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Il sociale di Arese nella relazione della Commissione Welfare

Rosella Ronchi ai tempi del mandato di sindaco (1995-1999)

Rosella Ronchi ai tempi del mandato di sindaco (1995-1999)

Alla commissione Welfare del comune di Arese, presieduta dall’ex sindaco Rosella Ronchi (Pd), partecipano Giovanna Riva (vice presidente, Arese in Testa)), Manuela Moretti (segretaria), Barbara Bari (m5s), Paolo Dei (Pd), Maria Dilillo (Forum per la città), Franco Forattini, Roberto Guida (Arese la Città che vogliamo), Giuliano Mangione (Pd), Dino Nardo (Pd), Giulia Tonin (Arese Rinasce), Ezio Zaffaroni (Lega Nord).

 

 

Anziani

gallazzi-vismara2ARESE – Gli anziani sono stati fra gli argomenti principali della relazione letta in consiglio comunale dalla presidente della commissione Welfare. La commissione, che ha svolto un sondaggio condotto fra i volontari e i parenti e ospiti della casa di riposo Gallazzi Vismara, segnala uno stile di gestione da parte dell’attuale cda  meno familiare e “sempre più formale” . “E’  emersa un’oggettiva difficoltà di comunicazione interna – scrive la commissione – che si è esplicitata  in una corrispondenza serrata tra la commissione parenti e la dirigenza della rsa”. Pertanto la commissione auspica  “un ascolto più diretto delle osservazioni degli ospiti tramite i loro parenti o altri soggetti interni alla casa di riposo” affinché  il clima diventi “più collaborativo, nel rispetto dei diversi ruoli”.

 

Ricostruendo la dinamica delle relazioni la commissione cita, pur rimanendo nel vago dei problemi reali,   “tutta una  serie di rilievi organizzativi riguardanti la gestione interna molto specifici”. Rilievi, che tuttavia, devono essere stati di una certa importanza, perché la stessa commissione rende noto di averne  interessato l’assessore ai servizi sociali Barbara Scifo. La quale, l’8 luglio 2015, ha incontrato la Welfare e cda della Gallazzi Vismara. “Abbiamo potuto esporre le criticità rilevate – racconta la commissione comunale  – trovando disponibilità all’ascolto e constatando che alcune iniziative erano già state messe in cantiere per migliorare i rapporti interni (esempio attivazione dello sportello Urp per i parenti e newsletter)”. Mentre è da segnalare che fra gli obiettivi futuri della commissione Welfare vi è a chiare lettere l’obiettivo di “mantenere un’attenzione sulla casa di riposo”.

 

Chiedono assistenza più morale che materiale e hanno bisogno più di ascolto e condivisione che di servizi quegli anziani che vivono ancora a casa loro e che sono  “autosufficienti nelle piccole situazioni quotidiane”, ma che  “non sono in grado di recarsi in luoghi di aggregazione o che faticano a instaurare relazioni comunitarie, prediligendo il rapporto uno a uno”.  Spesso gli anziani soffrono di solitudine. In misura maggiore coloro rimasti soli, minore coloro ancora in famiglia.

 

Sugli anziani soli al domicilio, la commissione ha condotto una mini ricerca con la collaborazione dei Pensionati per la città, Uniter, Centro Anziani e Parrocchia e ha ora intenzione di far fronte alle loro esigenze  provando insieme all’assessore Barbara Scifo a coprogettare soluzioni all’interno del progetto rhodense “Oltre i Perimetri”, che ha anche ottenuto un finanziamento  da Fondazione Cariplo.

 

Positiva invece la situazione degli anziani autosufficienti con buone capacità di movimento che sono spesso attivi nel volontariato, partecipano alle manifestazioni organizzate e si recano nei luoghi di aggregazione

 

 

Disabili

Le difficoltà maggiori dei disabili di Arese si riscontrano nell’accesso delle piscine e nei costi delle palestre del centro sportivo: le prime sono prive della piattaforma per la loro discesa e salita in acqua;  le seconde costerebbero 36 euro all’ora, sicché le associazioni dei disabili si recano al centro sportivo “Molinello” di Rho il quale per i disabili chiede una cifra simbolica di 50 euro per tutto l’anno.

Sentite la Cooperativa Nazareth, Arese Noi, La Cometa e il gruppo di genitori Ama, la commissione comunale sul Welfare   elenca inoltre per i disabili una serie di suggerimenti, quali: 1) dare maggiore visibilità ai gruppi di auto aiuto per aiutare l’aggregazione e lo scambio di esperienze delle famiglie con disabili; 2) sperimentare l’affido leggero anche per ragazzi e adulti disabili qualora le famiglie siano in situazioni di fragilità; 3) pubblicizzare i servizi; 4) favorire la rete fra associazioni e cooperative del territorio; 5) costruire altre comunità alloggio; 5) trovare forme di sostegno da parte del comune per le cooperative sociali del territorio.

 

 

Disagio economico

Sono “significative” anche ad Arese le famiglie con un’età media di 30 – 40 anni che vivono un disagio economico causato da un lavoro precario o mancante e o un disagio psico sociale determinato per esempio da una separazione. Si tratta di persone che “non abituate a rivolgersi ai servizi e che vivono spesso in solitudine le loro difficoltà”. La Caritas cittadina è molto attiva su questo fronte e ha un “rapporto di positiva collaborazione con i servizi comunali”, mentre nell’ambito di “Oltreiperimetri” sarebbe nato un gruppo di associazioni con l’obiettivo di sviluppare su questo fronte una serie di azioni locali che la commissione Welfare vede con favore.

 

 

 

Edilizia pubblica

Ad Arese si contano cinquanta appartamenti di proprietà comunale e 200 case Aler. Le case comunali registrano una morosità pari a 80mila euro e per i “furbi”  il comune ha incaricato Gesem di procedere alla riscossione coata qualora la procedura per il rientro del debito vada a vuoto.

Sul fronte Aler i problemi maggiori riguardano le manutenzioni che l’ente, in difficoltà economica, stenta a realizzare, mentre il comune non essendo il proprietario non può intervenire in sua vece. E’ così nato un comitato di inquilini supportato dall’amministrazione  e partecipato dall’assessore Enrico Ioli alle cui riunioni – ha reso noto la commissione Welfare – hanno partecipato funzionari Aler e rappresentanti dei consiglio  comunale di Milano e di quelli di  Città Metropolitana e Regione Lombardia.

Un’unica graduatoria, normata dal regolamento regionale del 2004, riformato nel 2011 e di cui si attende un aggiornamento,  consentirebbe l’accesso, se ci fossero alloggi, alle case comunali e Aler

Il canone d’affitto è calcolato su base Isee e viene segnalato il fatto che in alcuni casi le spese sono superiori al canone.

 

 

Il bisogno di alloggio

Sul territorio sta lavorando l’Agenzia dell’Abitare, nata all’interno di  “Oltreiperimetri”, per favorire l’occupazione di case sfitte attraverso accordi locali tra proprietari e inquilini. In particolare il Politecnico, su mandato di Sercop, sta svolgendo una ricerca sui canoni di affitto del rhodense. Ma il bisogno è talmente elevato che la commissione, pur valutando positivamente le iniziative del comitato inquilini e dell’Agenzia dell’Abitare, richiama Regione Lombardia al suo ruolo di protagonista nell’emergenza casa.

Ombretta T. Rinieri