- Detto Schietto - https://www.dettoschietto.it -

E’ il giovane Francesco l’aresino dell’anno

francesco riva1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ARESE – E’ il giovane ventiduenne Francesco Riva il personaggio aresino del 2015. Portando sulle scene il  monologo “Dislessia, dove sei Albert?… Se non imparo nel modo in cui tu insegni, insegnami nel modo in cui io imparo…”,  di cui è autore e brillante interprete, Francesco si è preso una rivincita nei confronti di insegnanti e professori, che a suo tempo non avevano compreso quel disturbo dell’apprendimento che impaccia nella lettura e o nel calcolo un certo numero di ragazzi.

 

Molto spesso infatti i  docenti fotografano i bambini in un determinato momento scolastico e ne etichettano le intelligenze.  Il tempo  scorre veloce, il bambino cresce e diventa ragazzo non sta al pari con gli altri, le difficoltà del dislessico non vengono riconosciute e capite, e l’insegnante impreparato finisce per dare più importanza al completamento del programma che allo studente.  La situazione è aggravata poi dal fatto che all’interno del gruppo classe il dislessico è percepito come fattore di rallentamento con gli inevitabili problemi autostima.  Però, caso vuole, che il dislessico non sia stupido. Tutt’altro. Misurato, il suo quoziente d’intelligenza può addirittura risultare superiore alla media.

 

Francesco ne è una dimostrazione. Grazie al teatro, il cui approccio è iniziato a sette anni ed è proseguito attraverso il percorso scolastico obbligatorio fino ad approdare all’accademia Paolo Grassi di Milano e all’Eutheca di Roma, ha trasformato le sue difficoltà in un punto di forza ed è stato bravo a portare sulla scena con sagacia e ironia uno spettacolo  che da una parte costringe il mondo della scuola a ripensare i suoi metodi di studio e dall’altra sprona i ragazzi e le famiglie ad affrontare e superare le frustrazioni indotte dall’ignoranza sulla dsa.

 

Francesco è personaggio dell’anno di Arese perché il suo monologo  autobiografico porta il tema sociale della dislessia fuori dal campo degli addetti ai lavori o di coloro che ne devono affrontare quotidianamente le difficoltà. Con la sua sensibilità d’artista ti racconta di un’altra scuola possibile, spiegandoti  che il compagno di banco di tuo figlio, portatore di una difficoltà, non è un problema bensì una risorsa da cui attingere.

O.T.R.

(Il Notiziario 24 dicembre 2015 – pag. 73)

aggiornamento