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Centro sportivo, colpo di scena dopo i pignoramenti: l’Amministrazione chiede a Facs una forte rettifica

Sindaco e assessore contestano il verbale della riunione in cui Facs avrebbe chiesto al Comune di fare opposizione

Uno dei camion su cui è stato caricato il materiale oggetto dell'azione legale

Uno dei camion su cui è stato caricato il materiale oggetto dell’azione legale

ARESE – Il 26 luglio scorso i camion del Tribunale di Milano hanno portato via dal centro sportivo “Davide Ancilotto” le tensostrutture di alcuni campi da tennis e altre apparecchiatura . Il pignoramento è avvenuto a tutela dei crediti che l’ex gestore Intese vanterebbe nei confronti della fondazione Facs. Da allora è in atto uno scontro tra la fondazione stessa e la nuova giunta Palestra sulle responsabilità della mancata opposizione al decreto ingiuntivo e sulle misure ancora da prendere, seppur tardivamente, affinché il centro sportivo rientri in possesso dei suoi beni.

Di giorno in giorno lo scontro si fa sempre più aspro, perché oltre alla vicenda giudiziaria, vi è anche un aspetto squisitamente politico che riguarda la trasparenza sull’operato della pubblica amministrazione che rientra fra i punti cruciali del programma elettorale del neo sindaco.   Sicché in agosto, alle dichiarazioni di Palestra circa la propria sorpresa per il pignoramento, ha fatto eco il consigliere di indirizzo di Facs, Enrico Rocchinotti, che ha prodotto il verbale di un’assemblea tenutasi il 22 luglio (e indetta il 12), cui ha partecipato l’assessore allo sport Roberta Tellini da cui emergerebbe che il presidente di fondazione Stefano Carli aveva informato già il 3 giugno  Michela Palestra della necessità di provvedere all’opposizione di decreti ingiuntivi contro Facs (oltre a quello di Intese vi sono anche quelli delle società Parolo ed Smg).   A prendere le parti di Carli, è successivamente intervenuto a metà agosto via web l’avvocato Massimiliano Seregni (ex assessore della Lega Nord nella giunta Fornaro nonché candidato sindaco per lo stesso partito nel 2012 ora in pausa di riflessione con il partito di Maroni),  il quale sul suo sito, in un taglia e cuci di documenti ufficiali,  ha preso le parti di fondazione sottolineando una serie di errori in cui sarebbe incorsa l’amministrazione aresina passata e presente durante  tutta la vicenda con Intese.

Con i primi di settembre l’ago della bilancia pareva tutto a favore di Facs, ma ora un nuovo colpo di scena rimette tutto in discussione.   Martedì il sindaco Palestra e l’assessore Tellini hanno scritto a fondazione contestando la stesura del verbale del 22 luglio  2013 stilato dal consigliere di fondazione Manuel Foglio e firmato da Carli. Nel merito l’amministrazione ne impugna il contenuto e contestualmente  ne richiede a Facs la rettifica eccependo innanzitutto che “non trattasi di assemblea dei soci” e che comunque il testo avrebbe dovuto contenere esclusivamente “i fatti avvenuti e le dichiarazioni rilasciate durante la seduta validamente costituita”  e che comunque avrebbe dovuto essere “letto e approvato dai presenti al termine della riunione con sottoscrizione quantomeno della minuta…”.

“Tutto ciò non è avvenuto nel caso in questione  – recriminano sindaco e assessore –  e di conseguenza il contenuto del verbale inviato costituisce una strumentale ricostruzione strumentale di fatti e dichiarazioni da parte dell’estensore, non solo non pertinenti la tipologie e lo scopo del documento e dle tipo di assemblea, ma anche non corrispondenti a quanto effettivamente avvenuto e dichiarato nel corso della seduta”.

L’amministrazione passa poi a formulare una serie di precisazioni: “a) Non è stato dato atto e documentata la  regolare convocazione dell’assemblea;  b) una volta constatato il mancato raggiungimento del numero legale minimo il presidente avrebbe dovuto chiudere l’assemblea non essendosi la stessa validamente costituita e non potendo deliberare; c) non è stato correttamente trascritto quanto detto dall’assessore Tellini in relazione alle opposizioni ai decreti ingiuntivi ricevuti da Fondazione. L’assessore Tellini, infatti, tenuto conto che Fondazione è un soggetto con personalità giuridica propria, ha contestato la pretesa del presidente Carli di “farsene carico” da parte del Comune e gli ha semplicemente ribadito che spettava solo ed esclusivamente a fondazione da lui rappresentata, la decisione se e come  proporre un’impugnazione avverso un atto ricevuto”.d) Le mere affermazioni contenute nel verbale, inerenti le questioni dei decreti ingiuntivi, sono palesemente strumentali, alla luce del fatto che quelli menzionati (Intese e Smg) e di cui a presunte riunioni mai verificatesi,  erano già divenuti esecutivi da diversi mesi a quell’epoca e quindi non più opponibili; e) non sono stati allegati i verbali di cui viceversa si cita l’allegazione e si contesta che si sia tenuta una riunione il 3/6/2013; f)….”.

Il sindaco Palestra e l’assessore Tellini chiudono chiedendo a Facs, “…con ogni più ampia riserva di tutela da parte di questa amministrazione comunale, di procedere alla rettifica del verbale …entro e non oltre quindici giorni…”. Tono e contenuto del documento non preludono a niente di buono per il prossimo futuro nei rapporti tra Comune e Fondazione.

Ombretta T. Rinieri