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“Ecco come spendiamo i 2,5 milioni per il commercio”

Augurusa ci spiega che gran parte saranno stanziati per i 5 distretti naturali

 

ARESE –  L’inchiesta del ‘Notiziario’ sul commercio prosegue questa settimana con un’intervista a Giuseppe Augurusa, che presiede il super assessorato aresino alle politiche del lavoro, sviluppo e attività di impresa, partecipate e controllate, cultura e attuazione dell’accordo di programma sull’area ex Alfa Romeo, laddove sono in corso i lavori per l’insediamento del centro commerciale di Tea-Finiper.

L'area dell'ex Alfa Romeo come si presenta oggi; sulla sinistra uno scorcio del nuovo centro commerciale

L’area dell’ex Alfa Romeo come si presenta oggi; sulla sinistra uno scorcio del nuovo centro commerciale.

In  questi mesi è nato con Lainate, l’altro comune coinvolto nell’area, un gruppo di lavoro che sta ragionando sulle modalità idonee per sostenere all’interno dei rispettivi territori il commercio di prossimità e come impiegare i 4,5 milioni complessivi (2,5 per Arese) destinati da Tea  quale incentivo per mitigare l’impatto del nuovo iper.

“Gli incentivi – spiega Giuseppe Augurusa – verranno anticipati a fronte di progetti coerenti con tutto l’impianto. In quest’ottica stiamo pensando come comuni a una serie di interventi. Per iniziare, Arese ha deciso di stanziare 1,8 milioni dei 2,5 disponibili sui cinque centri commerciali naturali della città, che sono ‘Einaudi’, ‘Mimose’, ‘Giada’, ‘Gran Paradiso’ e il centro storico di ‘via  Caduti’, ossia quelli definiti tali dal Pgt, dove sussiste il problema delle aree private a uso pubblico. A questi centri verrà chiesto di  presentare entro febbraio  un progetto di riqualificazione urbana che dovrà essere anche condiviso con l’ufficio tecnico comunale. Stiamo valutando le modalità di partecipazione. Una volta stabiliti i criteri organizzeremo con i commercianti un incontro pubblico”.

 

Di solito questi progetti presuppongono l’anticipo da parte dei privati della spesa. E’ così?

“A oggi abbiamo solo definito la cifra di 1,8 milioni. Potrebbero anticipare così come il comune, per facilitarli, potrebbe decidere di garantirli con una fidejussione. Stiamo valutando”.

 

Vi è però un elemento di aleatorietà. Come fanno i negozianti ad anticipare fondi per interventi importanti senza sapere se saranno in grado di vincere il bando?

“Siccome l’intervento è destinato ai cinque distretti naturali e cinque sono, non è detto che si vada a bando. Questa è un’altra delle ipotesi allo studio. Proseguendo con la panoramica, il  secondo intervento che intendiamo attuare è volto al sostegno all’innovazione piuttosto che al prodotto e al processo. In questo caso è rivolto al singolo negoziante , ma non sarà per mettere delle fioriere piuttosto che per cambiare la tenda da rossa a gialla. Sarà per una reale innovazione quale per esempio interventi per il risparmio energetico. O per il potenziamento dell’offerta o per l’insediamento di nuove attività oggi inesistenti ad Arese. La cifra da stanziare potrebbe essere complessivamente 150mila euro oltre al residuo del primo progetto. Qui il bando è sicuro e dovrebbe partire ad aprile”.

 

Potrebbero  essere una nuova edicola a Torretta o i fiorai fuori dai cimitero?

“Potrebbero  essere. A giugno invece il nostro intervento riguarderà le attività produttive, ossia non commerciali, alle quali destineremo 300mila euro. L’idea è quella di favorire piccole e micro start up innovative per creare occasioni di lavoro per i giovani. Il crono programma si completerà a fine 2015 con un bando congiunto Arese-Lainate sul marketing territoriale, ossia un bando che individui un soggetto, probabilmente privato, che intervenga come ‘agenzia di sviluppo territoriale’.

 

Non è la vecchia idea di Comunimprese? E’ ancora attiva o i comuni hanno deciso di chiuderla perché costosa?

“Comunimprese non ha mai incamerato  soldi dai comuni eccetto la quota di capitale sociale di 6mila quando è nata. Si sostiene partecipando ai bandi dell’Unione Europea. Ma purtroppo ha un limite: ha avuto un mandato da alcuni comuni per dar seguito a delle operazioni poi non partite completamente per varie ragioni. Anche qui, come comune, si sta valutando se continuare o no con questa esperienza”.

 

L’assessore Augurusa auspica di poter rimanere nei tempi del crono programma: una bella boccata d’ossigeno per il commercio aresino.

Ombretta T. Rinieri

(Testo completo dell’articolo pubblicato sul Notiziario del 23 gennaio 2015 – pag. 73)