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40esimo dei Padri Betharramiti a Castellazzo: San Guglielmo, chiesa penitenziale per il Giubileo della Misericordia

Il Superiore dei padri Betharramiti Gaspar Fernandez

Il Superiore dei padri Betharramiti Gaspar Fernandez

CASTELLAZZO DI BOLLATE – “Per me – ha detto nel suo intervento il padre Superiore Gaspar Fernandez – è una grande gioia avere ascoltato oggi le testimonianze su questa comunità di Castellazzo,  soprattutto per questa presenza che ha tutte le caratteristiche della nostra identità, che è l’umiltà. Sono due e sono là ad ascoltare e a dare una parola di coraggio ispirata dal Vangelo. Compiono questa missione.  Inoltre quest’anno San Guglielmo è chiesa penitenziale per il Giubileo della Misericordia, perché si può sempre trovare un padre Betharramita per  confessarsi.  Questo è un servizio importantissimo perché la nostra fede accoglie le persone una per una e io desidero ringraziare il decano perché qui a Bollate il decanato riconosce l’identità della nostra comunità religiosa, mentre in altre parti non è così scontato”.  Per padre Gaspar molto bella anche la partecipazione attiva dei laici. “Ora i laici dicono: “Possiamo bere con voi alla fonte di San Michele?”. E qui a Castellazzo vi è un gruppo che beve tutti i mesi, in forma costante da anni,  e questo libro di padre Duvignau tradotto in italiano aggiungerà a questo gruppo altri gruppi laici in tutto il mondo che vogliono vivere e praticare questa spiritualità per fare il bene e vivere nell’amore. Penso che il momento che questa sera abbiamo vissuto insieme sia molto importante per la comunità, per tutti coloro che vi ruotano intorno e per molti altri ancora. Finora la Congregazione è stata una Congregazione francese, con la sua lingua e la sua cultura. Ma è  cominciato un altro periodo. La nostra presenza nel mondo non è più solo francese. Siamo in Italia, siamo in India, in America Latina, in Africa. Viviamo tempi difficili per le vocazioni e poter presentare a un giovane un libro nella sua lingua e dirgli: “Questi siamo noi”, è molto importante”.

O.T.R.