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Non sono angeli

L’appello del Terzo settore per un’informazione più appropriata apre il dialogo sulla corretta natura del volontariato 

cropped-testata-wordpress-non-sono-angeli1Non si chiamano angeli del fango, non sono eroi, ma cittadine e cittadini attivi. Sull’onda dell’emergenza maltempo a Genova,  che ha visto decine e decine di persone scendere nelle strade della città a spalare il fango, l’esperto di comunicazione Nino Santomartino e il sociologo Marco Binotto hanno lanciato l’appello ‘Non sono angeli’ per aprire con il mondo dell’informazione un dialogo sul tema dell’informazione, dopo che nei giorni delle piogge intense,  tg e giornali avevano coniato il termine ‘angeli del fango’ per definire il motto spontaneo dei genovesi durante l’alluvione.

L’informazione ha perso un’occasione – scrivono in una lettera apertaper parlare di volontariato e solidarietà per quello che sono, e non attraverso titoli e slogan stereotipati. Definire di volta in volta ‘angeli’ o ‘eroi’ cittadine e cittadini attivi e responsabili ha, secondo noi, il risultato di mitizzarli, di trasformarli in qualcosa di eccezionale, invece di “normali” testimoni di un nuovo modello di comunità e di nuovi stili di vita.Il nostro vuole essere un invito al confronto con il mondo dell’informazione, un universo che spesso, anche per responsabilità del Terzo Settore, è lontano dalle pagine e dai linguaggi del giornalismo. Conosciamo il vostro impegno nello sforzo di rinnovare stili e contenuti delle vostre testate per adeguarsi alla crescente complessità della realtà sociale, confidiamo quindi vorrete cogliere quest’opportunità di iniziare una riflessione comune su questi temi fare un passo avanti nella direzione del cambiamento, per comunicare bene il bene”.

Aderisco all’appello, nella consapevolezza che il volontariato nasce come motto interiore per risolvere situazioni contingenti individuali e sociali laddove le istituzioni ‘bucano’ il proprio compito. Ma sono anche contraria alle storture del volontariato, ossia laddove sostituisce posti di lavoro in ambiti sensibili come la sanità e la scuola ma non solo, dove personalmente ritengo indispensabili figure professionali presenti, costanti e retribuite. Quando il volontariato sostituisce l’occupazione a costo zero, come ormai non poche volte sta accadendo, a mio giudizio, non risolve i problemi ma anzi li acuisce e alle emergenze seguono emergenze facendosi sfruttare da una politica inetta e incapace. A Genova, Firenze e in molti altri luoghi  non ci sarebbero stati bisogno e non ci sarebbero bisogno di ‘angeli del fango’ se nelle emergenze (che poi emergenze non sono più, visto la ripetitività ricorrente  con cui accadono alluvioni e disastri) ci fossero state le risorse istituzionali necessarie a intervenire per tempo.

Ombretta T. Rinieri  

primi firmatari dell’appello:

Cristina Antonucci (Ricercatore CNR) – Stefano Arduini (Caporedattore centrale VITA non profit magazine) – Marco Binotto (Ricercatore) – Beppe Cacopardo (Consulente in comunicazione sociale e fundraising) – Fabio Ceseri (Fundraiser e social media consultant) – Giusy Colmo (Ufficio stampa e comunicazione Auser) – Marta Francescangeli (Ufficio Comunicazione FOCSIV) – Cristina Galasso (Settore Comunicazione Cesvot) – Cristiana Guccinelli (Responsabile comunicazione ufficio stampa Cesvot) – Giuseppe Manzo (Direttore Nelpaese.it) – Pierino Martinelli (Direttore Fondazione Fontana Onlus) – Alfonso Marzano (Studio Idea Comunicazione)– Fabio Piccolino (Ufficio stampa e comunicazione Auser – Caporedattore Internazionale Giornale Radio Sociale) – Raffaele Picilli (Fundraiser) – Giulia Pigliucci (Ufficio stampa e comunicazione Associazione di’Dee) – Silvia Pochettino (Giornalista – Direttore VpS) – Nino Santomartino (Studio Idea Comunicazione) – Giulio Sensi (Direttore Volontariato Oggi) – Paola Springhetti (Area Comunicazione CESV) – Francesco Verdolino (Ufficio stampa e comunicazione terzo settore) – Andrea Volterrani (Ricercatore)

vedi il primo report dell’appello/campagna