- Detto Schietto - https://www.dettoschietto.it -

Chiusa la petizione per salvare le indagini sulla trattativa stato-mafia

Il pubblico ministero Nino Di Matteo

Il pubblico ministero Nino Di Matteo

Alla vigilia del 22esimo anniversario della strage di via D’Amelio chiusa con 98.415 sostenitori la petizione al Consiglio superiore della magistratura lanciata su change.org  da  Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo Borsellino, da Giorgio Bongiovanni e da tutta la redazione di ‘Antimafia Duemila’ per la nomina di Nino Di Matteo come procuratore aggiunto di Palermo.

La raccolta firme ha avuto l’obiettivo principale di sostenere  il procuratore di Palermo Francesco Messineo, che nei mesi scorsi ha chiesto al Csm la coassegnazione di nuovi filoni investigativi tra magistrati Dda e magistrati non Dda per non disperdere il patrimonio conoscitivo dei magistrati che non fanno parte della Dda “in ossequio al principio di continuità dell’assegnazione delle indagini per un medesimo fatto”.

Una richiesta che Messineo ha avanzato dopo la modifica da parte del Csm dell’articolo 8 della circolare sulle Direzioni distrettuali antimafia nelle procure, che restringe ai soli magistrati della Dda la possibilità di effettuare indagini su Cosa Nostra, conscio del rischio che indagini delicatissime si arrestino ripartendo da zero in quanto nuovi magistrati si dovrebbero formare da capo leggendo ex novo centinaia di migliaia di pagine d’inchiesta giudiziaria, con il conseguente rischio della prescrizione.

La circolare, si sottolineava nella petizione, estromette di fatto i pubblici ministeri Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene dalle nuove indagini sulla trattativa Stato-mafia. “La società civile – chiedeva –  si appella quindi al Csm affinché risponda positivamente alla richiesta del procuratore Messineo dando ugualmente un segnale forte nominando Nino Di Matteo procuratore aggiunto di Palermo”.

Di Matteo, accusato di aver rivelato in un’intervista l’esistenza di telefonate tra Giorgio Napolitano e Nicola Mancino, intercettate nell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia,  è stato prosciolto dal Csm in istruttoria, che ha accolto la richiesta del Pg della Cassazione.

 Fra i firmatari della petizione si contano: la regista e attrice Sabina Guzzanti; il Vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio; la cantante Fiorella Mannoia; la presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, Giovanna maggiani Chelli; i registi Donata Gallo e Gianluca Tavarelli; la figlia di Mauro Rostagno, Monica Rostagno; le fotografe palermitane Letizia Battaglia eShobha; l’associazione culturale italo-tedesca Mafia Nein Danke; l’ex autista di Rocco Chinnici, Giovanni Paparcuri; l’ex ispettore della Dia, Pippo Giordano, il giudice paraguaiano Jorge Figueredo e il giudice argentino Juan Alberto Rambaldo; la presidente del Coordinamento Nazionale Antimafia, Adriana Musella, il senatore Cinquestelle Mario Giarrusso, la deputata Cinquestelle Giulia Sarti e la deputata Cinquestelle all’Ars, Gianina Ciancio; il testimone di giustizia Ignazio Cutrò, lo scrittore Augusto Cavadi; Padre Cosimo Scordato; i giornalisti Marco Travaglio,Saverio Lodato,Maurizio Torrealta,Sandra Amurri, Giuseppe Pipitone, Pino Maniaci ed il noto giornalista uruguaiano Georges Almendras.

La cantautrice, attivista e Testimonial per la Pace, Agnese Ginocchio, il pittore antimafia, Gaetano Porcasi, il padre di Gianluca Congiusta, Mario Congiusta, la madre di Attilio Manca, Angelina Manca, il presidente dell’osservatorio antimafia del Veneto, Enzo Guidotto.
Diversi i firmatari che da più parti del mondo hanno sottoscritto la petizione: in Europa alcune firme sono pervenute da SpagnaOlanda, Belgio, Germania, Francia, AustriaInghilterraScozia, SvizzeraDanimarcaNorvegia, ma molte di queste provengono anche da oltreoceano: dall’Australia, dagli Stati Uniti e dal Sud America.