- Detto Schietto - https://www.dettoschietto.it -

Il Museo Storico Alfa Romeo: recuperare il passato per rilanciare il futuro

rombo motori1ARESE –  In Regione Lombardia è aperto un tavolo tecnico sotto la supervisione del presidente Roberto Maroni al quale siedono Fiat e la Sovrintendenza delle Belle Arti per la riapertura del Museo Alfa Romeo, ormai chiuso da tre anni per ‘manutenzione’ dopo l’allungamento del vincolo oltre alla collezione di auto alla struttura. Il vincolo vieta a Fiat di ristrutturare l’immobile e di vendere le auto.

In vista di Expo 2015 e dell’arrivo sul territorio di circa 21mila visitatori in grado di movimentare l’economia, l’argomento è scottante. Domenica 13 aprile si è tenuto a ‘Villa La Valera’  il convegno “Il Museo Storico Alfa Romeo: recuperare il passato per rilanciare il futuro”, moderato da Danilo Moriero, capo della segreteria tecnica di Città dei Motori,cui hanno partecipato il sindaco di Arese Michela Palestra e il sindaco di Rho Pietro Romano, gli assessori aresini Giuseppe Augurusa e Roberta Tellini,  il vice presidente di Città dei Motori  Gladiseo Zagato,   il presidente di Distretto 33 Dario Ferrari , il presidente della banca Bcc Roberto Belloni, l’ex corridore alfista Andrea De Amicis e il presidente del Riar (Registro Alfa Romeo) Stefano D’Amico.

Economia e passione hanno caratterizzato gli interventi non istituzionali. “Nessun altro costruttore di automobili – ha ricordato Dario Ferrari riprendendo un passo sul sito ufficiale del Biscione –  può vantare una storia così straordinaria come quella dell’Alfa Romeo,  unica e affascinante, ricca di uomini eccellenti, di una compagnia sportiva che ha caratterizzato anni ormai irripetibili di Alfa entrate nell’immaginario collettivo di un’evoluzione tecnica e ingegneristica che ha sempre fatto la differenza. Di turbolenze più o meno profonde che hanno indelebilmente segnato i quasi cento anni di attività. Inaugurato nel 1976 il Museo racconta in un iter suggestivo, il passato di un grande marchio, la storia raccontata non è solo dell’Alfa Romeo, ma è la storia dell’industria italiana, un percorso che ripercorre un secolo di vita di una nazione, del suo popolo, della sua economia, della sua sfera sociale. Sono parole che ritengo toccanti e che ci richiamano a un senso di appartenenza nazionale e territoriale dove l’industria italiana è stata leader e lo potrà ancora essere nel prossimo futuro. Non come produzione di massa, non come industria pesante, ma con le eccellenze che nel nostro territorio che vi sono ancora e che  devono essere riconosciute. Soprattutto in vista di una massa visitatori che fra un anno arriveranno per vedere Expo ma anche un territorio che lo circonda che il Patto dei sedici sindaci sta sviluppando sia a livello culturale che a livello turistico e con il nostro piccolo contributo anche a livello imprenditoriale. Noi come consorzio 33, che opera con e per gli enti locali di questo territorio Nord-Ovest di Milano già da cinque anni per coniugare pubblico e privato su interessi comuni. Qui ci sono ancora delle eccellenze che studiano l’auto, fanno prototipi, disegnano modelli, recuperano auto d’epoca. Voglio ricordare che ci chiamiamo Distretto 33 perché realizziamo la nostra attività di marketing e promozione delle pmi lungo la statale 33 Sempione, quindi nelle province di Milano, Varese, Novara e Verbania dove abbiamo le eccellenze dei motori nell’ambito aeronautico, aerospaziale eccetera. Come pmi non abbiamo la capacità singolarmente di operare a livello mondiale. Però possiamo aggregarci. Noi piccoli non riusciamo da soli a fare nulla. Insieme possiamo far rinnovare il territorio e come dice il nostro  motto: ‘chi apprezza, ricorda e ritorna’. Vogliamo far sì che con Expo, ci possa essere un ritorno di immagine, di consenso, di attività, di sviluppo” .

Ombretta T. Rinieri