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Rocchinotti: “Presenteremo una contro-denuncia al Comune”

“In Comune non possono dire che non sapevano nulla: tutte le azioni le abbiamo intraprese in accordo”

Un momento dell'avvenuto  pignoramento al centro sportivo  su richiesta di Intese a giunta Palestra appena insediata

Un momento dell’avvenuto pignoramento al centro sportivo su richiesta di Intese a giunta Palestra appena insediata

ARESE – “E’ Facs che avanza fondi dal comune e non viceversa”. E’ categorico Enrico Rocchinotti, espressione in fondazione dei partner privati di Facs. “Il comune di Arese – dice entrando nel merito dell’atto di citazione ricevuto come consigliere di Facs – ci chiede 100mila euro di danni morali, 100mila euro di danni per il pignoramento da parte di Intese, 180mila euro per il ripristino del centro sportivo dall’incuria e dall’abbandono e 300mila euro di manutenzione straordinaria. Noi ci opporremo e presenteremo una contro denuncia. Tutte le azioni intraprese da Facs sono state assunte in accordo con l’amministrazione comunale. Abbiamo i documenti che lo dimostrano. In comune non possono dire che non ne sapevano nulla. Dubitiamo inoltre che l’amministrazione comunale abbia titolo per agire nei confronti degli amministratori di fondazione. Crediamo che non ne abbia la legittimità”.

In quanto socio fondatore, il comune sarebbe stato coinvolto come parte attiva nella gestione di fondazione e secondo Rocchinotti (che conferma il racconto di Armando Calaminici sul coinvolgimento decisionale dell’amministrazione comunale nelle vicende del centro sportivo), oltre al livello politico, anche  la struttura era ben al corrente delle decisioni che i consigli d’indirizzo e di gestione di Facs assumevano. Dirigenti comunali, secondo Rocchinotti,  avrebbero a vario titolo delle responsabilità in un presunto mancato controllo a tutela della proprietà comunale  su quanto Intese andava o non andava facendo nel “Davide Ancilotto”.

Il camion su cui furono caricate delle  attrezzature pignorate  al centro sportivo aresinjo

Il camion su cui furono caricate delle attrezzature pignorate al centro sportivo aresinjo

Sull’azione dell’amministrazione nutrono dubbi anche gli avvocati di Calaminici, che spiega: “L’articolo 18 del codice civile stabilisce che ad agire contro fondazione  non può essere un socio fondatore. Non può essere il comune. Può essere il commissario straordinario di fondazione, può essere il nuovo presidente. Ma non il comune. Al nostro interno  abbiamo fatto un direttivo. I tre assessori ci hanno chiesto scusa per non averci avvisato. Ma a me dell’avviso non interessa. Quando si sottoscrive un atto di questo tipo bisognerebbe leggerlo, perché anche la forma conta negli atti giudiziari. Invece i nostri assessori non l’hanno visto, hanno visto solo la delibera che dava il mandato all’avvocato. L’atto è stato firmato dal sindaco come capo dell’amministrazione  che agisce per tutelare gli interessi del comune e la cosa è andata avanti in automatico. E adesso noi dobbiamo costituirci a settembre  con gli avvocati. Siamo in ballo. allora balliamo”.

Fondazione era il braccio operativo dell’amministrazione comunale nel centro sportivo. E’ quanto emerge per la prima volta pubblicamente grazie alle affermazioni degli ex amministratori di Facs  Calaminici e Rocchinotti. “Non sono invenzioni – affermano – ci sono atti che lo dimostrano”. Ma l’eccezione non può essere sollevata in sede civile, perché comunque fondazione ha fatto autonomamente la sua deliberazione. Questo è il meccanismo perverso della causa civile tra comune ed ex amministratori di fondazione che partirà in autunno.

O.T.R.

(Il Notiziario – 12 giugno 2015 -pag.82)