ARESE – Molte famiglie ieri sera in auditorium per il terzo appuntamento di ‘Teatro in Città’, accorse per sorridere insieme ai nasi rossi dei Barabba’s Clown sulla scena con lo spettacolo “Il Fiore e la Moneta”. Scritto da don Vittorio Chiari, il compianto sacerdote salesiano, pedagogista, educatore, scrittore e fondatore della compagnia, lo spettacolo è al contempo divertente e impegnato, ironico e profondo. Da un baule in soffitta escono personaggi improbabili, un po’ pasticcioni un po’ no, mimati dai bravi ragazzi attori. Ma c’è una regia, ed è quella dall’Alto. “Un fiore e una moneta – ha spiegato il presidente dei Barabbas’s Clown Massimo Giuggioli nella sua presentazione – è un percorso di storia raccontata da quando nel 1979 don Vittorio ebbe l’intuizione di questo gioco con il clown e lo abbinò alla ricreazione del mondo”.
Il ricavato degli spettacoli dei Barabba’s viene devoluto in beneficenza nell’ambito dei vari progetti di solidarietà in Africa e in Italia nei quali sono impegnati. Lo ha ricordato anche l’assessore alla cultura Giuseppe Augurusa: “Con i Barabba’s Clown siamo di fronte a una compagnia che non è solo una compagnia teatrale, ma è un’associazione che ha fatto della solidarietà e dell’accoglienza il suo scopo principale, esattamente sul modello di don Vittorio Chiari, che credo manchi alla comunità salesiana ma anche a noi complessivamente e questo è anche un modo molto bello per poterlo raccontare”.
‘Teatro in Città’ ha messo insieme per la prima volta quest’anno le compagnie teatrali aresine in un cartellone unico composto da cinque spettacoli: “Il berretto a sonagli”, con la Compagnia Teatrale Aresina (28 febbraio); “Romanzetto, Foscolo innamorato”, con la Compagnia LatteNero (29 marzo) che si è esibita a Villa Arconati di Castellazzo di Bollete; “Il Fiore e la Moneta”, con la Compagnia Barabba’s Clowns (5 aprile); “l’Orso e la Gattina”, con la Compagnia I Coriandoli (9 maggio); “Le bugie hanno le gambe corte” con la Compagnia Senza Fili (30 maggio).
Ombretta T. Rinieri