  sulla lavanderia (lavanderia che è costata nel bilancio della rsa 2015 ben 94.976 euro contro i 24.424 del 2014, ndr), che devono pagare un supplemento alla retta per i vestiti, perché in base alle “vigenti normative regionali la retta attuale include il lavaggio della biancheria intima e di quella orizzontale, mentre esclude tutti gli altri capi che ciascuna famiglia può decidere in modo facoltativo se lavare in proprio, senza quindi alcun onere aggiuntivo, oppure far lavare a pagamento”.

La Confraternita Misericordia, in quanto soggetto diverso e autonomo rispetto al comune, non poteva più per legge trasportare gli anziani per le visite esterne. Il comune ha dovuto quindi indire un bando le cui condizioni sono state “per forza maggiore superiori al costo nullo di partenza” (in quanto la Misericordia provvedeva al servizio  nell’ambito di una convenzione con l’amministrazione, ndr).

Il vendor rating, che è anche al centro di un’accesa polemica politica con l’opposizione, comporterebbe  “una decurtazione dal 2% al 4% per le rsa meno virtuose e viceversa con un’analoga premialità per le rsa virtuose”. Tali criteri sarebbero “stabiliti in due delibere regionali, in cui si dà atto del nuovo sistema di contribuzione sulle regole socio sanitarie di dicembre 2014, relative all’anno 2015, che introduce il nuovo sistema, e deliberazione del dicembre 2015 relativa all’anno 2016, che conferma l’assunzione di tale sistema e lo specifica ulteriormente.

Il rating per le rsa previsto dalla prima delibera (basata su 4 indicatori) è stato sottoposto nel corso del 2015 a un percorso partecipato di condivisione tra Regione Lombardia e rappresentanti di enti gestori, che ha portato all’individuazione di 11 indicatori (recepiti dalla successiva delibera del 2015) su cui saranno misurate le rsa lombarde. Tra questi vengono ricompresi anche indicatori di tipo economico-gestionale: retta media, intesa come la “differenza tra la retta media della struttura e la retta media dell’asl di appartenenza; performance gestionale , ossia “l’efficienza gestionale, quale il margine operativo lordo, inteso come differenza tra ricavi caratteristici e costi operativi, al netto di ammortamenti e svalutazioni” (si fa riferimento e si verrà pertanto valutati esclusivamente sul margine operativo lordo della rsa, ossia sui costi e sui ricavi connessi ai servizi erogati dalla rsa, senza riferimento quindi alle entrate derivanti dalla contribuzione del comune e degli utili della farmacia)”.

“Tutto ciò premesso- continuano gli amministratori – nella seconda delibera regionale del 2015, si specifica che il rating così definito, per il 2016 non produrrà effetti di natura economica nell’assegnazione del budget agli erogatori, ma nel 2016 il rating viene applicato quale strumento sperimentale volto a verificare il posizionamento della singola unità d’offerta rispetto al complesso della rsa”.  E ancora: “Da quanto sopra riportato si evince che, in attesa dei decreti attuativi della norma, nel 2016 le strutture non saranno penalizzate dal punto di vista economico, ma nel corso dello stesso anno saranno valutate le definizioni del posizionamento futuro e la conseguente contribuzione regionale”.

La conclusione annunciata è che dal 2016,   Arese non erogherà più alla rsa Gallazzi Vismara lo storico contributo per tenere calmierate le rette e ciò avverrà anche se “non dovessero avere seguito i decreti attuativi della norma sul vendor rating” in quanto si tratterebbe di “un uso improprio di risorse pubbliche a favore di un’azienda autonoma partecipata dal comune”.

Il contributo di 160mila euro costituirà invece un fondo sociale  a favore di “nuove aree di bisogno, con particolare attenzione agli anziani e alle loro famiglie”, la cui erogazione avverrà attraverso un buono sociale (calcolato in base all’Isee) per persone anziane, cittadini aresini ricoverati in rsa cui si potrà accedere attraverso un bando di prossima pubblicazione.

Ombretta T. Rinieri

(Il Notiziario – 27 maggio 2016 – pag. 74)