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All’assemblea di Passaparola è stato un “Tutti contro Tutti”

Pubblico insoddisfatto alla fine della serata 
2014-03-31 22.14.46ARESE – C’è qualcosa di distorto se il 31 marzo scorso, in un auditorium strapieno all’inverosimile di aresini accorsi per assistere alla serata sulla viabilità organizzata dal comitato  Passaparola, le truppe cammellate delle fazioni di centrodestra (coloro che alla fin fine, all’epoca della giunta Perferi,  hanno progettato  l’arrivo del centro commerciale sull’ex Alfa Romeo)   e quelle di centrosinistra (che  con le firme dell’allora presidente della Provincia Filippo Penati  e del sindaco di Lainate Mario Bussini quello stesso Iper e nuove  residenze hanno avvallato di comune accordo) si sono date un gran d’affare nel sostenere gli interventi dei  relatori di Passaparola (i primi) e il sindaco Michela Palestra, il vice Enrico Ioli e l’assessore Giuseppe Augurusa (i secondi).  E non sono stati fatti sconti neppure all’assessore provinciale Giovanni De Nicola e ai consiglieri regionali Marco Tizzoni e Fabio Altitonante intervenuti nel corso della serata. I  buuuu, gli hoooo, gli applausi, le urla hanno spesso coperto le voci e riscaldato gli animi.
C’è qualcosa di distorto se la percezione è stata quella dello scaricabarile,  dell’offuscamento e o della negazione delle responsabilità per l’impatto negativo che comunque subirà il territorio in termini di maggiore inquinamento acustico e atmosferico nei prossimi anni a causa di un traffico d’attraversamento  che si riverserà, come previsto dalla relazione del Pim del dicembre 2012, in Arese.
A Massimiliano Seregni di ‘Passaparola’, accusato  di aver partecipato all’adp sull’ex Alfa Romeo quando in realtà il passaggio dell’accordo risale al 2010 e la sua carica al 2011, non si perdona il trascorso politico nella giunta Fornaro. A Marco Veroni, del tutto estraneo ai partiti,  si imputa un recondito fine politico per le prossime amministrative. Alla giunta Palestra, i cui componenti sono stati in realtà protagonisti di un tentativo di rinnovamento della sezione cittadina del Pd volto a girare pagina rispetto a decisioni che poi sui banchi dell’opposizione hanno criticato, si imputa di far parte della stessa appartenenza politica dei vertici di Tea, l’operatore che  costruirà il centro commerciale e quindi di essere in una qualche maniera asservita al suo interesse. In mezzo a tutto questo gli aresini, per la gran parte ignari della loro recente storia  cittadina, storditi, contrariati e preoccupati che le modifiche sulla viabilità porteranno alla loro qualità della vita e al loro investimento immobiliare.  Lo spauracchio della strumentalizzazione politica, anche nel quadro delle prossime elezioni europee,  è talmente evidente da sconcertare. 
C’è qualcosa di distorto se i cittadini, per l’ennesima volta, non hanno potuto fare domande e ricevere risposte chiare ed esaurienti. Se è vero che la giunta sta tamponando una situazione che si è ritrovata come meglio può, è anche vero che a meno di un cambio di rotta, gli assi viari Resegone, Nuvolari,  Gran Paradiso, Moro , strada per Passirana e viale Alfa Romeo in base alla  ‘fase2’ (pagina 21 della relazione del Pim)  sono destinati  “ad assorbire la quota di traffico di attraversamento leggeri e pesanti” perché svolgeranno il “ruolo  della tangenzialina e assorbire di conseguenza il traffico per essa atteso, che sarà maggiore rispetto a quello attuale sia per l’incremento indotto da flussi generati e attratti dagli insediamenti previsti nell’ex polo Alfa di Arese, sia per il miglioramento della circolazione verso Milano e in particolare verso la stazione ferroviaria e la metropolitana di Rho-fiera con la realizzazione del nuovo collegamento tra le vie De Gasperi-Arese  (Rho)”.
Divide et impera, dice un proverbio latino. Viene avanti una lotta fra aresini, perché o in mezzo alla città, o a ridosso delle case in Collina nessuno sui tavoli tecnici ha in realtà studiato un vero allontanamento del traffico d’attraversamento dalle case. A ben guardare, infatti, la tangenzialina per Terrazzano prevista a raccordo sulla rotonda del cimitero in realtà avrebbe comunque portato gli automobilisti da per Milano in città, dando loro l’alternativa se proseguire sulla circonvallazione esterna o entrare in città. Ci sarebbe stato meno traffico, ma ci sarebbe stato.   Ha sintetizzato bene il senso della serata l’aresino  Gianpaolo Lecis: “Abito ad Arese da 36 anni. Prima di tutto non è un ambiente tranquillo dove possiamo confrontarci con rispetto e sincerità. Ho da dire, qui siamo in 400-500 persone e hanno parlato solo in quattro.  Non è stato un confronto con la cittadinanza, ma è stato un confronto tra loro in modo poco garbato. Anch’io amo Arese e abito al Siolo 3 e pretendo di essere considerato cittadino aresino. È da 36 anni che abito davanti all’autostrada. Tutti i giorni passano 37mila macchine e a queste non voglio aggiungerne altre 20mila della tangenzialina. Allora io amo tutta Arese e non solo una parte”. Alla fine, dopo una serata da “tutti contro tutti”, il pubblico è andato via visibilmente insoddisfatto.  
 

Ombretta T. Rinieri
 (Il Notiziario – 4 aprile 2014 – pag., 73)