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Deludente sul territorio il ritorno economico e culturale di Expo

Intanto la Guardia di Finanza indaga sul parcheggio di Arese

2016-03-17 09.12.492016-03-17 09.12.54ARESEUndici milioni di euro l’incasso stimato alla partenza del parcheggio Expo di Arese. In caso di mancato raggiungimento la penale ammonterebbe a 3 milioni di euro. L’Expo milanese è piaciuta in Italia e all’estero,  ma ora è tempo di bilanci. E il parcheggio di Arese è solo un dettaglio all’interno di un conto economico  molto più ampio. Dettaglio che stando a quando reso noto dalla trasmissione di La7 “Di martedì” è entrato nel mirino di un’indagine della Guardia di Finanza sulla sua realizzazione.

Il commissario unico di Expo Giuseppe Sala, candidato a Milano  alla poltrona di sindaco per il Pd, più volte sollecitato a rendere pubblici i dati,  nicchia,  ma Manfredi Palmeri, capogruppo a Milano del “Polo dei milanesi” parla di un flop per il 2015 di 60 milioni di euro (e di altri milioni per il 2016) e pertanto è il promotore della commissione d’inchiesta sui conti dell’esposizione partita nel capoluogo lombardo.

Il calcolo, stando a  quanto Palmeri ha dichiarato all’Ansa, si baserebbe “sulla somma dei 20 milioni di costi per la chiusura aziendale (di cui solo 9 per il personale), più 40 milioni per lo smantellamento (di cui 11 solo di oneri per rimozione padiglioni), 6 per interventi e 10 per sicurezza e altre operazioni di cantiere”. E secondo Palmeri nei prossimi mesi il comune di Milano e Città Metropolitana (34 comuni tra cui Arese, Bollate, Cesate, Garbagnate, Lainate, Novate, Paderno, Rho e Senago) “dovrebbero così versare 15 milioni nell’ipotesi remota che si ribaltino 10 milioni su Arexpo, altrimenti molto di più (Arexpo è la società pubblica che ha acquistato l’area Expo, ndr)”.

2015-10-31 15.33.30Ma Palmeri è solo l’ultimo a essersi esercitato sul passivo di Expo. Secondo il settimanale “Panorama il rosso di Expo spa ammonterebbe a 32,6 milioni di euro per il 2015 e di 58,3 milioni per il 2016 a fronte di 736,1 milioni di introiti incamerati quest’anno.

Tutte cifre che non coincidono con il preconsuntivo reso noto da Giuseppe Sala secondo cui con Expo si sarebbero conseguiti ricavi per 736,1  milioni di euro, di cui 373,7 milioni derivanti dalla vendita dei 21.476.957 biglietti (per un costo medio di 17,4 euro a biglietto) a fronte di costi di gestione per 721 milioni (di cui 50 per la sicurezza, 178 per beni e servizi e dieci di royalties per il Bie) con un patrimonio netto positivo di 14,2 milioni.

All’appello mancherebbero, peraltro,   i 58,6 milioni di euro della Camera di Commercio e i 7,4 milioni della Provincia di Milano (ma il comune di Milano ne  ha versati negli anni ben 161).

Intanto l’ipotizzato polo tecno universitario previsto sui terreni di Expo necessità dell’entrata del governo nell’azionariato di Arexpo nella misura del 40 per cento . Una prima intesa in tal senso è  stata raggiunta in settimana a Palazzo Chigi tra il sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio de Vincenti, il governatore della Lombardia Roberto Maroni, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. E ora si spera che le riserve vengano sciolte entro il 29 febbraio, giorno in cui si dovrebbe tenere l’assemblea della società.

E mentre l’incertezza sui conti di Expo riscalda a Milano la campagna elettorale e apre il fronte politico sulla mancanza di trasparenza (durante la discussione in aula consiliare i giornalisti presenti sono stati fatti allontanare dai vigili scatenando momenti di tensione tra i cronisti e Sala, ndr) per i timori dei candidati di ritrovarsi a governare con i conti in caduta libera ed essere costretti, se eletti, a dover aumentare le tasse ai cittadini o dover tagliar loro i servizi, anche sul territorio si cominciano a tirare le somme su Expo.

Il sindaco di Arese Michela Palestra ha ammesso che nel rhodense il rilancio turistico culturale ha deluso le aspettative. “Sul tema – ha detto – ci siamo confrontati all’interno del Patto dei Sindaci e abbiamo dovuto rilevare che la capacità attrattiva è stata più verso Milano che sul nostro territorio. Penso anche agli investimenti privati sul Museo storico dell’Alfa Romeo per il quale noi ci siamo attivati per facilitarne la permanenza, mentre non va dimenticato che per quanto era nelle nostre competenze ci si è attivati  con piccole azioni massive. E dei riconoscimento da Expo per questo ci sono anche arrivati”.

Ombretta T. Rinieri  

(Il Notiziario – 26 febbraio 2016 – pag. 72)