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De Nicola ha perso il ricorso: “Ma non mollate sulla tangenzialina”

Non tornerà a fare l’assessore in Provincia colui che sosteneva il progetto che piace a Passaparola

Giovanni De Nicola, assessore provinciale alla viabilità, mobilità, infrastrutture e strade, che rimosso dall'incarico dal presidente Podestà ha presentato ricorso al Tar

Giovanni De Nicola, assessore provinciale alla viabilità, mobilità, infrastrutture e strade, che rimosso dall’incarico dal presidente Podestà ha presentato ricorso al Tar

ARESE – L’11 luglio lo avevamo lasciato sul piede di guerra con un ricorso al Tar dopo che il presidente Guido Podestà lo aveva scaricato dal rimpasto in provincia succeduto al decreto del governo sulla cancellazione degli enti territoriali. Dopo la pausa estiva lo ritroviamo con il ricorso perso ma nient’affatto dato per vinto. L’ex assessore provinciale alla viabilità Giovanni De Nicola nel frattempo si sarebbe fatto una cultura su Podestà grazie alle cronache sulle pagine milanesi del quotidiano “La Repubblica” di cui, asserisce, era all’oscuro durante la sua permanenza in giunta, e questo lo avrebbe fatto desistere dal ricorrere al Consiglio di Stato. Pur continuando a essere convinto di essere stato giuridicamente nel giusto nell’interpretare la legge 56/14 sulla prorogatio della giunta provinciale fino al 31 dicembre di quest’anno per consentire il passaggio di consegne tra provincia e area metropolitana  (alla quale  è in corsa fra i sindaci del territorio anche il primo cittadino aresino Michela Palestra).

Il Tribunale della Lombardia si è espresso sul ricorso di De Giovanni a fine luglio. “Il magistrato – dice – ha stabilito che non dovevo essere riammesso e quindi ho perso. Ma senza condannarmi alle spese legali e ciò dovrebbe indurre a delle riflessioni. Le mie considerazioni sono di una grande amarezza perché la legge a mio parere mi dava ragione, ma non ho impugnato la sentenza al Consiglio di Stato per due ragioni. In primo luogo ho considerato che la mia azione avrebbe potuto ingenerare nei cittadini domande del  tipo: ‘Ma perché De Nicola ci tiene tanto a tornare? Neanche lo pagano, quali interessi ha?’ Per cui ho desistito. La seconda  è che alla luce delle quattro pagine pubblicate da Repubblica (3 e 11 luglio 2014) sulla cattiva gestione di Podestà della cosa pubblica e sui suoi retroscena  su Serravalle e quant’altro ho ritenuto che abbia fatto benissimo a mandarmi a casa. Mi sono detto: ‘Io che c’entro con lui?’ Apparteniamo a due mondi diversi su come intendere l’interesse generale”.

Come assessore, pur facendo parte della giunta di Podestà in provincia, lei delle vicende scritte da Repubblica ne era all’oscuro? “Confesso che ne sapevo molto poco. Ero tutto preso del mio lavoro per cui il mio obiettivo era di portarlo a termine. Non ho mai avuto il tempo di curarmi di ciò che facevano gli altri. Se avessi saputo quanto rivelato dal quotidiano, probabilmente mi sarei dimesso io. Quando Podestà mi ha dato la delega,  conosceva bene che persona ero io, perché la mia,  è una lunga storia di comportamento coerente”.

Con il suo allontanamento, si presume, l’Amministrazione di Arese darà per chiuso il capitolo tangenziale con buona pace del Comitato Passaparola.  O no? “Io continuerei ad avere fiducia nella Regione Lombardia – si dice convinto De Nicola – perché sui tavoli aveva fatto un’apertura di credito, di condivisione della battaglia portata avanti dal Comitato Passaparola. Per esempio il consigliere Cecchetti della Lega Nord, che è di Rho, mi pareva sensibile all’argomento”.

Fuori dalla provincia ma non dalla politica. Da qualche tempo l’ex assessore alla viabilità di via Isimbardi sta lavorando a un costruendo ‘centro studi’  con l’intenzione di “aggregare persone di  buona volontà con a cuore la cosa pubblica”. “Parto con l’idea – ha annunciato – di denunciare le malefatte dei signori della politica che occupano posizioni importanti nella vita della gente. Politici sia di centrodestra che di centrosinistra. Ma prima della sinistra, i tradimenti e le incapacità di alcuni amministratori di centrodestra, denunciandone le malefatte. Devono avere il fiato dei cittadini sul collo. Non devono pensare di avere tutele e protezioni perché sono di destra. La nostra battaglia sarà contro coloro che fanno affari in politica e non”.  De Nicola non è nuovo alle battaglie nei confronti del centrodestra. Nel 2007, in epoca Letizia Moratti a Milano, in qualità di capogruppo di An in Provincia, si incatenò al Portello per bloccare l’abbattimento dell’ex portineria dell’Alfa Romeo dei suoi esordi riuscendo a interessare il ministro della cultura Vittorio Sgarbi.

Ombretta T. Rinieri

(Il Notiziario -19 settembre 2014 – pag.72)