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Facs: confronto nel Pd, ma restano le distanze

ARESE – Ognuno è restato sulla sua posizione. L’incontro mercoledì 17 giugno 2015  in casa Pd tra giunta e maggioranza sull’azione di responsabilità per il centro sportivo nei confronti della dirigenza Pogliani di Facs che ha coinvolto alcuni esponenti del partito, è servita a chiarire le incomprensioni, ma il confronto è rimasto aperto.

 “Abbiamo chiarito le varie posizioni – afferma Armando Calaminici – e ognuno è rimasto sulle sue. La Corte dei Conti, a pagina 6 della sua pronuncia su fondazione, ha scritto in modo chiaro che il comune non è abilitato ad agire contro gli amministratori. Verso gli amministratori di fondazione possono agire il commissario governativo di fondazione , il liquidatore di fondazione o il nuovo gruppo dirigente di fondazione. La Corte dei Conti scrive in italiano. Non è da interpretare. E dice che la sorveglianza sulle fondazioni risiede in queste tre categorie. Il comune non c’entra nulla. Tutti gli avvocati sono concordi nel dire che vi è un’obiezione formale su questo punto”.

Il comune potrebbe perdere la causa?

“Non perdere. Il giudice, potrebbe non procedere e non entrare neppure nel merito in quanto l’azione non avrebbe fondamento giuridico. Però, ovviamente, dipenderà dal giudice”.

Io non entrerei nella questione legale – afferma l’assessore Eleonora Gonnella, espressione del Pd nella giunta Palestra insieme ai colleghi Giuseppe Augurusa ed Enrico Ioli – perché a mio parere non è una nostra materia. Dal punto di vista politico credo che la nostra azione sia corretta. Come giunta abbiamo approvato la delibera che avviava l’azione all’unanimità. Poi nel proseguo vi sono state delle incomprensioni. Nel merito riteniamo l’azione corretta perché vi sono delle responsabilità da appurare nell’affidamento del centro sportivo a Intese. Come Pd lo diciamo da anni e lo abbiamo detto anche dai banchi dell’opposizione. Vi è ovviamente la vicinanza da punto di vista personale verso Calaminici e Scortecci: noi la battaglia l’abbiamo fatta insieme a loro mentre erano ancora dentro al consiglio d’indirizzo. Ma in qualità di amministratori il nostro compito è quello di tutelare il patrimonio dell’ente e non di andare a discernere se qualcuno è più o meno responsabile. Dal punto di vista umano comprendiamo la difficoltà di tutti i consiglieri, non solo dei consiglieri di nomina Pd, perché è evidente che un’azione contro le persone in quanto tali pone delle difficoltà a cui loro adesso sono chiamati a far fronte. Però detto questo, noi non potevamo fare diversamente”.

O.T.R.  

(Il Notiziario – 26 giugno 2015 – pag. 74)