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Expo, le proteste cittadine contro le vie d’acqua suscitano ripensamenti sul progetto

expo-vie d'acqua sudMILANO – (o.t.r.) –  Expo è in ritardo su tutta la linea e le vie d’acqua sono anche fonte di continue proteste da parte dei comitati  ‘No Canal’,   scesi in campo da tempo per difendere l’area verde della cintura Ovest milanese che si estende tra il Parco di Trenno e quello Delle Cave.  E’ così tempo di ripensamenti.  Il commissario Giuseppe Sala ha emesso oggi una  nota con cui annuncia una revisione del progetto, soprattutto in riferimento al tratto Sud del percorso.

“Nel nuovo disegno – spiega – la realizzazione dovrebbe limitarsi ad una pura opera idraulica che non interessa i parchi della corona urbana Ovest di Milano, ma che sarà in grado comunque di garantire il flusso d’acqua verso la Darsena e di svolgere una funzione irrigua per il sistema agricolo milanese. Le ‘Vie d’Acqua’ sono un progetto prioritario per Expo Milano 2015 e strategico per la città. Il sito espositivo è stato infatti pensato sin dall’inizio in modo da valorizzare questo elemento naturale, in linea con il tema della manifestazione “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” e con la tradizione del territorio milanese e lombardo. In particolare si giova della presenza dell’acqua l’intero sistema di raffreddamento, che risulta così ecologicamente all’avanguardia. In assenza di corsi d’acqua nelle vicinanze si è deciso di operare una deviazione dal Villoresi, da Nord quindi, allo scopo di servire il canale che circonda l’intera area dove si svolgerà la manifestazione”.

Expo e il comune di Milano reputano  le vie d’acqua  importanti per il sistema agricolo milanese e per la riqualificazione della Darsena di Milano pertanto i due organismi hanno aperto al dialogo con i comitati cittadini di protesta per addivenire entro il 31 gennaio 2014 a un accordo nel rispetto del cronoprogramma dei lavori. Le posizioni tuttora divergenti non hanno portato a un’intesa e Sala ne prende atto. “Nonostante l’apertura mostrata su varie tematiche – afferma – e in particolare sull’interramento del canale in alcuni tratti,  bonifiche, opere di mitigazione e riqualificazione, parte dei comitati ha rifiutato l’accordo. E duole aggiungere che, purtroppo, nei cantieri si sono registrati persino atti di illegalità, come azioni vandaliche e sabotaggi. Giunti a questo punto, ci siamo dati venti giorni di tempo per effettuare le verifiche necessarie alla messa a punto della nuova proposta e alla sua condivisione con le istituzioni competenti. Dopo questi passaggi potremo presentare il progetto definitivo”.

Il Parco è di tutti, no canal