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Centro sportivo: ecco la verità di Facs

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Fondazione rompe il silenzio e ricostruisce passo per passo tutta la vicenda fino al pignoramento

ARESE – La vicenda del centro sportivo ‘Davide Ancilotto’ è complessa e di lunga data. Fondazione Cultura e Sport nasce nel 2005 sotto l’egida dell’allora giunta Perferi con l’idea di rendere remunerativo il centro sportivo la cui gestione era sempre perdita. Facs ha avuto due presidenti: Pierluigi Pogliani e Stefano Carli. Al primo va ascritta la consegna del centro sportivo a Intese. Al secondo l’aver operato per far rientrare il Comune nel possesso degli impianti. L’attuale presidente e consiglieri di Facs hanno dovuto affrontare le “rogne” della pregressa gestione in un clima di sostanziale solitudine. A fronte delle polemiche scaturite per la mancata opposizione da parte di Facs al pignoramento di alcune strumentazioni del centro sportivo per conto di Intese, fondazione ha deciso di chiarire con i cittadini aresini mandando alla nostra testata uno scritto inedito che pubblichiamo integralmente di seguito.

O.T.R.

“Facs: la vera storia.

Dopo aver letto nelle cronache locali “interpretazioni personali” e fatti in parte travisati circa le tribolate vicende del Centro Sportivo “Davide Ancilotto” (Csda) e la gestione di Fondazione Arese Cultura e Sport (Facs), Facs ritiene indispensabile abbandonare la riservatezza sino ad ora volutamente mantenuta sulla vicenda e fare definitiva chiarezza sulla questione. Ciò al fine di evitare che la disinformazione possa ingiustamente provocare nella popolazione di Arese dubbi e perplessità sull’operato degli attuali (e dimissionari) Organi di Presidenza e di Consiglio con conseguente ingiusta lesione della loro immagine.

Nel settembre del 2011, l’allora Sindaco Fornaro nominava Stefano Carli Presidente di Facs, in sostituzione del decaduto Pogliani, oltre a quattro Consiglieri di Indirizzo che andavano ad affiancarsi ai due Consiglieri di nomina privata. Segnaliamo sin da subito che nel corso della nostra breve gestione (settembre 2011/ gennaio 2012 e sino ad oggi nella posizione di organo totalmente dimissionario), Facs ha dovuto confrontarsi con ben sei Amministrazioni Comunali (quattro Sindaci e due Commissari prefettizi) e ben tre Segretari Generali.

L’idea di impegnarci attivamente a favore dello sport e della cultura Aresina, ci spinse ad accettare il mandato con entusiasmo e spirito di dedizione, impegnandoci a fondo nella nostra attività. Il primo obiettivo della nuova Gestione “Carli” fu fin da subito quello di fare chiarezza circa il rapporto esistente tra Facs e l’allora “partecipante a progetto speciale per il Csda”, che operava nel centro sportivo in carenza di un contratto sottoscritto dalle parti che circostanziasse chiaramente i reciproci diritti e doveri.

Il secondo obiettivo fu invece quello di cercare di risanare il bilancio gravemente passivo ereditato dalla precedente gestione; in quest’ottica tutti noi decidemmo di prestare la nostra opera senza alcuna remunerazione (rinunciando anche al rimborso delle spese sostenute) con l’intento di non aggravare ulteriormente il bilancio di Facs.

Con riferimento al rapporto già allora in essere con “il partecipante a progetto speciale per il Csda” , già poche settimane dopo l’insediamento, emersero i primi contrasti conseguenti ad una verifica della legittima regolarità dell’incarico, che ci portarono alla nota decisione del 24 novembre 2011 di annullare il “..procedimento e provvedimento di consegna e gestione del CSDA..” base per la presenza nel Csda del “partecipante a progetto speciale”; è bene precisare che tale provvedimento assunto da Facs era tra l’altro supportato dal parere della Avcp (Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici). Con tale decisione Facs intendeva semplicemente seguire un doveroso principio di trasparenza nella gestione delle proprie risorse, nel rispetto dei cittadini e delle istituzioni. Da esso, sono tuttavia scaturite una serie di vicende che ancora oggi non si sono concluse.

Prima di tutto al provvedimento sopracitato assunto da Facs non è seguito l’atteso atto dell’Amministrazione Comunale finalizzato alla ripresa del possesso del Csda da parte di Facs e quindi da parte del Comune. In forza di tale inerzia, di fatto il “partecipante a progetto speciale per il Csda” restava operativo nel Csda per oltre sei mesi fino a quando cioè, in data 27 giugno 2012, finalmente il nuovo Sindaco Ravelli emetteva l’Ordinanza N° 46 di inagibilità e sgombero del Csda, ordinanza poi eseguita dal Commissario Pavone nel settembre del 2012.

In questi mesi abbiamo poi dovuto affrontare una denuncia per diffamazione da parte di Intese srl, (che ad oggi risulta archiviata) ma soprattutto abbiamo dovuto prendere atto del progressivo “distacco” delle Amministrazioni Comunali succedutesi, (nonostante, lo ricordiamo, il Comune di Arese sia Socio Fondatore e Promotore di Facs e abbia nominato ben 5/7 degli Amministratori). Circostanza quest’ultima che ci ha portato a rassegnare le nostre dimissioni.

Infatti privati del contributo economico al quale il nostro Socio Fondatore e Promotore si era impegnato con la Convenzione allora ancora esistente, ed essendo impossibilitati a riacquistare il controllo e la gestione effettiva del Centro Sportivo, decidemmo di formalizzare le nostre dimissioni al Commissario Chiodi il 31 gennaio 2012 per reale impossibilità ad operare, protocollando in Comune una relazione dettagliata di oltre cento pagine su quanto svolto nei pochi mesi di incarico. Dal mese di febbraio 2012, dunque, l’attività di Facs è limitata, come da Statuto, all’ ordinaria amministrazione nell’attesa della ratifica da parte del Comune di Arese delle dimissioni dei suoi Consiglieri e del conseguente passaggio di consegne ai nuovi Consiglieri nominati.

Ad oggi (e cioè dopo quasi 20 mesi) le Amministrazioni Comunali che si sono succedute non hanno ancora provveduto alla suddetta ratifica paralizzando di fatto Facs nello svolgimento delle sue funzioni straordinarie (così come puntualmente accaduto nel caso recente dei decreti ingiuntivi e della richiesta di cambio di sede legale) anche per l’unilaterale decisione del Comune di Arese di sciogliere, nel mese di giugno 2012, la Convenzione tra Facs ed il Comune di Arese, facendo decadere ogni qualsiasi ruolo e responsabilità di Facs nella gestione del Centro Sportivo.

Inutile dire che moltissime sono state le iniziative poste in essere da Facs per cercare di sbloccare questa incresciosa situazione di stallo: a nulla sono servite le innumerevoli istanze alle varie Amministrazioni Comunali che si sono succedute.

Non sono riuscite ad ottenere la ratifica delle dimissioni, né la messa in mora da noi notificata al Comune stesso lo scorso 22 aprile 2012, nè le due lettere indirizzate al Comune dalla Provincia di Milano (delegata dalla Regione Lombardia al controllo della regolarità della gestione delle Fondazioni come Facs) con l’invito all’Amministrazione ad assumere le opportune iniziative,

Infatti la Provincia sollecitava dapprima il Comune a pronunciarsi sulle dimissioni, poi richiedeva a Facs la formale informazione dei Soci fondatori attraverso la convocazione straordinaria degli stessi nella formula dell’assemblea anche se questa non era prevista nello Statuto (il che avvenne sia in data 12 dicembre 2012 che in data 22 luglio 2013).

Purtroppo le conseguenze di questa forzosa inattività derivante dalla carenza di Governance si sono riversate anche sul Comune nel caso del decreto ingiuntivo di Intese srl su cui vale la pena fare chiarezza. Il primo atto giudiziario che Facs ha ricevuto da parte di Intese srl è stata la notifica di un atto di precetto effettuata, peraltro, presso la residenza del Presidente di Facs in data 28/05/13, in assenza della doverosa preventiva notifica del relativo decreto ingiuntivo. Il suddetto decreto, dopo approfondite indagini, risultava non essere mai stato notificato a Facs: né presso il Csda (dove Facs aveva sempre avuto la sua sede legale e che dal giugno 2012 era rientrato in pieno possesso del Comune di Arese), né presso il Comune stesso, né presso il Commercialista da sempre destinatario della posta di FACS (come da comunicazioni certificate in tal senso). Poiché Facs non poteva sostenere impegni di spesa verso terzi stante la propria situazione finanziaria (nota al Comune di Arese), si rivolse al suo Socio Fondatore e Promotore nonché mandante dell’incarico Comunale assegnato, perché la supportasse nell’affrontare l’impegno di spesa connesso all’avvio di un’azione giudiziaria, senza peraltro ottenere alcun aiuto.

Il resto è ormai memoria di tutti ed il pignoramento deciso dall’ Ufficiale Giudiziario è, a nostro giudizio, la triste conclusione di un percorso intrapreso da parte delle varie Amministrazioni Comunali per “abbandonare” a sé stessa quella Fondazione che il Comune stesso aveva invece fortemente voluto e promosso.

Purtroppo in questo modo si sono vanificati tutti gli sforzi che i Consiglieri ed il Presidente hanno fatto per cercare, in un’ottica di trasparenza ed efficienza, di rilanciare e promuovere l’attività di FACS e di cui ben avrebbero potuto beneficiare tutti i cittadini di Arese, nello spirito di solidarietà civica che da sempre ha contraddistinto la nostra città”.

FACS

Il Notiziario 27 settembre 2013 – pag.71