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Domenica si presenta il libro che racconta passato e futuro del borgo di Castellazzo

Il libro è stampato in copie limitate. Il ricavato dalla vendita sarà devoluto per il rifacimento del tetto della chiesetta ‘San Guglielmo’ di Castellazzo  che necessita di interventi al più presto

CIMG0069BOLLATE – Domenica 4 maggio all’interno di Villa Arconati si tiene un appuntamento da non perdere per tutti gli amanti della storia locale e per chi ha a cuore il futuro di Castellazzo. Si svolge infatti, alle 11 del mattino, la presentazione del libro “Castellazzo: Parrocchia e Borgo”, uno spaccato di storia sociale, culturale e ambientale lombarda e locale. Il libro sarà preentato al pubblico all’interno del “Maggio Castellazzese” in Villa Arconati alla presenza delle autorità cittadine. L’incontro con gli autori, in collaborazione con la Fondazione Far, sarà introdotto da Salvatore Biondo, eclettico avvocato musicista e poeta, e vedrà una mostra del noto scultore Vito Mele.

Ma che cos’è esattamente quest’opera? E’ uno sguardo sia sul passato che sul futuro di questo prezioso gioiello. Quando si parla di Castellazzo di Bollate il pensiero corre  a Villa Arconati. Dopo anni di decadenza, oggi Villa Arconati è in fase di ristrutturazione grazie alla Fondazione Far della Famiglia Rancilio,  che sta mettendo mano e, soldi,  per restituire ai suoi antichi splendori il gioiello bollatese.

Sulle vicende di  Villa Arconati sono stati scritti negli anni fiumi di inchiostro e ricco è il patrimonio documentale sulla dimora. Meno conosciuta è invece la storia del suo Borgo, secoli addietro chiamato Villa Franca, cresciuto attorno alla piccola chiesetta di San Guglielmo fondata su un antico tempio nel 1300, quindi ben prima della Villa.

Quella della Parrocchia e del suo Borgo è storia antica. Addirittura preistorica, come si scoprì nell’800 con il ritrovamento in località ‘Bosc Strengnel’ di una necropoli con reperti archeologici risalenti ad abitanti liguri, celti,  galli e romani che vivevano in origine della coltivazione di castagneti e di “stallareis” (piantagione di alberi che venivano lavorati con le attrezzature (rebus) presenti nel villaggio e poi commercializzati), dell’allevamento dei porci allo stato brado, le cui carni nell’Alto Medioevo furono la base del sostentamento di tutti gli europei. Fino allo sfruttamento del terreno argilloso tipico dei pianalti delle Groane, dove Castellazzo è inserita, per la produzione nelle fornaci dei caratteristici mattoni rossi.

Il libro è intrigante, documentato  e si legge come un romanzo:  “Castellazzo: Parrocchia e Borgo”, cui hanno lavorato in una lunga ricerca storiografica e documentale gli autori Giovanni Battista Sordelli e il parroco Padre  Egidio Zoia cui ho avuto il piacere di collaborare in dirittura d’arrivo portando un contributo con le interviste allo stesso Padre Egidio, al dottore Ugo Ravetta  (dagli anni 80 amministratore dei beni di Vitaliano Binelli Crivelli, figlio di Donna Beatrice e ultimo erede della casata nobiliare che fu proprietaria della Villa Arconati), a Ermanno Camisasca, segretario generale della Fondazione Far e, soprattutto, a Cesare Rancilio, presidente del gtruppo Palladium Erg.

 “Quest’opera – scrive il sindaco di Bollate Stefania Clara Lorusso in una lettera di presentazione del libro – ripercorre con grande accuratezza e maestria gli avvenimenti, a volte felici e a volte drammatici, succedutisi nel corso dei secoli nel borgo, facendo emergere il senso di una comune identità. Recuperare la memoria e le tradizioni del passato, oltre a far riscoprire le proprie origini costituisce un imprescindibile strumento per meglio comprendere il presente e per affrontare in modo più consapevole il futuro. La lettura degli episodi narrati nella pubblicazione evidenzia la grande importanza che ha sempre rivestito e che tuttora riveste la Parrocchia di Castellazzo per il nostro territorio”.

Il libro è uno spezzato di Storia,  spiega Padre Egidio nel prologo, e sottolinea “…la vita di un piccolo borgo che si era formato attorno alla sua Chiesa e che ha dovuto, per forza di cose, condividere, e spesso subire, le vicende comuni del territorio e della nazione intera, ma anche quelle particolari delle famiglie succedutesi nel possesso della Villa Arconati e degli estesi possedimenti che queste avevano. Il libro quindi vuole essere un racconto di episodi succedutisi nei secoli in relazione ad un piccolo borgo, in modo semplice ma documentato, perché conoscere le proprie origini e la storia del territorio in cui si vive, aiuta a capire la situazione del momento e a proiettarsi nel futuro”.

Ombretta T. Rinieri

(Il Notiziario – 1 maggio 2014 – pag. 34)

Castellazzo di Bollate – Sempre domenica 4 maggio, ma nel pomeriggio alle 15, Villa Arconati sarà di nuovo aperta al pubblico per una passeggiata nel ‘Parco delle Meraviglie’ alla scoperta dei giardini italiani più noti del 1600. Canova, Goldoni e Leonardo da Vinci e poi teatri, scherzi d’acqua e statue antiche sono solo alcune delle sorprese che accoglieranno il visitatore in un percorso incantato alla scoperta della “piccola Versailles italiana”.

Ombretta T. Rinieri