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La Corte dei Conti: illegittimo l’affidamento del centro sportivo a Facs

centrosportivo-campicalcio1ARESE – Illegittimo l’affidamento nel 2005 del centro sportivo “Davide Ancilotto” alla Fondazione Arese Cultura e Sport disposto dall’allora giunta Perferi. Illegittimo l’affidamento della gestione sportiva da Facs al Ccsa prima (Perferi) e a Intese dopo(Fornaro). Inadempiente il Comune per la mancata nomina dei nuovi consigli d’indirizzo e di gestione di Facs a seguito delle dimissioni della presidenza Stefano Carli che ha causato danno ad Arese.  Queste in sintesi le risultanze contenute nel parere della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti  n.564 del 20 dicembre 2013 (trasmesso al Comune di Arese il 7 gennaio scorso) piombato in città con l’effetto dirompente di una meteora.

 

La Corte dei Conti ha portato a termine l’istruttoria avviata ad aprile 2013 quando aveva chiesto maggiori delucidazioni al collegio dei revisori di Arese (vedi “Notiziario” 10 maggio 2013 pagina 66: leggi)  sui conti del Comune di Arese, con particolare riferimento a quelli di fondazione.  A conclusione di oltre una ventina di pagine nel corso della quale ricostruisce la vicenda di Facs e del centro sportivo dalle origini fino alle dimissioni degli organi collegiali,  la Corte dei Conti ha accertato che la costituzione di Facs fu un “mero intermediario nell’affidamento della concreta gestione di un impianto sportivo comunale”, che l’affidamento del centro sportivo a Facs violò le procedure di evidenza pubblica nazionali e comunitarie così come le violò quella che diede il centro in gestione a Intese che operò addirittura in assenza di un contratto con fondazione che stipulasse diritti e obblighi delle parti con conseguenti accertati inadempimenti e la protratta assenza di un organo di amministrazione di Facs e la mancata ricostituzione a opera dei competenti organi del Comune nonché la critica situazione economica e debitoria di Facs.

 

L’organo di vigilanza sui conti degli enti locali ha basato il suo dispositivo sulla documentazione trasmessa dal comune di Arese e su un incontro avuto il 26 settembre 2013 con il Sindaco, il segretario generale, il revisore dei conti e il responsabile dell’area economico finanziaria e il responsabile dell’area affari generali. Stabilito che Facs appartiene alla tipologia delle fondazioni a partecipazione (art. 12 c.c. classificabile come un contratto a struttura aperta), l’organismo ne ha scandagliato la normativa di riferimento rapportando la cronologia degli avvenimenti alla correttezza giuridica degli atti compiuti ravvisando una serie di illeciti.

 

In particolare, l’affidamento a monte del centro sportivo a Facs  avrebbe prodotto una serie di danni al patrimonio del Comune e della medesima fondazione.  Il mancato contratto tra Facs e Intese avrebbe impedito di “cristallizzare in un documento gli obblighi e i diritti delle parti” e danneggiato le casse di fondazione. La pretesa del Comune di ritenere gli organi dimissionari di Facs in prorogatio sine die senza provvedere a nuove nomine facendo riferimento all’articolo 50 del Tuel (comma 8) anziché riferirsi alla legge 444/1994 e all’articoli 16 e 2386 del codice  civile  sarebbe stata non corretta.

 

Il sindaco – scrive la Corte dei Conti – avrebbe dovuto ricostituire l’organo amministrativo affinché promuovesse, previa autorizzazione della competente autorità governativa, azione di responsabilità nei confronti degli amministratori dimissionari. La pretesa inefficacia delle dimissioni presentate dai consiglieri di Facs, in assenza di “ratifica” da parte del sindaco, ha prodotto danni diretti sia al comune (per esempio il costo per il giudizio di impugnazione innanzi al Tar) che alla fondazione (che per esempio non si è costituita in assenza di amministratori in grado di esprimere la volontà dell’ente, nel giudizio promosso da Intese presso il Tar Lombardia e non ha approvato il bilancio d’esercizio per il 2012, con conseguente incertezza circa la situazione debitoria e creditoria, nonché per la conservazione della documentazione a supporto delle ridette posizioni”.

Ombretta T. Rinieri

(Il Notiziario – 17 gennaio 2014 – pag.64)