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Per il polo universitario, Kirn propone di scontare le aree del 50 per cento

Oltolina: “Basta autoflagellarsi sul ritardo dei padiglioni. Per la prima volta il “New York Times” mette Milano fra i primi posti da visitare nel 2015

P1000884RHO – Il promotore dell’odg che impegna la giunta Romano a una trattativa per destinare le aree Expo a un polo universitario finita la fiera internazionale, ha  proposto anche di ridurre l’entrata del 50% dalla vendita dei terreni: “L’insediamento di una città universitaria – ha detto Kirn – ci porterebbe indubbi benefici annessi quali studenti, professori, lavoro, trasporti, area verde “ eccetera.  

 

“Dall’Expo Rho ha portato a casa intorno ai 17 milioni di euro – ha replicato il sindaco Romano – e sono d’accordo per questa mozione sull’università, la cui opzione ho sostenuto in tutte le sedi. Ho chiesto anche  l’intervento del governo, in quanto, avendo l’assillo delle banche,  abbiamo bisogno della cassa depositi e prestiti. Il ministro Martina, ritenendo che per università, acceleratori e start up ci voglia una guida forte, ha convocato qui a Rho per il 24 aprile tutti gli attori della partita. L’unica cosa da verificare è la questione dei costi,  che è un po’ delicata. Per il resto se il progetto dell’ università si caratterizza, noi ridefiniremo le regole urbanistiche, altrimenti terremo quelle che abbiamo già definito”.

 

Durante la discussione sul costo dei biglietti Expo è emersa la questione della sezione locale del Pd che lega il biglietto al tesseramento. Nel dibattere, Paolo Maria Oltolina (Pd)  ha  rimarcato come vanamente i consiglieri Fabrizio Cecchetti, Marco Tizzoni e Carlo Borghetti abbiano tentato di ottenerne la gratuità.  “Una soluzione potrebbe essere il  ‘season pass’ , ma richiede una spesa di cento euro – ha detto –  che magari non è per tutti I rivenditori. Legare il biglietto a un servizio potrebbe essere percorribile. Per cui che il Pd metta insieme il costo del biglietto alla tessera può essere apprezzabile o no, ma funziona. Nella stessa logica si potrebbe legare il costo del biglietto di 20 euro a un servizio comunale, tipo il cineforum. Bisognerebbe approfondire il tema dal punto di vista della Corte dei Conti”.

 

Sul ritardo dei padiglioni, basta autoflagellazioni. Così ha inteso dire Oltolina a chi recriminava in tal senso. “Per la prima volta il “New York Times” – ha affermato –  mette Milano quale primo posto da visitare nel 2015. Il ritardo dei  padiglioni non dipende da Expo,  perché la loro costruzione è gestione dei singoli paesi. L’Italia ha conquistato un po’ di credibilità. Non è successo nemmeno alla Cina. Per la prima volta tutti i padiglioni dei paesi sono affacciati sul decumano e sul cardo vi è quello dell’Italia. I  cluster, progettati dagli studenti di tutto il mondo insieme ai nostri,  sono un’invenzione tutta italiana attraverso i quali valorizziamo gli 88 paesi che non hanno potuto costruire il proprio padiglione. In  Cascina Trivulza vi è per la prima volta uno spazio dedicato alle associazioni del terzo settore”.  Che dire, non resta che attendere l’evento.

O.T.R.