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L’asilo “Sacra Famiglia” si prepara a festeggiare i 100 anni di vita

2014-06-03 09.17.47 ARESE –  L’anno prossimo, a settembre,  la scuola d’Infanzia “Sacra Famiglia” di via Roma compirà cent’anni. L’asilo, fondato nel 1915 per iniziativa di don Giuseppe Alberghetti e per volontà di molti cittadini, sorgeva all’epoca in mezzo ai campi e a poca distanza dalla scuola elementare (l’attuale municipio).

Intere generazioni di aresini sono passate di qui e anche se ora che la struttura è contornata dalle case, resta fra i luoghi simbolo di Arese.

 

Un secolo di vita non è un anniversario qualsiasi. Così domani, con l’ufficializzazione del ‘logo’ durante la festa di fine anno, partirà un programma ricco di eventi che accompagneranno bambini, genitori e cittadini  affezionati alla ‘Sacra Famiglia’ nella celebrazione del prossimo anno.

 

In vista dell’anno prossimo desideriamo coinvolgere il più possibile  il territorio –spiegano la direttrice suor Lorena  e il vice presidente del cda Andrea Villa – Siamo partiti con il logo che la scuola non aveva indicendo ad aprile un concorso aperto ai genitori e ai soci. Nel giro di un mese, sono arrivati una ventina di elaborati, qualcuno realizzato da mani esperte altri con buona volontà e, settimana scorsa, la commissione esaminatrice composta da un esperto tecnico di marketing, il signor Bavara, da noi, da un’insegnante e da una mamma  ha fatto la sua scelta. I lavori sono stati consegnasti in busta chiusa e un  membro esterno con un’altra mamma che le ha fatto da testimone li ha aperti e siglati. Per  non essere condizionati a noi sono arrivati anonimi. Ora l’asilo ha ora il suo logo e questo logo siglerà tutto il centenario”.

 

La ‘Sacra Famiglia’ nasce come scuola d’infanzia cattolica ma aperta a tutti per stessa volontà dei soci fondatori costituitisi in ente morale. Pertanto se la conduzione, in linea con i valori cristiani, è stata affidata prima alle suore di Santa Antida e dagli anni 80 alle suore salesiane Figlie di Maria Ausiliatrice, le educatrici sono rigorosamente laiche.

 

Sono quattro – approfondisce Villa – i soggetti che tengono in piedi questa scuola. La comunità aresina, che è quella da cui è scaturita l’esigenza, l’Ordine Salesiano, il comune con il quale vi è una convenzione e  i volontari che ci ruotano intorno. Solitamente sono i genitori dei bambini che poi magari rimangono perché si affezionano alla  scuola e rimangono  dando  continuità nel tempo e sono molto preziosi nell’organizzare le feste o nel fare piccole manutenzioni”.

 

Nell’asilo vi sono cinque sezioni con una media di 26-27 bimbo. Fino a due anni or sono le iscrizioni raggiungevano i 140, ma fra la crisi economica e quella demografica il numero è un po’ calato. Anche se la retta mensile di 170 euro compreso il pranzo, cui si aggiungono 30 euro in caso di post scuola, non è fra le più alte del territorio.

 

Fino a tre-quattro anni fa – dice Villa – la retta era inferiore. Poi abbiamo dovuto aumentare un pochino perché non ce la facevamo”. “I non residenti purtroppo pagano di più – aggiunge suor Lorena – perché il comune sovvenziona solo le famiglie del paese”.  “Anche se è un po’ un finto problema – aggiunge Villa – in quanto in realtà si tratta di ragazzi di Arese che si sono dovuti spostare a causa delle case troppo care ma che hanno qui i loro genitori che vengono a portare o a prendere i bambini”.

 

Tornando al centenario della scuola, la tradizionale festa dei nonni e la tombolata assumeranno un particolare significato così come la festa di Natale e gli altri eventi in programmazione con l’obiettivo di creare un incontro tra vecchio e nuovo. In questo senso l’asilo è alla ricerca delle fotografie di vecchi alunni con l’idea di allestire una mostra fotografica e sta percorrendo la strada del socio sostenitore, che oltre a dare un contributo, possa aiutare a creare una database di soci storici cui attingere durante l’anno per fornire le informazioni sul centenario.

 

I soci sostenitori – spiega Villa – sono previsti dal nostro statuto ma è una figura che si è andata un po’ a perdere. Noi vorremmo invece darle nuovo vigore perché abbiamo scoperto che ci sono tanti ex alunni, magari nonni o genitori,  che vorrebbero essere vicino alla scuola ma che non hanno tempo di venire o magari non ne hanno più le forze. Sentirsi socio di questa realtà con un’offerta libera diventa per loro motivo di orgoglio, perché aresini, perché hanno sempre abitato qui, perché affezionati alla struttura”.

Ombretta T. Rinieri

(Il Notiziario 6 giugno 2014 – pag.73)