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L’inchiesta del Notiziario per capire fino in fondo la Gallazzi Vismara

2013-04-02 19.17.26ARESE – La Gallazzi Vismara, impropriamente definita casa di riposo in ricordo di quando, tanti anni fa, gli anziani soli si ritiravano a vivere in comunità per stare in compagnia e per essere accuditi dal punto di vista del vitto e dell’alloggio in quello che era un albergo permanente, si è trasformata nel tempo in residenza sanitaria assistita. Oggi,  in essa, vi sono ricoverati soprattutto “grandi anziani”, molti dei quali in carrozzina o allettati. Come minimo devono essere alzati, lavati, imboccati. Sono quindi soggetti fragili, anche qui impropriamente  definiti “ospiti”, in modo che non venga identificata nell’immaginario comune la loro reale condizione di malati cronici, bisognosi di accudimento, cure mediche e di delicate attenzioni sotto il profilo psicologico.

Dietro l’uso scorretto delle parole, si maschera una situazione che di fatto si dovrebbe inquadrare totalmente all’interno del sistema sanitario nazionale, ma che per esigenze di risparmio della spesa pubblica, si scarica invece sugli anziani, sulle loro famiglie, costrette a ricoverare nelle rsa i propri vecchi non più autosufficienti e bisognosi di cure e attenzioni continuate a fronte di ingenti rette mensili.

I servizi sociali intervengono solo per i bisognosi, definiti tali se con redditi miserabili o nulli. I cui casi, però,  sono di questi tempi in aumento esponenziale a causa della crisi economica che sta portando milioni di persone a perdere il posto di lavoro.

Nelle rsa (che potremmo chiamare più propriamente ospedali per malati cronici dato che vi si possono trovare anche persone non anziane ma gravemente invalide) vi è il cuore di molte famiglie italiane. Gestirle è un compito delicato e complicato. Sotto questo profilo, la commissaria Pavone, modificando il cda e le figure apicali della struttura aresina,  ne ha attivato una completa riorganizzazione. Azioni che non potevano passare inosservate, soprattutto perché riguardano quella che è sempre stata definita sul territorio un “fiore  all’occhiello” della città. Eppure,  se è stato necessario un così capillare cambiamento, punti di caduta o nodi da sciogliere, devono pur essere stati trovati. Sono le domande che molti cittadini e molte forze politiche si stanno facendo in questi mesi. Sono le domande alle quali “Il Notiziario”, di settimana in settimana, sta cercando di dare delle risposte.

O.T.R.

(Il Notiziario – 24 maggio 2013 9